| | "Outsideof a dog, a book is a man's best friend. Insideof a dog, it's too dark to read." GROUCHOMARX | LaBiblioteca di Babele Memoriae oblio nell'epoca di Internet
La riflessionein questo lavoro di inizio d'anno è dedicata al difficile lavorodel recensore e in generale al mondo variegato e multiforme dei bibliofili:oggi le opportunità di produrre testi si è moltiplicato inmodo esponenziale, dalle enciclopedie su cd-rom, alla possibilitàdi consultare molti testi anche direttamente on-line. Questa crescita di produzione di testi, ipertesti multimediali, immagini e molto altro,sembra la realizzazzione della fantastica biblioteca immaginata da Borgesin uno dei suoi celebri racconti, intitolato appunto La biblioteca diBabele. L'universo,(che altri chiama la Biblioteca) si compone d'un numero indefinito, e forseinfinto, di gallerie esagonali...I mistici pretendono di avere, nell'estasila rivelazione di una camera circolare con un gran libro circolare dallacostola continua, che fa il giro completo delle pareti. Questo libro ciclicoè Dio. Mi basti per ora, ripetere la sentenza classica: "La Bibliotecaè una sfera il cui centro esatto è qualsiasi esagono, lacui circonferenza è inaccessibile." La riletturadi queste pagine del celebre scrittore argentino sono straordinariamentesuggestive alla luce di ciò che sta diventando Internet. Casualmente scopro che un certo Brewster Kahle, 38 anni, ex studente del MIT di Bostonha realizzato un Internet Archive Librarydestinato a garantire la trasmissione ai posteri del contenuti di Internet,e ha fondato la società Alexache offre software innovativo per viaggiare intelligentemente nella Rete,smarter faster easier, questo è il suo slogan. Il nostroè l'unico archivio totale della Rete - afferma orgoglioso Kahle:900mila siti, 8 tetrabyte (miliardi di byte) di dati che alle spalle haanche trovato dei sostanziosi: non per niente il nome di questo immensoarchivio è Alexa, in onore dell'antica biblioteca di Alessandria.Perchè un'impresa così titanica? Soprattutto per la memoria,dice, un'enorme quantità di informazioni che passano su Internetsono on-line solo temporaneamente. Molti siti infatti rinnovano i lorocontenuti e quelli vecchi, senza il nostro archivio si perderebbero. Verbavolant, scripta manent. Chissà se il nostro Kahle conosce ilracconto di Borges. Fortunatamentec'é chi cerca di fare un po' d'ordine nell'anarchia della rete:Clifford Lynch e altri ricercatori (si veda la monografia Speciale Internet:come sfruttare il potenziale della rete?, Le Scienze, n. 350, ottobre1997) ritengono che la Rete, attualmente sia più simile ad un caoticomagazzino cha all'archivio di una biblioteca. Per continuare a cresceree a prosperare come nuovo mezzo di comunicazione, dovrà dotarsidi qualcosa di molto simile ai tradizionali servizi che in una bibliotecaservono a recuperare, ordinare e conservare le informazioni. Anche allora,però, data la straordinaria eterogeneità del materiale presente,i metodi ordinari di classificazione e selezione dovranno essere potenziaticon la possibilità di automatizzare tali processi. Chiunque abbiaun po' di pratica di ricerca di informazioni sul Web sa che i motoridi ricerca, classificano con criteri particolari il materiale da cercare:spesso ad una domanda una riceviamo migliaia di risposte, con riferimentinon rilevanti. Sono quindi strumenti da perfezionare. Inoltre il WorldWide Web Consortium del MIT ha preparato una serie di standard tecnicichiamati PICS (Platform for Internet Content Selection) per rendere possibilela funzione di 'filtro' automatico rispetto a contenuti indesiderati oritenuti dannosi e inaffidabili. La stradaè ancora lunga, ma un altro interrrogativo rimane irrisolto: chene sarà della mole di libri e preziosi documenti contenuti nellebilblioteche, se non saranno riversati in rete? Nonostantegli sforzi degli informatici forse saranno proprio loro, le bibliotechea contenere l'oblio della nostra memoria collettiva.
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