Prof. Italo Carta "Il corpo infame: fenomenologia e psicopatologia"
Il titolo di questa relazione è in parte ispirato al titolo di un saggio sul tema dellanoressia, il cui autore è la Dott.ssa Pierrette Lavanchy, "Il corpo in-fame", che tratta esclusivamente dellanoressia nel sesso femminile. Quando allanoressia si rivolga uno sguardo guidato da categorie fenomenologiche, questa patologia rivela degli aspetti diversi dai rilievi che vengono fatti qundo ci si preoccupi esclusivamente di evidenziare la situazione espressa nei comportamenti dei soggetti malati. Lo sguardo del fenomenologo, infatti, è rivolto al vissuto del corpo, quindi a tutto quello che concerne la rappresentazione mentale soggettiva di una corporeità inscindibilmente legata alla rappresentazione di essa. Indubbiamente nellanoressia i soggetti che ne sono affetti abitano il loro corpo alterandone in modo drammaticamente devastante la sua rappresentazione. Nei casi in cui la patologia anoressica è vissuta ed espressa in soggetti di sesso maschile, sembra opportuno fare alcune considerazioni, sia pure di carattere generale, che riguardano gli stereotipi culturali che orientano e configurano anche la rappresentazione del corpo nei maschi, ponendoli a confronto di stereotipi culturali che modellano la rappresentazione del corpo femminile. E ben noto che questi stereotipi variano nel tempo e risentono di costumi e di mode; lemergenza dunque di una casistica di disturbi anoressici nel sesso maschile deve tenere conto delle influenze culturali che modellano la rappresentazione del corpo virile e delle mode e delle abitudini che per alcuni versi riducono la distanza tra maschile e femminile, non solo sul versante dellesteriorità ma anche su quello dei vissuti che connotano tali esperienze.
Può essere interessante fare una riflessione orientata da una visione psicodinamica del problema, che assimila lanoressia a certe forme di perversione, e riconosce una struttura perversa agli anoressici "incentrata sulla pretesa di un corpo feticcio, da riplasmare secondo regole diverse da quelle decise dalla natura". Si potrebbe quindi ipotizzare lesistenza di un percorso mentale feticistico nei maschi anoressici conforme ad una sorta di mappa immaginaria, simile a quella da cui sono guidate le donne nellattuazione delle loro condotte anoressiche.
Prof. Mario Bartolini, Dott.ssa Delia Albanese, Dott.ssa Raffaella Cerreti "Lanoressia mentale maschile in adolescenza"
Il lavoro si propone di sviluppare il tema dellanoressia nervosa nei maschi in pre-adolescenza ed adolescenza. Viene messo in evidenza il rapporto fra tale patologia de i processi che protano alla costituzione dellidentità di genere ed illustrato un caso clinico dove appaiono svolgere un importante ruolo etiopatogenetico angosce arcaiche di incorporazione delloggetto. In base allesigua casistica di pazienti (4 casi) di sesso maschile affetti da AN raccolta nel loro reparto di Neuropsichiatria infantile, si è riscontrato nellAnoressia femminile una tendenza allutilizzo spasmodico di attività motoria per ridurre il peso corporeo ed uniperattività intellettiva, con un evidente disequilibrio fra un corpo mortificato ed ascetico ed un cervello ipertrofico; nellAnoressia maschile, invece, vi sarebbe una sotra di condotta antitetica, una sorta di ipomotilità estrema, che rende statico sia il corpo che il volto, ed una tendenza ad evitare lattività di tipo scolastico.
Prof. Paolo Santonastaso "Maschile e femminile nellanoressia nervosa: quali differenze?"
LAnoressia Nervosa nei maschi, a causa della sua bassa prevalenza, è un disturbo ancora poco considerato nella letteratura scientifica. Anche in una prospettiva storica, mentre sono attestate descrizioni di comportamenti simil-anoressici nelle sante digiunatrici, sono molto rari i casi in cui simili comportamenti sono stati descritti nel sesso maschile. I pochi lavori che hanno confrontato le caratteristiche cliniche dellAN nei maschi con quelle delle femmine non hanno rilevato sostanziali differenze per quanto riguarda la gravità dei sintomi, la comorbidità e levoluzione. In questo intervento si riportano i dati, rilevati attraverso intervista strutturata e questionari (EDI, BAT,TPQ Cloninger, SCL90), relativi ad un campione consecutivo di 25 soggetti di sesso maschile che hanno richiesto una visita al Servizio per i Disturbi del Comportamento Alimentare dellAzienda Ospedaliera di Padova. I dati vengono confrontati con quelli relativi a soggetti di sesso femminile, appaiati per età e classe sociale. Si è riscontrata nellAN una maggiore iperattività nel maschio, così come una maggior frequenza di abuso di sostanze e di TS, mentre nelle donne sarebbe più forte il desiderio della magrezza ed il senso di inefficacia. Nessuno degli uomini con diagnosi di BN aveva una precedente storia di AN.
