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Bollati Boringhieri Novità SETTEMBRE 2005

 

George Frankl

Esplorare l’inconscio

Traduzione di Maria Antonietta Schepisi "Programma di Psicologia Psichiatria Psicoterapia" formato 14Ž21, pp. 192, EURO 18,00

Il libro presenta anzitutto una ricognizione di ampio respiro attraverso tutta la storia della psicoanalisi, a partire dalle sue radici nell’ipnosi e nel concetto ottocentesco di inconscio. L’ipnosi, il modello reichiano e il tema della fisicità e del linguaggio del corpo sono fra i temi più cari all’autore anche per quanto riguarda la sua pratica di psicoanalista. La trattazione, essenzialmente clinica, introduce il lettore nel cuore del metodo terapeutico di Frankl, collocabile nel filone della psicoanalisi particolarmente interessata agli aspetti psicosomatici, i cui riferimenti più classici sono Alexander, Balint, Ferenczi, Groddeck, Reich. Ma l’autore è anche attento ai rapporti tra psicoanalisi e cultura, filosofia, sociologia, antropologia (Adorno, Chodorow, Deleuze e Guattari, Foucault, Fromm, Koestler, Lash, Malinowski, Marcuse, Margaret Mead, Popper, Reik, Ricœur, Schrödinger, Sorokin) e agli sviluppi del pensiero psicoanalitico negli ultimi decenni (Bowlby, Fairbairn, Gedo, Kohut, Lacan, Róheim, Sandler, Segal, Spence, Spezzano). Scritto in un linguaggio piano e leggibile, il libro è ricco di informazioni e sarà utile nella formazione di psicologi, psichiatri e psicoanalisti, e anche dei medici di orientamento psicosomatico.

George Frankl, nato a Vienna, ha operato come psicoanalista a Londra, dove ha formato decine di psicoanalisti e psicoterapeuti. Tra i suoi interessi, la filosofia e le culture preistoriche. È autore di numerosi volumi che hanno avuto successo soprattutto negli Stati Uniti, fra i quali i due volumi di The Social History of the Unconscious, The Unknown Self e The Failure of Sexual Revolution. Exploring the Unconscious è il suo primo lavoro proposto in edizione italiana.

Zindel V. Segal, J. Mark G. Williams, John D. Teasdale

Mindfulness

Al di là del pensiero, attraverso il pensiero Prefazione di Jon Kabat-Zinn

Introduzione all’edizione italiana di Fabio Giommi

Traduzione di Maria Antonietta Schepisi "Manuali di Psicologia Psichiatria Psicoterapia" Scienza cognitiva formato 16Ž24, pp. 336 con CD-Rom, EURO 37,00

Fermarsi ad ascoltare sé stessi per uscire dalla depressione

Si è svolto nel settembre 2003 presso il Massachusetts Institute of Technology un incontro fra il Dalai Lama e un gruppo di neuroscienziati e psicologi, sul tema del confronto tra la concezione scientifica del funzionamento mentale e quella buddhista. Da tempo gli scienziati si chiedono se la meditazione praticata dai monaci buddhisti può modificare l’attività cerebrale e influire positivamente sullo stato di salute, come sembrano indicare i risultati di alcuni esperimenti su pazienti occidentali. Questi studi sono ancora all’inizio, ma il medico Jon Kabat-Zinn, professore alla University of Massachusetts, è certo che non sia necessario andare in India o essere buddhisti per trarre beneficio dalla meditazione: sul piano psicologico (riduzione dello stress) ma anche sul piano fisico (potenziamento del sistema immunitario). Il concetto di mindfulness è utilizzato in questo libro per rinnovare e integrare il modello classico di psicoterapia cognitiva della depressione; indica un atteggiamento che si può apprendere, un modo di essere; la sospensione intenzionale di ogni impulso a definire, valutare e giudicare ciò che accade intorno a noi e dentro di noi ci permette di osservare con serenità e accettare, senza accanirci a volerli modificare, i nostri processi di pensiero e le nostre reazioni emotive in tutti gli ambiti dell’esperienza: sensazioni, affetti, pensieri, ma anche parole, comportamenti, relazioni con gli altri. Questo significa raggiungere in modo non meccanico e non imposto dall’esterno gli scopi della psicoterapia cognitiva: per esempio, eliminare la tendenza a reagire a lievi cambiamenti di umore con un grande aumento di pensieri negativi, che mantengono attiva la spirale della depressione.

