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PROGETTO OBIETTIVO SALUTE MENTALE 1998-2000
Il testo definitivo del Dpr 10/11/99 che ridefinisce i criteri per l'assistenza psichiatrica sul territorio (G.U. n° 274 del 22/11/99)

(dal “Sole 24 ore Sanita' – inserto speciale – del 25-31 gennaio 2000)

a cura di Gennaro Esposito


L' approvazione del nuovo progetto obiettivo «Tutela della salute mentale 1998-2000» si inserisce in un quadro generale dell'assistenza psichiatrica con aspetti innovativi che potrebbero consentire un'applicazione reale di quanto previsto, o quantomeno maggiore rispetto a quanto accaduto con il progetto precedente.

Il primo dato generale va individuato nell'impegno formale assunto dal ministro della Sanità e dalle Regioni, di destinare almeno il 5% del Fsn per le attività dei Dipartimenti di salute mentale
1 nonostante l'assenza di una precisa indicazione nel Progetto obiettivo.

Il vincolo di almeno il 5% viene rafforzato dall'introduzione nel Progetto obiettivo del concetto di budget del Dsm, negoziato annualmente dal direttore del Dsm con la direzione generale dell'azienda, in funzione degli obiettivi prefissati.

Il quadro delle innovazioni rispetto alle risorse si può completare con le novità introdotte da Dlgs 229/99. Il previsto superamento del sistema unico della tariffazione, se realmente applicato, avrebbe coperto non oltre il 50% dei costi delle attività per la tutela della salute mentale.

Al di là della scelta del modello formale, il Progetto obiettivo garantisce in ogni caso per il Dsm specifiche risorse, omogeneità di programmazione del loro utilizzo e unitarietà del controllo d gestione economica, con particolare riferimento alle risorse di personale, tramite una direzione unica del Dsm.
I punti principali di innovazione rispetto al precedente P.O. 94-96 sono essenzialmentei seguenti:

a) Attenzione specifica ai problemi della salutementale dell'infanzia e dell'adolescenza, cui è dedicato l'interocapitolo "Area organizzativa dei Servizi di salute mentale e di riabilitazionedell'età evolutiva";

- si considera fondamentale un intervento globaleche comprenda la prevenzione e l'educazione alla salute, allargato allafamiglia e all'ambiente scolastico, e che tenga conto della reciproca interazionedelle varie aree di sviluppo (motoria, cognitiva, psico-affettiva e relazionale);

- dal punto di vista organizzativo di prevedeuna rete integrata articolata in : servizi ambulatoriali territoriali confunzioni preventive, diagnostiche e terapeutiche riabilitative; un polo"day-hospital" e "polo pediatrico di neuropsichiatria infantile";comunità diurne e residenziali per adolescenti;

b) Priorità da dare agli interventidi prevenzione, cura e riabilitazione dei disturbi mentali gravi, con altorischio di cronicizzazione e di emarginazione sociale:

- progetti di interventi di prevenzione miratiall'individuazione nella popolazione giovanile, soprattutto adolescenti,dei soggetti, delle culture e dei contesti a rischio, con lo scopo di conteneree ridurre evoluzioni più gravemente disabilitanti;

- indicazione di una necessaria prassi e diun atteggiamento non di attesa in quei casi in cui il paziente con gravidisturbi mentali rifiuta le cure ambulatoriali, mirati a intervenire direttamentenel territorio (domicilio, scuola, luoghi di lavoro, etc.), rispondendoper la prima volta alle diffuse rimostranze dei familiari per la mancanzadi un intervento degli operatori;

- necessità di promuovere iniziativedi INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE GENERALE, sui disturbi mentali gravi,con lo scopo di diminuire i pregiudizi e diffondere atteggiamenti di maggioresolidarietà;

c) Indicazione chiara per una formalizzazionescritta degli obbiettivi e delle attività che il Dipartimento diSalute Mentale si impegna a svolgere, dell'organigramma, degli ambiti diattività per le varie figure professionali, delle linee di sviluppodel servizio:

