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Congresso Nazionale della Società Italiana
di Psicopatologia
(SOPSI)
LA PSICHIATRIA CHE CAMBIA IN UN MONDO IN TRASFORMAZIONE Roma.
Hotel Hilton Cavalieri
22 febbraio - 26 Febbraio 2005 |
IL CONGRESSO ON LINE
SABATO 26 FEBBRAIO 2005
INTERVISTA A ROBERTO BRUGNOLI
La prima domanda naturalmente riguarda il bilancio di questi cinque giorni…
Il bilancio di questi cinque giorni e’ sicuramente positivo. Dal punto di vista numerico ci siamo oramai assestati su cifre che sono consolidate ormai da due o tre anni . Abbiamo la conferma che siamo riusciti a superare le 3400 presenze, comprensive di alcuni che andavano e venivano tra sessioni plenarie e simposi paralleli, con uno zoccolo duro di 2000 persone presenti in modo continuativo.
A dimostrazione del fatto che l’organizzazione del congresso quest’anno e’ stata progrmmata in maniera piu’ sistematica : dalle sette e mezzo ci sono stati 11 ECM con una media di 60-70 persone ogni giorno : cio’ si e’ tradotto in 700-800 persone che partecipano alle sette e mezza del mattino, ed inevitabilmente tracimano nelle sessioni seguenti, le letture magistrali, e di seguito nelle sessioni plenarie. Bisogna ricordare che quest’anno le letture magistrali sono state quattro, sempre tenute chiaramente da notabili.
Le sessioni pomeridiane sono partite con i simposi paralleli, e quest’anno siamo arrivati a farne 25 al giorno nell’arco di cinque giorni, quindi 97 simposi.
Si sta andando, come auspicato anche dal prof. Pancheri nella sessione inaugurale, verso un rapporto di 1 a 3 fra presenti ufficialmente impegnati nel congresso (350 poster, e circa 650 relatori in generale) ed uditori. Siamo infatti arrivati ad avere impegnate attivamente circa 900 persone, che costituiscono circa un terzo, un quarto dell’intera popolazione che ha partecipato al congresso. Si nota la differenza con altre situazioni in cui e’ presente uno stretto manipolo di “scienziati” a fronte di una marea di base che ascolta. Non voglio parlare proprio di interattivita’, ma siamo testimoni di uno spostamento sempre piu’ sistematico verso la possibilita’ che chiunque venga invitato partecipi attivamente al congresso.
Come ogni anno , siamo gia’ lanciati verso il tema dell’anno prossimo, che come riportato anche nell’introduzione del prof. Pancheri, e’ estremamente importante, poiche’ parla di Terapia e Liberta’ , trattando argomenti come l’obbligo di curare, l’obbligo di rispettare la volonta’ dei pazienti di non farsi curare, come comportarsi di fronte alle pressioni sociali nei confronti del malato mentale, lo stigma della societa’ verso chi non vuol farsi curare, il libero arbitrio, il consenso informato, la possibilita’ di poter scegliere o meno, il TSO, tutte tematiche che interamente riguardano la nostra professione.
La sede del prossimo congresso sara’ come al solito l’Hilton Cavalieri, e si svolgera’ nell’ultima settimana di febbraio. A tal proposito suggerisco di recarsi gia’ da ora sul sito ufficiale della SOPSI e cogliere l’occasione di ammirare la bellissima opera artistica di Breccia che introduce ed illustra l’avvenimento futuro.
Una giovane Product manager di una casa farmaceutica mi ha confessato che e’ rimasta colpita dal numero di partecipanti presenti nelle sale alla SOPSI, a differenza di altri congressi, anche prestigiosi…
Non hai idea di quanto mi fa piacere, anche se sembra retorica. Addirittura questa presenza massiva nelle aule ha in qualche modo indotto qualcuno a commentare che quest’anno il congresso fosse meno frequentato, perche’ si vedeva meno gente. In realta’ semplicemente si e’ vista meno gente che passava le ore negli stand aziendali, a chiacchierare, addirittura a chiedere gadget, in questo periodo d’oro della gadgettistica. Al contrario abbiamo persone che vengono e ascoltano, ed alle sette e mezza di mattina , che per la mentalita’ italiana e’ l’orario in cui al massimo si va al bar a commentare le partite del giorno prima, e’ veramento un evento degno di nota!
