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Congresso Nazionale della Società Italiana
di Psicopatologia
(SOPSI)
LA PSICHIATRIA CHE CAMBIA IN UN MONDO IN TRASFORMAZIONE Roma.
Hotel Hilton Cavalieri
22 febbraio - 26 Febbraio 2005 |
IL CONGRESSO ON LINE
LA VOCE DELL'INDUSTRIA FARMACEUTICA
INTERVISTA A FRANCESCO COLOMBO (ABBOTT ITALIA)
Cosa bolle in pentola? Ovvero quali sono i prossimi farmaci di area neuropsichiatrica sulla rampa di lancio in Italia?
La risposta sul breve e’ no, purtroppo non ci sono prodotti in arrivo nell’immediato in ambito neuropsichiatrico. Contemporaneamente ci sono diversi progetti, specie di ricerca nell’ambito della genetica, con partnership americane, con aziende chiamiamole di biotecnologie, aziende piccole che si occupano di genetica, di individuazione dei geni della malattia depressiva, patologie bipolari, degli effetti di mappature genetiche, in particolare delle malattie psichiatriche, ma generalmente si tratta di progetti a lunghissimo respiro. Bisogna capire innanzitutto come funzionano queste cose, trovare un meccanismo alterato ed alla fine reperire un modo per curare con farmaci mediante interventi di genetica. Ci sono poi prodotti che spaziano dalla psicosi, alle funzioni cognitive, al disturbo da deficit dell’attenzione. Anche in tal caso si parla di prodotti che non faranno il loro ingresso sul mercato a breve termine, in quanto si tratta di molecole in fase iniziale di ricerca e non di sviluppo.
Il rapporto tra industria farmaceutica e formazione medica continua.
Volenti o nolenti la formazione medica continua in medicina e’ un’attivita’ molto importante per tutte le aziende farmaceutiche.
Per quanto riguarda gli ECM l’azienda e’ certamente la principale a livello di promozione, ma portiamo avanti anche altri progetti. Riteniamo infatti molto importante organizzare eventi formativi per i medici. Io vengo dalla tradizione Ravizza, che e’ entrata a far parte del gruppo Knoll nel 1987. Quello che sicuramente ci interessava fare era di portare libri, materiale scientifico, software, ossia materiale informativo che potesse ampliare il bagaglio di conoscenza dello psichiatra e del neurologo, ed in tal senso siamo stati fra i primi a fornire loro tali strumenti. Le attivita’ di formazione, di educazione medica continua, sono sempre al primo posto nella nostra politica aziendale e, nonostante i limiti dati dai costi economici, continueremo a portarle avanti, ritenendole il mezzo migliore di promozione del nostro impegno come azienda nella condivisione della conoscenza fra gli psichiatri.
Qual’e’ l’atteggiamento della vostra azienda nei confronti della ricerca farmacologica in Italia?
La Abbott, dopo l’acquisizione del gruppo Knoll, a livello mondiale ha dovuto, per ovvie esigenze economiche e gestionali, selezionare una serie di aree terapeutiche sulle quali investire, abbandonandone altre. Una delle aree sicuramente strategica che e’ stata scelta da Abbott a livello di ricerca per quanto riguarda il SNC e’il dolore; in Germania e’ sito il centro di ricerca principale, nella vecchia sede del gruppo della Knoll. Ha una serie di progetti di sviluppo oltre che. In Italia come ricerca di base non ce n’e’, ma abbiamo degli importanti studi in corso di ricerca clinica, quindi fase 3 e fase 4, ma non nell’area della psichiatria: la ricerca e’ invece assai sviluppata in altre aree di interesse clinico, quali quelle della cura di Artrite Reumatoide, Morbo di Chron e HIV.
(a cura di L. Adriano e E. L. Fiscella)
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