- Il "dichiarare quello che si fa"impegna i D.S.M. ad adottare, entro 24 mesi, linee guida e procedure diconsenso professionali per una buona pratica clinica per una serie di temi,tra i quali : le modalità di accoglimento e di valutazione delladomanda dell'utente e/o della famiglia, i criteri di presa in carica, lemodalità di definizione e di verifica dei piani terapeutico-riabilitativi,le modalità per assicuraregli interventi di emergenza/urgenza 24ore su 24 ogni giorni per tutto l'anno, il riconosciemnto e trattamentodegli effetti collaterali dei farmaci, le modalità di facilitazionedei reclami, della loro classificazione e di risposta agli stessi;

- viene prevista per la prima volta l'attivazioneper ogni D.S.M. di un Nucleo di Valutazione e miglioramento della qualità(professionale, percepita e manageriale) impegnato nella valutazione dell'efficaciae dell'efficienza delle attività, anche attraverso l'effettuazionedi studi di follow-up e l'identificazione di eventi sentinella (quali adesempio i suicidi di utenti in carico, atti di aggressività e reaticommessi);

- viene ritenuta opportuna l'applicazione dellestrategie terapeutiche giudicate di maggiore efficacia, alla luce dei criteridella Medicina basata su prove di efficacia (Evidence Based Medicine).

d) I Comuni dovranno garantire il piùampio sviluppo degli interventi di prevenzione primaria, il diritto allacasa, strutture per i servizi, e partecipare alla programmazione localee regionale, nonchè alla verifica dei risultati conseguiti dalleaziende sanitarie nel campo della tutela della salute mentale. Alle Universitàviene affidato almeno un modulo-tipo del DSM, in relazione alle specifichefunzioni assistenziali svolte complementarmente a funzioni di formazionie di ricerca.

e) Maggiore attenzione all'integrazione conil distretto sanitario e i medici di base, agli inserimenti lavorativi,in particolare attraverso lo sviluppo delle cooperative sociali, alla necessitàdi una implementazione del sistema informativo, della formazione e dell'aggiornamento.

Il modello organizzativo dipartimentale siconferma come il più idoneo a garantire l'unitarietà degliinterventi e la continuità terapeutica, come del resto indicatodal Piano Sanitario Nazionale.

PERSONALE DEI D.S.M.
Si evidenzia una carenza di personale e si conferma un organico di almenoun operatore ogni 1.500 abitanti. Le componenti organizzative del D.S.M.rimangono le stesse rispetto al precedente P.O. 94-96 e in particolare:
a) il centro di salute mentale (C.S.M.,sede del coordinamento degli interventi,attivo 12 ore al giorno, per 6 giorni alla settimana);
b) il servizio psichiatrico di diagnosi e cura (S.P.D.C., con un numeronon superiore a 16 posti letto e un numero complessivo di 1 posto lettoogni 10.000 abitanti);
c) il Day-Hospital (D.H., aperto almeno 8 ore al giorno per 6 giorni allasettimana);
d) il Centro Diurno (aperto almeno 8 ore al giorno per 6 giorni alla settimanae che può essere gestito anche dal privato sociale e imprenditoriale);
e) Le Strutture Residenziali (con uno standard tendenziale di 1 posto lettoogni 10.000 abitanti, collocate in località urbanizzate e facilmenteaccessibili, anch'esse gestite dal privato sociale e imprenditoriale).

Rimane aperta la questione del recepimentodel Progetto non solo formale, in considerazione delle inadempienze didiverse Regioni e aziende sanitarie locali rispetto all'applicazione delP.O. 94/96, più volte denunciate dalla Consulta naionale per lasalute mentale e recentemente evidenziate dallo stesso Ministro della Sanità.