Zindel V. Segal è professore di Psichiatria e psicologia all’Università di Toronto, dove dirige la sezione di terapia cognitiva del Center forAddiction and Mental Health. È socio fondatore della Academy of Cognitive Therapy.

J. Mark G. Williams è professore di Psicologia clinica all’Università del Galles, dove dirige loInstitute of Medical and Social Care Research. È socio fondatore della Academy of Cognitive Therapy.

John D. Teasdale lavora all’Università di Cambridge presso la Medical Research Council’s Cognitionand Brain Sciences Unit. È membro della British Academy e della Academy of Medical Sciences, e socio fondatore della Academy of Cognitive Therapy.

 

PERCEVAL UN PAZIENTE NARRA LA PROPRIA PSICOSI, 1830-1832 di GREGORY BATESON

Anno 2005 Collana "Saggi, psicologia" Prezzo EURO 36,00

Il contenuto

Si tratta di un testo ritrovato e pubblicato, con un’introduzione e un’attenta cura editoriale, da Gregory Bateson negli anni sessanta del Novecento. Il protagonista, John Perceval, è figlio di Spencer Perceval, ministro di Giorgio iii d’Inghilterra (il "re pazzo"), che aveva avuto una parte nelle decisioni riguardo alla follia del re e alla sua cura, e nel 1812 fu assassinato da un folle nella Camera dei Comuni. Per un curioso destino, anche il figlio John, giovane ufficiale, diede segni di follia (allucinazioni religiose) e venne curato nei migliori "asili per lunatici" dell’epoca. Guarito, raccontò la sua esperienza in questo memoriale. Alla suggestione del linguaggio a tratti stralunato, con accenti visionari che fanno pensare a William Blake — e anche al presidente Schreber, oggetto di un celebre saggio di Freud — si aggiunge l’interesse delle notazioni critiche sul trattamento allora riservato ai malati mentali: notazioni sorprendentemente acute e coerenti con quanto afferma, per esempio, Michel Foucault nella sua Storia della follia. Questo aspetto, inserito nel contesto storico più generale, è esaminato da Paolo Bertrando nella Nota finale.

L’autore

Figlio di un eminente scienziato, Gregory Bateson (1904 - 1980) nasce in Inghilterra dove compie studi naturalistici ed antropologici, di logica, cibernetica e psichiatria. E' stato uno dei più importanti studiosi dell'organizzazione sociale di questo secolo, opponendosi strenuamente a quegli scienziati che cercavano di "ridurre" ogni cosa alla pura realtà osservabile. Bateson ha contribuito in maniera determinante alla nascita della scienza cibernetica ed è stato ispiratore di parecchi modelli e approcci nel campo della psicoterapia.

L'INCONSCIO di CHRISTIANE LACOTE

Presentazione di Costantino Gilardi

Traduzione di Elena Sormano

Anno 2005 Collana "Programma di psicologia, psichiatria psicoterapia" Prezzo EURO 17,00

Il contenuto

Nel nostro catalogo, e nella stessa collana, questo libro si colloca accanto al lavoro di Hans Loewald sulla Sublimazione come un’ulteriore "voce" di una possibile enciclopedia dei concetti psicoanalitici. A partire dunque dal concetto basilare di inconscio, l’autrice propone una riflessione sull’intera psicoanalisi, che ai suoi inizi appariva come una pratica liberatoria se non trasgressiva, mentre sembra oggi condotta piuttosto ad affrontare interrogativi quali per esempio: ha ancora senso parlare di "funzione paterna"?, oppure: questioni quali il transessualismo o le moltiplici problematiche della bioetica sono ormai pacificamente acquisite, o invece lasciano aperti aspetti sui quali anche la psicoanalisi può dare qualche risposta che eviti le impasse del moralismo, del "tutto è permesso", della confusione? Il libro ha tra l’altro il merito di proporre in modo accessibile la tematica del "ritorno a Freud" operato da Lacan, e l’argomentazione è sostenuta da un continuo riferimento al testo freudiano.

