COMUNICATOSTAMPA DELL'A.I.M.A.AssociazioneItaliana Malattia di AlzheimerSegreteria Nazionale Ripa di Porta Ticinese21 ? 20143 Milano tel. 02/89406254 ? fax 02/89404192 LINEA VERDE 800 371332tratto dalla mailing list "ITALZ-l" italz-l@italz.it In merito al "Progetto CRONOS - Protocollo di monitoraggio dei piani ditrattamento farmacologico per la malattia di Alzheimer" come da Decretopubblicato sul Supplementoordinario n°141 della Gazzetta Ufficiale parte1ª del 1° settembre 2000 n°204,l' A.I.M.A. ribadisce la posizione del 13 dicembre cui la stampa ha datorilievo, e le critichesottoposte al giudizio dell'allora Ministro dellaSanità Rosy Bindi in data6 marzo 2000 e in data 20 marzo 2000, e avanzatein ambito CUF in data 17 marzo 2000.L'A.I.M.A. sottolinea nuovamente che (stante la diseguale diffusione sulterritorio nazionale della competenza medica specifica), i piani ditrattamento farmacologico al contrario di quanto si propongono,compromettono pesantemente la qualità di vita del malato e dei familiariobbligando il paziente cui giovi il trattamento (ma comunque con ovviproblemi di spostamento) ad almeno 5/6 accessi alle UVA (Unità diValutazione Alzheimer) da individuaresul territorio. L'A.I.M.A. sottolinea nuovamente che detto Progetto CRONOS non tiene inalcun conto:a) la positivaesperienza più che biennale con le molecole in oggettoche riflette quanto pubblicato dalla letteraturainternazionale; e invecedi proporre un adeguamento a quanto èdi prassi in tutta Europa, sicostringono i numerosi pazienti che giàoggi beneficiano del trattamento abizantini percorsi sanitari e geograficib) la difficoltàper le regioni soprattutto del sud di individuare(inventare?) centri di competenza nelbreve volgere di tre mesic) l'esiguitàdelle risorse economiche a disposizione, che puòobbligare le regioni a scelte di ripiegoo a risposte inadeguated) la difficoltàper i medici di medicina generale di fornire alprogetto il supporto richiesto, stantela loro odierna scarsa consuetudinecon il problema Alzheimer e la mancanzadel tempo necessario ad unaadeguata formazione. L'A.I.M.A. ribadisce che le prevedibili, ovvie conseguenze del ProgettoCRONOS (accessi difficili al servizio, liste d'attesa, ritardi o errorinella diagnosi e nel trattamento) NONsono la risposta ai bisogni ma semmaipeggiorano la qualità di vita delle persone colpite da malattiadiAlzheimer. L'A.I.M.A. riconosce al Progetto CRONOSl'impegno per la costruzione di unarete strutturata di competenza medica,fino ad oggi totalmente assente, macritica che alla realizzazione di detta rete sia vincolata larimborsabilità del trattamentofarmacologico. L'A.I.M.A., inoltre, teme che i dati e le analisi risultanti dalmonitoraggio diano un quadro della popolazione ammessa al trattamento edell'uso di detti farmaci, inaffidabile almeno quanto lo è oggi la retedisegnata nel Decreto dal Ministero dellaSanità. L'A.I.M.A. per contro assicura alle famigliedei malati il proprio costanteimpegno al loro fianco, la vigile attenzione con cui seguirà larealizzazione del ProgettoCRONOS e conferma la disponibilità della LINEAVERDE ALZHEIMER (800 371332) per informazionie sostegno. Patrizia Spadin (presidente)Milano, 7 settembre 2000 Milano, 14 settembre 2000 UNA VOCE FUORI DAL CORO In occasione della conferenza stampa delMinistro Veronesi a proposito dei"Piani di monitoraggio per il trattamentofarmacologico della malattia diAlzheimer", l'A.I.M.A., forte delle 35.000firme raccolte a tal proposito nel gennaiou.s. e delle migliaia di telefonate ricevutein questi mesi alla LINEAVERDE ALZHEIMER sul tema farmaci, criticala scelta del Ministro diescluderla dalla Conferenza Stampa, individuandolacome voce del dissenso. Si sottolinea che ancora una volta gliammalati di Alzheimer (rappresentatida A.I.M.A. che da sola per piùdi due anni ha lavorato duramente perottenere la rimborsabilità deifarmaci specifici), non hanno voce incapitolo. Si sottolinea che le promessedella CUF di andare allarealizzazione del progetto (oggi denominatoCRONOS) con la collaborazione ele idee anche di A.I.M.A., sonostate totalmente disattese. L' A.I.M.A., che non ha avuto piùudienza in CUF dopo aver esposto lecritiche al progetto, rimane disponibilea continuare a farsi carico dellemigliaia di richieste di informazionida parte delle famiglie e dei medici,(che hanno facilmente identificato ilNumero Verde come referente), e anziassicura che sarà massima la vigilanzaperché i bisogni e le esigenze deimalati e delle famiglie vengano rispettati. Patrizia Spadin (presidente) |