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IL SERVIZIO PER I DCA AL MAUSDLEY HOSPITAL E AL BETHLEM ROYAL HOSPITAL DI LONDRA ( A CURA DI NADIA MICALI)

Il servizio per i disturbi della condotta alimentare al Mausdley Hospital e Bethlem Royal Hospital e’ un servizio che si occupa del trattamento in ricovero e ambulatoriale di pazienti con anoressia nervosa, bulimia nervosa e "binge-eating disorder".

L’unita’ di ricovero e’ dedicata a pazienti con anoressia nervosa grave, fa riferimento ai servizi territoriali locali ma e’ anche un’unita’ che fa capo a tutta la Gran Bretagna, e di rado anche pazienti di altre anzioni vengono inviati per il ricovero. Cio’ fa si che spesso vi siano pazienti con forme di Anoressia Nervosa cronica e che hanno subito diversi interventi terapeutici in passato.

Essa e’ strutturata in maniera multidisciplinare, con un team di infermieri psichiatrici, un’ assistente sociale, due psicologhe cliniche e una ergoterapeuta. Il team medico e’ composto da un primario, un aiuto e due specializzandi, un medico interno e’ associato al reparto ed offre consulenze e pareri al team medico. Lo scopo del ricovero è far raggiungere ai pazienti un peso adeguato tramite il sostegno di personale specializzato. Durante le prime fasi del ricovero il focus principale e’ sull’aspetto nutrizionale, ma gli aspetti psicologici della malattia sono affrontati sia in maniera individuale che di gruppo. Le tecniche utilizzate sono soprattutto di tipo motivazionale, cognitivo ed analitico. In genere il periodo di ricovero varia mediamente tra i sei e 12 mesi.

All’unita’ di ricovero e’ anche annesso un Day Hospital per i pazienti con anoressia nervosa moderatamente grave od appena dimessi, per evitare ricadute e favorire l’aumento di peso. Il Day Hospital offre diverse attivita’ di gruppo, come gruppi terapeutici sull’autostima o l’immagine corporea etc., e offre anche pasti regolari. I pazienti possono decidere di frequentarlo per non piu’ di tre giorni interi a settimana.

Ambulatoriamente vengono seguiti pazienti con disturbi della condotta alimentare meno gravi.

Per quanto riguarda l’anoressia nervosa, vi sono dei programmi di terapia individuale di stampo motivazionale e cognitivo-comportamentale standardizzati, che in genere consistono in 20 sedute con un terapeuta (psichiatra, psicologo o infermiere clinico specializzato). Ai casi più complessi sono offerte sedute di terapia cognitivo-analitica, in genere 20.

Per gli adolescenti tra i 13 e venti anni, il trattamento viene effettuato in collaborazione con il dipartimento di psichiatria infantile ed e’ orientato ad includere la famiglia secondo un modello sistemico. In genere la famiglia viene seguita individualmente, ma e’ possibile anche un’ approccio multifamiliare, con 5-6 famiglie che lavorano assieme terapeuticamente per un’intera settimana con dei follow-up regolari per circa sei mesi.

Per la bulimia nervosa il trattamento offerto e’ di tipo motivazionale e cognitivo-comportamentale. Recentemente un progetto di ricerca pilota e’ stato effettuato nel dipartimento valutando l’efficacia dell’uso di un CD-Rom di stampo cognitivo-comportamentale in questa patologia.

I rischi medici dei pazienti vengono tenuti sotto controllo tramite esami e visite regolari.

Due manuali di auto-aiuto sono stati realizzati all’interno del dipartimento, e vengono utilizzati per educare ed informare i pazienti sui disturbi che essi presentano.

L’uso di tecniche di tipo motivazionale e’ ritenuto fondamentale durante le prime fasi del contatto con i pazienti ed essi vengono coinvolti nello sviluppo del piano terapeutico da seguire e nell’identificazione di fattori eziologici e di mantenimento della patologia. Nei disturbi dell’alimentazione spesso la "cosa giusta da fare" secondo il medico non coincide con quella del paziente, quindi uno stile autoritario e’ di solito controproducente. E’ per questo che principi dell’intervista motivazionale sono stati incorporati nel nostro approccio a questi disturbi.

L’informazione e l’aiuto alla famiglia e a chiunque si prenda cura dei pazienti sono infine parte fondamentale del nostro servizio. Si cerca infatti di dare spazio alle loro domande e rispondere ai loro bisogni in un’atmosfera collaborativa. La famiglia viene coinvolta, se possibile, nell’elaborazione del programma terapeutico durante il ricovero e diventa una risorsa importante nel processo di guarigione anche durante il trattamento di tipo ambulatoriale.

Per ulteriori informazioni consultare il sito:

http://www.eatingresearch.com

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