L’autore

Christiane Lacôte, psicoanalista, ha fattoparte dell’École Freudienne de Paris fondatada Jacques Lacan. È attualmente responsabile didattica della Association Freudienne Internationale. Di formazione filosofica, ha insegnato nelle Università di Clermont-Ferrand e di Paris X-Nanterre.

PSICOANALISE E ETICA. APPUNTI PER UN SAGGIO CRITICO di GIORGIO MENEGUZ

Anno 2005 Collana "Saggi. Psicologia Prezzo EURO 23,00

 

Il contenuto

Nel prendere per le corna il tema — fondamentale nell’esperienza psicoanalitica — delle relazioni tra psicoanalisi ed etica, l’autore si tiene alla larga dalla consueta, e sterile, contrapposizione delle idee e delle scuole, collocando idee e scuole all’interno delle vicissitudini storiche viste per quello che sono, cioè storia di affetti, di travagli, di tribù, di istituzioni, di utopie, di potere, di conflitti e di adeguamento ai fattori socioculturali. Il mestiere dell’analista e la funzione sociale della psicoanalisi, che alcuni vorrebbero in posizione di neutralità e altri di critica, una volta inseriti nel contesto storico-sociale appaiono in tutta la loro ambiguità politica e sociale. Pur aspirando a essere una disciplina scientifica e dunque extramorale, la psicoanalisi non solo non è estranea alle problematiche legate ai valori, ma ha anche espresso in certi periodi storici un nucleo, più o meno implicito, di fede quasi religiosa nelle proprie specifiche capacità di trasformare il mondo, regolamentando secondo i principi psicoanalitici le relazioni umane e cercando di "educare" sempre più persone alla padronanza degli istinti attraverso il potere della ragione. D’altra parte, i cambiamenti intervenuti nella società in questo momento storico determinano la psicoanalisi a modificarsi, chiedendole di conformarsi alla domanda di efficienza e produttività. È ancora possibile e auspicabile pensare ed esercitare una psicoanalisi intesa come tecnica illuministica di liberazione tramite la conoscenza di sé, in un’etica di onestà e rispettando il diritto del paziente alla resistenza?

L’autore

Giorgio Meneguz, psicoterapeuta psicoanalista e formatore clinico‚ è membro aggregato dell’Associazione di Studi Psicoanalitici (ASP). Ha pubblicato decine di saggi per varie riviste specialistiche.

 

PSICOANALISI RELAZIONALE VOL. I L’INTERSOGGETIVITA’ NELL’ESPERIENZA CLINICA

A cura di STEPHEN A. MITCHEL, LEWIS ARON

Anno 2005 Collana "Programma di psicologia, psichiatria e psicoterapia" Prezzo EURO 26,00

 

Il contenuto

Attraverso una serie di articoli di importanti autori, alcuni dei quali già noti al pubblico italiano, il volume traccia per la prima volta una storia della psicoanalisi a partire dagli anni ottanta, da cui risulta che questa "nuova" psicoanalisi pone l'accento soprattutto sulla "relazione": relazione tra paziente e analista
(e dunque coinvolgimento personale dell'analista), ma anche "dialogo": con altre forme di terapia, con altre teorie psicologiche, con le altre scienze umane, con gli ultimi sviluppi del femminismo. La dimensione dialogica è presente anche nella struttura del libro: ciascun articolo è introdotto dai curatori e contestualizzato rispetto all'epoca in cui è stato scritto, ed è seguito da alcune pagine in cui l'autore stesso precisa, oggi, qual è stata l'evoluzione ulteriore del proprio pensiero. Per motivi di utilizzazione didattica, si è scelta la formula della pubblicazione in due volumi per questo che è tra i libri più significativi di argomento psicoanalitico recentemente apparsi.
Indice:

Il paziente come interprete dell'esperienza dell'analista (Irwin Z. Hoffman)
Modelli teorici e neutralità dell'analista (Jay R. Greenberg)

Le ali di Icaro: l'illusione e il problema del narcisismo (Stephen A. Mitchell) Ricognizione e distruzione: l'intersoggettività (Jessica Benjamin)

Come il paziente esperisce la soggettività dell'analista (Lewis Aron)

Processi dissociativi e paradigmi di transfert-controtransfert nelle psicoterapie psicoanalitiche di adulti vittime di abuso sessuale nell'infanzia (Judy Messler Davies e Mary Gai Frawley)

L'interazione psicoanalitica: la teoria della tecnica e l'irriducibile soggettività dell'analista (Owen Renik)

Il terzo analitico: lavorare con fatti clinici intersoggettivi (Thomas H. Ogden)

Il curatore

Stephen A. Mitchell, scomparso nel 2000, è stato analista supervisore e didatta presso il William Alanson White Institute di New York, e professore alla New York University. In questa collana sono usciti i volumi: Gli orientamenti relazionali in psicoanalisi, Influenza e autonomia in psicoanalisi, Speranza e timore in psicoanalisi e, scritto con Margaret Black, L'esperienza della psicoanalisi

 

RIDERE, RIDERE, RIDERE ANCORA… IL RISO E L’UMORISMO NELLE RELAZIONI FAMILIARI E IN PSICOTERAPIA DELLA FAMIGLIA di DANILO SOLFAROLI CAMILLOCCI E MONICA VELLA

Presentazione di Maurizio Andolfi

Anno 2005 Collana "Saggi, psicologia" Prezzo EURO 18,00

 

Il contenuto

Il terapeuta della famiglia si trova spesso ad ascoltare, nel suo lavoro, espressioni di rimpianto ("perché non ridiamo più come una volta?", "nella nostra famiglia non si ride mai") che appaiono come un segno inequivocabile di relazioni non soddisfacenti, come se l’assenza del ridere, in una realtà familiare o coniugale in cui la sofferenza ha progressivamente sostituito il piacere e la gioia, fosse il sintomo più acutamente condiviso. Ma in che modo si ride e perché si ride nelle famiglie cosiddette normali? C’è un membro della famiglia (il "clown familiare") che svolge il ruolo di sollecitatore del riso? L’esperienza di questo aspetto delle relazioni familiari — un aspetto più "serio" di quanto potrebbe sembrare — ha sollecitato gli autori a estendere la loro riflessione agli aspetti filosofici e antropologici del ridere, alle sue funzioni sociali, alla sua capacità di costruirsi come elemento di identificazione culturale, per poi analizzare le funzioni nei gruppi familiari e nella terapia della famiglia, attraverso testimonianze dirette e una ricerca condotta sulle registrazioni di numerose sedute. A conclusione, un colloquio con Serena Dandini: dall’esperienza di un personaggio che ha fatto della comicità e del riso un’arte e un lavoro risulta uno spaccato della complessa relazione fra organizzazione familiare, sviluppo della vis comica e ruolo dell’attore comico all’interno propria famiglia.

 

L’autore

Danilo Solfaroli Camillocci, psicologo e psicoterapeuta sistemico-relazionale, lavora a Roma dove è didatta all’Istituto Italiano di Psicoterapia Relazionale. Tra i suoi lavori ricordiamo Né con te né senza di te (1992), con Gaspare Vella; Identità e relazione (2001), con Enrico Visani.

Monica Vella, psichiatra e psicoterapeuta sistemico-relazionale, lavora a Roma presso il Servizio Sanitario Nazionale e insegna Psicopatologia all’Istituto Italiano di Psicoterapia Relazionale.

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