A fronte dei cambiamenti sopravvenuti dopola Legge 180 e con il superamento definitivo dell'ospedale psichiatrico,occorre, tuttavia, segnalare alcuni aspetti, tuttora problematici, chedevono essere affrontati:
1) Assenza di un'attenzione specifica ai problemidella salute mentale in età evolutiva;
2) Carenza di valutazioni sistematiche in ordine all'efficienza delle risorseimpiegate e all'efficacia degli interventi attuati;
3) Mancata attuazione, tranne che in poche realtà, del monitoraggiodella spesa con istituzione di centri di costo;
4) Rischio di interventi non coordinati e di conflittualità frale varie figure professionali, in mancanza di una esplicitazione puntualedella "missione" affidata agli operatori e ai servizi, e degliinterventi che devono essere assicurati in via prioritaria;
5) Presenza di situazioni di "istituzionalizzazione" che nonsono state toccate dal processo di superamento degli ex O.P. (istituzionalizzazionedi pazienti in età evolutiva e O.P.G.);
6) Necessità di definire l'offerta complessiva e l'utilizzo di posti-lettoper media e lunga degenza, ai fini terapeutico-riabilitativi, in struttureresidenziali attualmente differenti per dimensione e tipologia. Necessitàdi contrastare ogni nuova forma di "nuova istituzionalizzazione"all'interno delle strutture residenziali;
7) Relativa insufficienza per i servizi di salute mentale dei requisitiminimi di autorizzazione, approvati recentemente;
8) Carenza del personale di assistenza e/o presenza di situazioni di eccessivoturnover, con conseguenze negative per la continuità terapeutica;
9) Necessità di chiarezza e omogeneità nei rapporti con nuovisoggetti erogatori di servizi socio-sanitari (Onlus e privato imprenditoriale),che chiedono ai dipartimenti di salute mentale di definire modalità,requisiti e tipologie di possibili "mix" pubblico-privati;
10) Necessità di sviluppare il ruolo strategico e le risorse deglienti locali (in partcolare dei Comuni), nel contribuire alla definizionee alla realizzazione di innovative politiche di salute mentale intesettoriali;
11) Importanza di sviluppare la collaborazione con le Associazioni deifamiliari e degli utenti, riconoscendole il ruolo attivo e il valore fondamentalecome risorse al fianco delle èquipes dei servizi;
12) necessità di rinnovare e articolare l'offerta formativa deglioperatori dei servizi, ma anche dei soggetti che, a diverso titolo, concorronoa pianificare e/o programmare, realizare e valutare progetti di promozionee di mantenimento della salute mentale (enti locali, Onlus, privato imprenditoriale).
Tutto ciò giustifica pienamente un nuovoprogetto obiettivo mirato a individuare in maniera cocente obiettivi einterventi prioritari, precisare i modelli organizzativi, prevdere specifichemodalità di verifica dei risultati.



I D.S.M. DOPO IL PROGETTO OBIETTIVO94-96
Risorse umane e componenti organizzativedei Dipartimenti di Salute Mentale

A) PERSONALE
Nel Paese sono presenti complessivamente 30.978operatori.
Distribuzione:
- medici ............................................................5.094(16,6%)
- psicologi........................................................ 1785.(5,8%)
- sociologi.......................................................... 148.(0,5%)
- terapisti della riabilitazione psichiatrica....... 138 .(0,4%)
- educatori professionali................................ 1.054 .(3,4%)
- assistenti sociali........................................... 1.544 (5%)
- infermieri.................................................... 15.482(50,5%)
- operatori addetti all'assistenza e ausiliari... 3.731 (12,2%)
- amministrativi...................................................472(1,5%)
- "altro"............................................................1.530(5%)

La percentuale dei MEDICI varia dal 6,3% delMolise e 8,5% della Basilicata al 18,9% del Piemonte e Valle D'Aosta, 19,5%di Calabria e Sicilia, 21,3% del Lazio;

La percentuale degli PSICOLOGI varia da 1,3%del Molise, 2,8 di Valle D'Aosta e Veneto a 8,2% della Toscana, 9,1% dellaCalabria e 13,9% del Lazio;

