VENERDI' 27 FEBBRAIO 2004
INTERVISTA A V. VOLTERRA

L’intervista e’ preceduta dalla visione comune di alcuni significativi spezzoni cinematografici sull'argomento della gelosia ( "Star 80", "El", "L'inferno", "Toro scatenato").
Nei giorni scorsi abbiamo parlato dei diversi tipi di gelosia. Abbiamo visto una serie di esempi cinematografici molto efficaci di quadri di gelosia patologica; rimanendo sempre in tale ambito, viene in mente un caso di gelosia "in negativo": in "Jules et Jim" di F. Truffaut, Jules dovrebbe essere geloso di Jim eppure..
In realta' la gelosia c'e' anche in Jules et Jim, e' molto nascosta, repressa, ma esiste anche li. Nell'intervento di ieri si parlava di situazioni estremamente paradossali, nell'ambito del fatto che ogni etnia si basa su quelle che possiamo chiamare regolamentazioni della sessualita'; in alcune di queste proprio non esiste, almeno nei termini in cui noi definiamo la gelosia, un sentimento di questo genere, con la spartizione comune dei vari partners. Ci sono, ad esempio, etnie in cui alcuni uomini vanno in giro a procacciarsi il cibo mentre altri restano a casa e si dividono le donne, oppure alla morte di un uomo il fratello di questi deve avere la funzione di soccorso della vedova; ci sono poi le forme poliandriche o poligamiche che vengono istituzionalizzate come tali e quindi non comportano in se’ e per se’ condizioni di gelosia. La questione della gelosia, seconda la mia opinione, e' molto piu' forte nella cultura occidentale, pma ci sono tanti altri fattori che possono incidere. La cosa interessante della gelosia, dal nostro punto di vista, e' che parte da un aspetto di "pseudonormalita", un disturbo di personalita' un po' ossessivo, oppure anche da un'insicurezza personale che arriva fino all'ossessione, fino al delirio grave, pertanto attraversa tutto il campo della psicopatologia.
Maggini ieri ci parlava di una condizione fisiologica, quasi utile alla coppia.
Fisiologica non direi; si’, si puo' trasformare in una sorta di stimolazione afrodisiaca nell'ambito di rapporti che sono di per se’ abbastanza spenti, la presenza o la supposta presenza di un eventuale rivale da tensione e riscalda, proprio per la paura della perdita del beneamato, un rapporto che magari si era completamente congelato. Per quanto poi, in realta', generalmente la situazione e' differente e la gelosia risulta quasi sempre distruttiva, anche perche' non e' un rapporto di tipo oblativo, di estensione del proprio se’ per la crescita spirituale propria e dell'altrui persona, e' sempre un qualcosa che riguarda piu' il possesso, l'egoismo, il potere, un qualcosa di questo genere. Non considera l'altro da se’ sullo stesso piano. Esistono inoltre motivi storici per cui magari in passato c'erano aspetti utili alla protezione della donna, ma anche ad evitare paternita' che non erano proprie, mentre la donna aveva la protezione, il sostentamento che rendevano il sentimento della gelosia quasi passivamente accettato.
Lei nel suo intervento ha messo in evidenza proprio gli aspetti distruttivi della gelosia.
Ci sono tutta una serie di aspetti paradossali, situazioni di gelosia perversa in cui non e' tanto il tradimento quanto l'infedelta' il sentimento piu' importante, ci sono situazioni di voyeurismo in cui l'equilibrio viene rotto da un innamoramento. Mi ricordo personalmente di un'attrice porno che per lavoro partecipava a dei cossiddetti gang-party, in cui andava con 20-30 uomini contemporaneamente ed il marito stava a registrare e vedere; questa, pero’, si era poi innamorata di uno in particolare, facendo scattare nel compagno il meccanismo della gelosia folle. Ci sono delle cose molto particolari, c'e' una cosa che sta tra il tradimento e l'infedelta', il tradimento come un'avventura che puo' essere anche riattivante, ravvivante una relazione di coppia, e l'infedelta' invece che significa anche un trasferimento dei sentimenti, un qualcosa di piu' del tradimento, sotto certi aspetti, che comporta tutta una serie di altre conseguenze. La cosa abbastanza preoccupante e' che esiste in molti casi un'escalation di sociale, lo stalking prima, questi processi inquisitori, queste aggressivita' verbali e non verbali, comportamentali, con i controlli e tutto il resto, che possono poi sfociare, ahime' qualche volta, anche in omicidi, in fatti veramente seri; soprattutto se poi ingenuamente la vittima, stufa dei continui interrogatori, dei processi, ingenuamente, sulla base magari della promessa che poi sara' perdonata, confessa: questo puo' segnare poi la sua fine. E' molto forte in questi casi l'egoismo, l'amore e' poco, quasi nullo, quindi la ferita narcisistica e' assolutamente non accettata, cosi' alla fine alcuni uccidono. Direi che la tipologia maschile e' molto piu' "ne' con me ne' senza di me", mentre la gelosia femminile che uccide e' molto piu' "ti amo tanto che non puoi essere piu' di un'altra".
Per cui e' sempre un amore per se stessi e non per l'altro.
Esatto e' proprio cosi'.
E’ una ferita propria, e’ spesso il caso degli omicidi-suicidi, come si vede in un bellissimo film di Truffaut, “La signora della porta accanto”, con Gerard Depardieu. Poi, per quanto riguarda la gelosia “normale”, possiamo dire che in un certo senso ha una funzione di protezione della specie, di crearsi un piccolo spazio personale ed un’intimita’ separata da quella degli altri. Pero’, soprattutto nella societa’ moderna, e’ difficile mantenere questa sorta di assetto difensivo, certi aspetti relativi alle tradizioni culturali, come quelle del profondo sud, stanno pian piano scomparendo.