Prof. Giorgio Rezzonico, Prof.ssa Maria Grazia Streppafava "Orientamenti della ricerca nellAnoressia Maschile"
La presenza di problematiche relative allalimentazione inizia ad essere rilevante con frequenza sempre maggiore anche negli uomini. Sono state di recente condotte numerose ricerche sui diversi aspetti coinvolti in questo tipo di disturbo quali, ad esempio, difficoltà con limmagine corporea (Pape, Allen 1995), (Pape, Katz, Hudson 1993, Pape et al. 1997) e la relativa messa a punto di diversi metodi e strumenti di indagine (Grinberg et al. 1990) o su aspetti più generali della personalità: il livello di perfezionismo, i sintomi ossessivo compulsivo, uno scarso riconoscimento delle emozioni (Davis, Scott-Robertson 2000).
Unanalisi del disturbo attraverso il concetto di "organizzazione di personalità" (Guidano, Liotti 1983; Guidano 1989,1991) può consentire una lettura integrata anche degli aspetti sopra menzionati.
Prof. Cesare Maria Cornaggia " La comorbidità: Disturbi dellUmore e Disturbi del Comportamento Alimentare"
Nellambito degli studi riguardanti la comorbidità di Disturbi del Comportamento Alimentare e Disturbi dellUmore, lincidenza delle forme depressive oscilla fra una percentuale del 36% ad una del 54%. Tale incidenza obbliga ad affinare i criteri diagnostici per definire le modalità di trattamento ambulatoriali e/o ospedaliere. Si rende necessaria quindi lintegrazione tra il modello di trattamento della depressione e la terapia multicentrica dei DCA. Tale argomento verrà sviluppato sulla base dellesperienza clinica degli ultimi cinque anni dei Centri Ospedalieri per il trattamento dei Disturbi del Comportamento Alimentare (Ambulatori Ospedale San Gerardo, Monza-Ambulatori Azienda Ospedaliera Treviglio).
Presentazione casi clinici
Dott. Giorgio Odone "Il ciclista che passava col rosso"
Viene presentato il caso clinico di un giovane ragazzo di 17 anni, giunto allosservazione del Centro Disturbi Alimentari di Treviglio nellottobre 2002 per anoressia nervosa, con alimentazione restrittiva, perdita rilevante di peso, preoccupazione per limmagine corporea, iperattività, condotte di eliminazione (vomito), chiusura relazionale.
Il paziente ha effettuato in Day Hospital diagnostico, con effettuazione di esami ematochimici, valutazione nutrizionistica, psicodiagnostica e psichiatrica, che hanno portato alla diagnosi si anoressia nervosa. Sono state impostate terapie nutrizionali, psichiatriche (antidepressivi), psicologiche (psicoterapia individuale ad orientamento dinamico), di sostegno alla famiglia (colloqui, invio al gruppo di auto-aiuto per familiari). Infine viene riportata una sintesi a distanza di due anni dallinizio degli interventi terapeutici.
Dott.ssa Lorena Santambrogio "Luigi: un caso di Anoressia Nervosa cronica"
Viene discusso un caso di anoressia nervosa cronica: nel caso esposto viene descritto il percorso terapeutico di un giovane di 28 anni con diagnosi di Anoressia Nervosa restrittiva. Il disturbo ha avuto il suo esordio alletà di 16 anni e da allora ha assunto un decorso cronico. Viene esposto il trattamento psicoterapico a partire dallassessment e dalla formulazione del caso, delle strategie e delle tecniche terapeutiche. La durata di malattia (13 anni) e le caratteristiche di cronicità rendono il caso molto interessante nella sua complessità ma, allo stesso tempo, difficile e fonte di perplessità rispetto alla possibilità di un radicale cambiamento dal punto di vista sintomatologico.
Lettura magistrale
Prof. Eugenio Borgna "Il punto di vista fenomenologicoi nellAnoressia maschile"
Un discorso fenomenologico sullanoressia maschile non può non muovere dalla riflessione sui modi con cui il corpo, il corpo vissuto, si trasformi nella percezione che ne ha chiunque soffra di anoressia; ma è una percezione che en sembra essere profondamente diversanelladolescenza maschile: nella quale sono forse meno presenti gli elementi legati alla Zeitgeist che hanno così drastica importanza nellanoressia femminile. Nelluna e nellaltra, in ogni caso, riemerge la crisi radicale dellesperienza del tempo: non cè più futuro ma dilaga il passato. Il pensiero della complessità come cifra tematica del discorso.