I SOCIOLOGI sono presenti quasi esclusivamentenelle regioni meridionali: sopra l'1% Puglia e Sicilia, e quasi 2% in Campania;

Scarsamente presenti i TERAPISTI DELLA RIABILITAZIONEPSICHIATRICA in tutte le regioni. Ciò può in parte spiegarsicon la recente istituzione del relativo corso di formazione universitaria;

Più rappresentati gli EDUCATORI PROFESSIONALI,con percentuali più alte in Piemonte, Lombardia, Marche ed EmiliaRomagna;

La percentuale degli ASSISTENTI SOCIALI èpiù elevata nelle regioni del Centro-Sud, rispetto a quelle delNord. Ciò è dovuto, in parte, al fatto che in queste ultimeregioni gli assistenti sociali non sono in carico al DSM, ma ai servizisociali;

Gli INFERMIERI rappresentano la figura professionaledi gran lunga più numerosa, con l'unica eccezione del Molise (14%);

Nella voce "ALTRO" si comprendonogli infermieri "psichiatrici" provenineti dagli ex O.P. (in Piemontee Puglia le percentuali maggiori), soprattutto OPERATORI DI COOPERATIVESOCIALI IN CONVENZIONE (Molise, Umbria in testa);

Il TASSO NAZIONALE OPERATORI/POPOLAZIONE èpari a 0,95, di poco inferiore, quindi, allo standard di riferimento.
I Tassi più alti si hanno in Molise (1,62), Umbria (1,34), FriuliV.Giulia e Liguria (circa 1,30), Toscana (1,18%);
I Tassi più bassi si riscontrano in Valle D'Aosta (0,53), Puglia(0,68), Basilicata (0,71), Lombardia (0,75), Abruzzo e Piemonte (circa0,82).


TABELLA - OPERATORI DEI D.S.M. REGIONE PERREGIONE

RegioneMediciPsicologiSociologiTerapisti
Riabil.Psi.
EducatoriAss.SocialiInfermieriOtaAusiliariAmministrativiAltroTotaleBacino utenza
Piemonte40010264104569551221184820421193.790.193
residenti>14 anni
V.D'Aosta71000122051037104.349
Lombardia698195002381652.180154246703.8837.783.414
P.A.Bolzano29140228127464105247377.602
P.A.Trento43240090147711832317398.365
Veneto337731089741.42026292421462.5363.855.910
F.V.Giulia11434308275171108915129291.060.442
Liguria203700033577031087432201.3001.498.411
E.Romagna4136716242751.15821011841632.3943.513.935
Toscana304200218152591.145210201512.4413.126.644
Umbria7948000222479157220647723.022
Marche1151914552652039388198441.255.530
Lazio602391621272561.308549049182.8224.469.533
Abruzzo8729272854270413811145811.078.762
Molise194000942700220301279.420
Campania5501085332281381.90282131731273.2244.618.961
Puglia210117204112858480110442041.5023.322.236
Basilicata201011719971116549236501.562
Calabria2019520009350240681831.0401.677.481
Sicilia531139322842311.26711031025482.7254.147.597
Sardegna132450112746369691361358531.382.286
ITALIA5.0941.7851481381.0541.54415.4821.8351.8964721.53030.97848.965.655
medicipsicologisociologiter.riabil.educ.prof.ass.socialiinfermieriOtaausiliariamministrativiAltroTOTALE
operatori
D.S.M.
TOTALE
abitanti residenti
APPENDICE 1
Piano sanitario nazionale 1998-2000
(capitolo dedicato alla salute mentale)


Salute mentale

La complessa problematica della tutela della salute mentale richiede l'elaborazione di uno specifico progetto obiettivo al quale è demandata la definizione di dettaglio degli obiettivi e delle linee di intervento. Di seguito sono richiamati solo alcuni aspetti di carattere generale

Gli obiettivi

Per il triennio di validità del Piano sanitario nazionale sono indicati i seguenti Qbiettivi prioritari:

- migliorare la qualità della vita e t'integrazione sociale dei soggetti con malattie mentalj;
- ridurre l'incidenza dei suicidi nella popolazione a rischio per problemi di salute mentale

Le Azioni

Gli interventi da compiere prioritariamente nel triennio di validità del Piano sono:

- completamento su tutto Il territorio nazionale del modello organizzativo dipartimentale;
- stretta integrazione delle strutture operative coinvolte in modo tale che la presa in carico del paziente sia chiaramente evidenziata nella sua globdità
, anche per gli aspettì riguardanti le risorse impiegate;
-
riconversione delle risorse recuperate dalla chiusura dei manicomi, destiandole alla realizazzione di condizioni abitative adeguate (residenziali e diurne) e alle attività dei dipartimenti di salute mentale;
- riqualificazibne e formazione del personale sanitario, in particolare di quello già operante negli ex ospedali psichiatrici; realizzazione di interventi per la tutela della salute mentale in età evolutiva;
- adozione di programmi di aiuto alle famiglie con malati mentali, per sostenere i gravi carichi assistenziali che esse affrontano quotidianamente.










APPENDICE 2


REQUISITI STRUTTURALI E TECNOLOGICI PER LE STRUTTURE DEL DSM
(Dal decreto del Presidente della Repubblica 14 gennaio1997)

Centro di salute mentale

Espleta le funzioni indicate per il Csm dal decreto del Presidente della Repubblica 7 aprile 1994.

Requisiti minimi strutturali e tecnologici

Numero locali e spazi in relazione alla popolazione servita.
Ciascun Centro di salute mentale dispone almeno di:
- locale per accoglienza utenti, segreteria informazioni;
- locale per attività diagnostiche e terapeutiche;
- locale visita medica;
- locale per riunioni;
- spazio archivio.

Requisiti minimi Qrganizzativi

Presenza di personale medico e infermieristico per tutto l'orario di apertura.
Presenza programmata delle altre figure professionali di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 aprile 1994, in relazione alla popolazione del territorio servito.
Apertura 12 ore al giorno per sei giorni la settimana, con accoglienza a domanda, organizzazione attività territoriale, intervento in condizioni di emergenza urgenza.
Collegamento con il Dipartimento di emergenza/urgenza.
Collegamento con le altre strutture per la tutela della salute mentale di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7.aprile 1994.

Presidi dì tutela della salute mentale

Centro diurno psichiatrico e day hospital psichiatrico svolgono le funzioni: terapeutico-riabilitative, come indicate rispettivamente per il Centro diurno e per il Dh psichiatrico dal decreto del Presidente della Repubblica 7aprile 1994.

Requisiti minimi strutturali del centro diurno:
- locali per attività prevalentemente di gruppo, in relazione alle attività specifiche previste nel Centro diurno, senza altre particolari connotazioni;
- locale per colloqui/visite psichiatriche; collocati in normale contesto residenziale urbano, per favorire i processi di socializzazione e l'utilizzo di spazi e attività per il tempo libero esistenti nella comunità;
- numero complessivo di locali e spazi in relazione alla popolazione servita.

Requisiti minimi organizzativi del centro diurno:
- presenza di personale medico specialistico e dì psicologi programmata o per fasce orarie;
- apertura otto ore al giorno, per sei giorni la settimana;
- collegamento con le altre strutture per la tuteta della salute mentale di cui al decreto del Presid
·,nge' della Repubblica 7 aprile 1994;
- presenza di educatori professionali, personale infermieristico, istruttori in relazione alle attività previste.

Requisiti minimi strutturali del day hospital psichiatrico:
- la tipologia dei day hospital deve essere adattata e integrata in rapporto alle specifiche funzioni e alle caratteristiche operative e strutturali di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 aprile 1994;
- locali e spazi in relazione alla popolazione-servita.

