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Schinaia
Cosimo
Il
cantiere delle idee. Le feste nell'ex Ospedale Psichiatrico
di Cogoleto
fotografie
di G. Bergami, presentazione di L. Ferrannini, Ed. La
Clessidra, 1998, pp. 132, £. 25.000
Recensione a cura di Anna Grazia
La
documentazione fotografica di questo libro-documento che Schinaia ha realizzato
in collaborazione con il fotografo Giorgio Bergami, sta a testimoniare
la trasformazione dellíex Ospedale Psichiatrico di Cogoleto, divenuta
anche occasione di incontro tra la cittadinanza e gli ospiti da tempo
reclusi, ovviamente impossibilitati a partecipare alle comuni attività
sociali.
Il testo
è attraversato da riflessioni sul significato simbolico e antropologico
della festa, con ricordi e annotazioni anche sul suo uso ëpoliticoí, che
vengono messe a fuoco nel dialogo-intervista di Schinaia con Edoardo Sanguineti:
in un breve excursus tra feste sacre e feste profane, gli interlocutori
giungono alla conclusione che oggi il senso della festa si è quasi
perduto nella società moderna, se non per le feste di massa, che
non fanno che aumentare il senso di solitudine e di isolamento dei partecipanti.
Inoltre
Sanguineti giustamente puntualizza che Il problema della festa nella
comunità psichiatrica mi pare estremamente delicato, perché
se si invitano i pazienti alla festa, si deve sapere che vengono esposti
al rischio della frustrazione. In una società che nega lo spazio
al festivo autentico, non è possibile incitare un gruppo, tanto
più un gruppo sociale fragile, allíorgasmo, allíorgia, in quanto
si tratterebbe di uníoperazione contraria alla visione realistica del mondo.
Infatti il
problema con i pazienti psichiatrici è piuttosto di aiutarli a vivere
uníesperienza ri-socializzante, proteggendoli dallíeccesso di frustrazione
a cui inevitabilmente vengono sottoposti nel momento in cui devono tornare
ad una vita quotidiana deprivata di stimoli.
Líaltro
tema del libro, che si intreccia con quello della festa, riguarda líuso
della fotografia in psichiatria.
Allíinizio
legata allíesigenza di oggettivare la fisionomia del paziente, che veniva
legato ad uno stereotipo fisionomico, successivamente è diventato
strumento di denuncia degli abusi cui erano sottoposti i pazienti psichiatrici
- come testimonia Giorgio Bergami - e infine rimane uno strumento indispensabile
per la memoria storica.
Davanti ai
volti sofferti dei malati, anche se ritratti nel clima della festa, è
difficile sottrarsi ad un sentimento malinconico che pervade sempre le
rievocazioni di un album fotografico: líimmagine fotografata, sottratta
al fluire del tempo, ci restituisce con la sua fissità, allíirrevocabilità
di ciò che si è compiuto nel passato, coprendo i ricordi
della patina opaca degli oggetti da museo.
Editore "La Clessidra", Via
Cairoli 11/4a, 16124 Genova
Tel/fax 010/267206
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