Venerdì, 23 febbraio 2001
LA PAROLA AI PROTAGONISTI
Domande a G. A. Fava, Università di Bologna
Domanda: E' vero che il rischio di ricaduta, soprattutto per i disturbi affettivi, è direttamente proporzionale ai sintomi residui dopo la terapia? C'è un modo per prevenirla in base a questo criterio? Cosa è la terapia sequenziale?
Risposta: Il problema è che si parla di guarigione invece che di miglioramento. Raramente si fa un esame accurato del paziente in remissione; solo il 10-20% dei pazienti non hanno sintomatologia residua. Il modello sequenziale di trattamento è articolato in due fasi: prima la psicoterapia e poi la farmacoterapia; si tratta di strategie diverse per sintomi diversi, in momenti diversi. Così facendo si aiuta il paziente anche ad acquisire un maggior controllo sulla propria paura della ricaduta
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COLLABORAZIONI
Dato l'alto numero degli avvenimenti congressuali che ogni
anno vengono organizzati in Italia e nel mondo sarebbe oltremodo gradita
la collaborazione dei lettori nella segnalazione "tempestiva" di congressi
e convegni che così potranno trovare
spazio di presentazione nelle pagine della rubrica.
Il materiale concernente
il programma congressuale e la sua presentazione scientico-organizzativa
puo' essere mandato via posta elettronica possibilmente in formato WORD per un suo rapido trasferimento online
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