Abbiamo fatto circa 97 simposi paralleli, estraendoli da circa 200 proposte che ci sono state avanzate da tutta Italia, quindi abbiamo dovuto cercare 97 tematiche calate nella realta’, che potessero veramente interessare, non solo per bravura o simpatia del relatore.
Sono state ricercate tematiche che potessero far si che succedesse proprio quello che e’ stato, cioe’ 11 simposi in parallelo nella fascia dalle 2 alle quattro e altri 11 dalle 4 alle sei del pomeriggio, con mediamente 60-70 persone, e punte anche di 200 persone se presenti grandi nomi, grandi relatori. Di gente che gira cercando il caffe’ e cercando il bicchiere d’acqua se ne sono viste sempre meno. Sono contento che una PM giovane abbia avuto questa impressione, non dico questo solo per interesse culturale, ma anche perche’ fondamentalmente procura una bella sensazione.
Un’altra domanda: ho l’impressione che la SOPSI per la sua cadenza annuale un po’ particolare rispetto ai congressi delle societa’ scientifiche che sono a cadenza pluriennale, in qualche modo stia diventando un po’ una sorta di “Stati Generali” della psichiatria Italiana, una sorta di revisione dello stato dell’arte. Hai l’impressione che questo aspetto sia quello che voi state cercando?
Anche questa e’ un’altra domanda arguta. Ci sono altre societa’ che si riuniscono una volta all’anno, pero’ proprio per l’establishment che organizza il congresso e i numerosi gruppi che vi partecipano ognuno con il proprio indirizzo, la Sopsi è un appuntamento senz’altro particolare.
Per non cadere in una trita e ritrita ripetizione di tematiche, abbiamo voluto puntualizzare ogni anno lo stato dell’arte su ogni argomento, benche’ non sia facile cavalcare un po’ in anticipo quelle che sono le tematiche fondamentali. Negli ultimi anni si e’ parlato di aggressivita’, di violenza, ora facciamo riferimento appunto alla liberta’ dello psichiatra nel suo agire; questa tematica e’ importante, veramente in linea con il tuo riferimento agli “stati generali”, che è proprio quello che pensiamo di fare, o almeno tentiamo.
Noi siamo un gruppo, a suo modo, insieme al prof. Pancheri, molto avviato, solidale, pronto a “rubare” a piene mani da quelle che sono le sensazioni di dove sta andando la psichiatria, cercando quale sia il momento di fare il punto e su che cosa.
Un’ultima domanda: sono migliaia ormai le pagine che durante il congresso gli utenti vanno a vedere su Pol-it. Una cosa interessante e’ come i nostri report sono letti durante tutto l’anno, cioe’ le pagine della SOPSI sono tra le pagine piu’ lette della rivista, nel senso che in qualche maniera ritornare ai temi trattati e’ interessante per i colleghi, per l’informazione che noi diamo.
Si ritiene soddisfatto del nostro lavoro?
Guarda, quella che era nata come una conoscenza sporadica e’ diventata una collaborazione a tutti gli effetti, ed in effetti il lavoro di questi giovani che vanno, “rubando” in maniera molto carina dieci minuti di intervista ai relatori, contribuiscono, non voglio dire in maniera nostalgica, a configurare una realtà particolare.
Una realta’ in cui tu lavori davanti al computer e quando hai finito ti metti ad andare a guardare e rivedere quello che hai fatto sei mesi prima, e nella parola strappata al luminare o al collega un po’ piu’ giovane, ritrovi un po’ la conferma del tuo lavoro, la piacevolezza, e ti accorgi che certe cose vengono tenute in considerazione.
Ci fa veramente piacere continuare questa collaborazione anche nel futuro.
(a cura di F. Bollorino e M. Fenocchio)
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