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PRESENTAZIONE:

"ARTI E PSICHE"

Nel presentare la sezione Arti e Psiche ci auguriamo di riuscire a dare un contributo non solo all'approfondimento degli studi nelle discipline psicologiche da una parte e alle discipline estetiche dall'altra, ma anche di suggerire spunti per la pratica: clinica, pedagogica, educativa.
Siamo convinti che la vicinanza con le discipline artistiche ci aiuta a formulare domande in un modo nuovo sulla natura umana, sulla sofferenza e il disagio esistenziale, sugli orizzonti di senso, sulle rappresentazioni sociali della realtà in cui viviamo. Forse la letteratura, il teatro, la danza, la musica, le arti visive si presentano a noi operatori del campo psi di volta in volta come fonti, serbatoi, metafore, sfide, misteri, capaci di farci uscire dagli automatismi di pensiero che troppo spesso rischiano di appannare il nostro sguardo sulle cose.
Un rinnovamento continuo, non solo di contenuti ma soprattutto di stile, di modo di vedere, di conoscere, di sentire, è la sfida che il mondo delle arti ci offre, in maniera sempre attualizzata.
In senso più ampio, il desiderio estetico indica forse la problematica relazione tra esistenza individuale gratuita, insensata e i più vasti ordini che uniscono tra loro gli individui -- ordini che potrebbero forse offrire spiegazioni, organizzare, giustificare, orientare, illuminare. Il sentimento di insufficienza, di parzialità e limite dell'Io, genera un bisogno di autotrascendenza, di connessione al metaindividuale e al metastorico, di ancoraggio all'infinito di cui l'arte e il mito rappresentano una chiave d'accesso. Questa sete di mitologie, di figure e trame esemplari, di esperienze estetiche la troviamo sempre presente nella storia delle culture.
Il bisogno di arte, di letteratura, di teatro è molto forte nella nostra cultura; con la desacralizzazione e la perdita delle grandi narrazioni, dei grandi modelli, non esiste più una convergenza degli orizzonti culturali intorno a punti fondamentali, tali da permettere al pensiero e alla visione individuali di trascendere il tempo. L'arte rappresenta forse uno dei più significativi tentativi di tenere in vita sempre e ovunque questa tensione essenziale.
L'interesse verso i linguaggi artistici da parte delle discipline psicologiche può essere ricondotto a una esigenza di arricchimento sul piano della conoscenza (l'arte come rete attraverso cui si possono vedere le connessioni tra i contenuti psichici, tra i fatti, tra le persone, tra le cose del mondo), sul piano dell'esperienza, del sentire (come educazione alle emozoni, alle sensazioni, al vissuto, all'empatia), sul piano della tecnica (come fonte di strategie e pratiche narrative, teatrali, corporee, retoriche).
Come afferma Feyerabend: “La poesia, l'epica, il teatro svilupparono mezzi per la rappresentazione di particolarità individuali e di leggi sociali molto tempo prima che se ne occupassero la psicologia scientifica e la sociologia, e ancor oggi sono molto più avanti nel cogliere e rappresentare la tensione fra soggetto e oggetto”.

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