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La concezione dellarte presenta tre momenti teorico storici: il primo rappresentato da Freud per il quale larte rappresenta il ritorno del rimosso e usa il linguaggio dei sogni, concetti che descrive nell"Interpretazione dei sogni" e in "Moto di spirito".
Il secondo momento storico vede larte come espressione di della fantasia del mondo interno, la teoria delloggeto interno della Klein, uno spazio della mente in cui si muovono personaggi interiorizzati. Quelli cattivi attaccano gli oggetti buoni facendo emergere il senso di colpa e in fine la riparazione. Larte diviene così un mezzo di riparazione.
In fine il modello della mente di Bion, arte come elaborazione del processo di pensiero che si libera dalle richieste del potere e pensa per se stessa. Così nascono i volumi della Recherche di Proust
Meltzer propone lestetica come ultima categoria della psicoanalisi e da voce ad un circuito costituito dalla cosostanzialità di psicoanalisi, arte , clinica e letteratura attraverso il quale larte da modello universale viene ricondotta alla pratica psicoanalitica.
Secondo lautore lestetica si presenta sotto varie forme: modo di comprensione psicoanalitica, percezione della bellezza che si attiva in specifici momenti dellanalisi e che acquista sempre più spazio nella teorizzazione psicoanalitica.
Questo nucleo che si snoda nel pensiero post-kleiniano che vanta i contributi in ambito teorico e epistemologico oltre che di Meltzer, di autori come di Winnicot e Bion. Questultimo enfatizza lutilizzo della ricezione estetica per comprendere il paziente. Descrive la percezione estetica soprattutto nei suoi scritti più maturi nei quali vengono esteticamente espressi concetti clinici quali la sospensione della memoria e del desiderio , la teoria delle emozioni e passioni, il legame amore, odio, la reverie materna come capacità recettiva della madre.
Meltzer descrive il concetto di conflitto estetico e oggetto estetico, il conflitto primario non è più rappresentato dalla triangolazione edipica, ma il bambino si confronta con la bellezza della madre che può essere schiacciante. Il conflitto nasce dallinterrogativo del bambino che vede la madre bella all'esterno ma si chiede come sarà dentro e cosa avviene nella sua mente. Il conflitto è risolto quando la madre vede bello il bambino e avviene la reciprocità estetica che permette al bambino di uscire dallangoscia.
Lopera darte non è più sottomessa alla precettistica o al potere, bensì agli elementi della psicoanalisi ( relazione tra contenitore e contenuto, linguaggio l h k, aglomerati alfa e beta, conflitto e oggetto estetico) implicati nel divenire dei personaggi e del processo di pensiero. Prospettiva che si oppone alla interpretazione formalistica e strutturale che ingabbia lopera darte in una rete. La psicoanalisi fornisce elementi per eliminare questa gabbia strutturale, permettendo un contatto reciproco tra fruitore e opera darte. Il mistero dellopera darte coincide col mistero che è loggetto materno per il bambino.
Alla base di questi vi sono due modalità: la congruenza simbolica, nei termini di Harris Wiliams, per cui la mente del fruitore accede allopera darte attraverso metafore profonde.
Laltro concetto è lattitudine a pensare alloggetto estetico, farsene avvolgere come da una nuvola, il fruitore si sente sommerso dalla grandezza dellopera darte e delloggetto estetico, non cè reciprocità estetica e Stokes parla di "nube dellincertezza" che solo col tempo, tollerandola, consente al fruitore di rispondere con le proprie parole che non raggiungono ma sono allunisono con loggetto estetico.
La Prof.ssa Grosso termina la sua relazione invitando a studiare e approfondire questa prospettiva teorica che indirizza in direzione congiunta clinica e arte.
Il Prof. Romolo Rossi apre il dibattito sostenendo laccostamento di arte e psicoanalisi, alcune opere darte come ad esempio i romanzi di Dostoevskij, Proust o Musil hanno una valenza creativa e conoscitiva della mente umana pari a quella di un testo di psicoanalisi.
Lempatia è uno strumento terapeutico fondamentale nella relazione tra fruitore e opera darte, come tra paziente e terapeuta al di là di ogni teorizzazione.
Altro elemento fondamentale che traspare dallopera di Meltzer è la situazione di meraviglia, concetto somatico che rientra nella relazione madre bambino, la bellezza per il bambino è qualcosa di somatico fatto di contatti, calore e cenestesica.
Larte come liter analitico è ritorno a dove si era partiti, volta a trovare una soddisfazione infantile con modalità insoddisfacibili, quindi larte rappresenta linsoddisfacibilità.
Dalla discussione che segue emergono alcuni spunti di riflessione
Viene sollevata la questione riguardante presenza di valenze creative anche nella posizione schizo-paranoide; secondo la relatrice le due posizioni, schizo-paranoide e depressiva, partecipano entrambe alla creatività artistica.
A sostegno viene sottolineato che larte è piena di elementi beta presimbolici e corrisponde a elementi primitivi della mente.
Si ricorda la funzione terapeutica dellarte nellincanalare la sofferenza in qualcosa di creativo.
La Prof.ssa Gosso conclude ribadendo il concetto di Stokes della "nube di incertezza", concetto negativo, ma utile per rendere il fruitore capace di tollerare il mistero che è insito in ogni opera darte.
La pazienza, la capacità di tenere il pensiero in sospeso conducono alla creatività e qualcosa di molto simile si verifica nel percorso analitico.