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IX
Congresso Nazionale della Società Italiana
di Psicopatologia
(SOPSI)
RUOLO CENTRALE DELLA PSICHIATRIA IN MEDICINA Roma.
Hotel Hilton Cavalieri
24 febbraio - 28 Febbraio 2004 |
IL CONGRESSO ON LINE
MERCOLEDI' 25 FEBBRAIO 2004
INTERVISTA A P.PELOSO
Rispetto alla questione sollevata da Pirfo riguardo la formazione degli operatori nei confronti della violenza, da cosa ritiene parta e come crede che si possa cercare di ovviarvi?
Io credo che l’aspetto della violenza sia un epifenomeno possibile, specie nei disturbi psichiatrici gravi, anche se non frequente. Le statistiche internazionali rilevano come l’incidenza della violenza nel corso della vita sia intorno al 10 % nei pazienti psichiatrici gravi, ma anche intorno al 2% nella popolazione generale. Questo significa che il 90% dei pazienti psichiatrici gravi non ha problemi di violenza ed anche che esiste una quota piu’ rilevante di violenza che nulla ha a che fare con la psichiatria. Nonostante cio’, il problema sussiste, anche se riguarda appunto questa parte, ed io credo che sulla violenza occorra una formazione per tutti gli operatori o per lo meno quelli che sono maggiormente esposti. E’ necessaria, a mio parere, una formazione che tenga presente da un lato il fatto di dover padroneggiare quegli strumenti tecnici, quali psicoterapie specifiche e strumenti farmacologici, e cosi’ via, che possano consentirci di padroneggiare la violenza, gli elementi che ci consentano di fare valutazione del comportamento violento dei pazienti che - come giustamente diceva oggi la Lauretto - nulla hanno a che fare o comunque non sono direttamente correlati ai sintomi psichiatrici della malattia. D’altro canto, e’ inoltre basilare una specifica formazione atta a fornire allo psichiatra gli strumenti utili per il padroneggiamento delle paure, del controtransfert, che rispetto alla violenza vanno sempre tenuti presenti, poiche’ e’ altrettanto pericoloso esagerare il problema della violenza quanto quello, invece, di negarlo e di nascondere innanzi tutto se stessi e le proprie paure. E’ pertanto mia personale opinione che si debba lavorare intensamente, in primo luogo, sul padroneggiamento del controtransfert.
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