Requisiti organizzativi del day hospital psichiatrico:
- apertura otto ore al giorno, per sei giorni la settimana;
- di norma ubicato in presidi territoriali expra-ospedalieri (preferibilmente Centri di salute mentale o centri diurni), garantendo comunque il riconoscimento formale dei posti letto equivalenti, l'esecuzione delle prestazioni diagnostiche, terapeutiche e riabilitative specifiche, e il personale necessario;
collegamento funzionale con una struttura di ricovero e con le altre strutture per la tutela della salute mentale di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 aprile 1994;
- presenza dì personale medico e infermieristico; -
- presenza di psicologi e educatori professionali programmata o per fasce orarie.



Presidi di Tutela della salute mentale – Struttura residenziale psichiatrica

Esplica le funzioni terapeutico-riabilitative e socio-riabilitative per utenti di esclusiva competenza psichiatrica, come indicato dal decreto del Presidente della Repubblica 7 aprile 1994, per il trattamento di situazioni di acuzie o di emergenza per le quali non risulti utile il ricovero ospedaliero; per fasi di assistenza protratta successive al ricovero ospedaliero, per l'attuazione di programmi terapeutico-riabilitativi di medio-lungo periodo comprese le funzioni riabilitative ospedaliere, con il riconoscimento dei posti letto equivalenti.

Requisiti minimi strutturali:
- numero complessivo locali e spazi, in relazione alla popolazione servita;
- numero massimo dei posti 20;
- per strutture fino a 10 posti letto caratteristiche delle civili abitazioni e organizzazione interna che garantisca sia gli spazi e i ritmi della normale vita quotidiana, sia le specifiche attività sanitarie, con spazi dedicati per il personale, per i colloqui e per le riunioni;
- per strutture oltre i 10 posti letto, i requisiti di cui al decreto del presidente del Consiglio dei ministri 22 dicembre 1989 allegato A, limitatamente ai criteri 5, 7, 9 (punti a e b; punto f in relazione alle dimensioni della struttura) e criterio 10;
- collocate in normale contesto residenziale urbano, in modo da agevolare i processi di socializzazione.
Requisiti minimi organizzativì:
- presenza di medici specialisti e altre figure professionali di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 aprile 1994, programmata o per fasce orarie;
- per strutture residenziali terapeutico-riabilitative per acuti e subacuti: presenza di personale di assistenza nelle 24 ore;
- per strutture residenziali socio-riabilitative a più elevata intensità assistenziale: presenza di personale di assistenza, nelle 12 diurne;
- per strutture residenziai socio-riabilitative a minore intensità assistenziale; presenza di personale di assistenza per fasce oràrie;
- collegamento con le altre strutture per la tutela della salute mentale di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 aprile 1994.

Le dimissioni di ex degenti degli ospedali psichiatrlci, dismessi ai sensi della legge 724/94, art.3, comma 5, con prevalenti bisogni di assistenza psichiatrica (in relazione a una patologia in atto o al livello di istituzionalizzazione), sono effettuate nelle strutture residenziali psichiatriche; le dimissioni di ex degenti con prevalenti bisogni di assistenza Socio-sanitaria derivanti dall'età elevata, da condizioni di non autosufficienza, di disabilità, sono effettuate in RSA.



APPENDICE 3

GLOSSARIO E ABBREVIAZIONI

Articolazlone organlzzatlva: equivale a modulo-tipo

Componente organizzativa: equivale a struttura assistenziale o a servizio facente parte del Dsm e/o del modulo-tipo.

Il Po individua i seguenti tipi di componenti organizzative:
Centro di salute mentale, servizio psichiatrico di diagnosi e cura, day hospital, centro diurno, struttura residenziale.
Cd:        Centro diurno.
Csm:        Centro di salute mentale
Dh:        Day hospitaL
Dsm:        Dipartimento di salute mentale.

Linea guida professionale: procedura (vedi) relativa a comportamenti professionali che va vista come aiuto alle decisioni cliniche e non come qualcosa di vincolante,e eccessivamente limitante la libertà clinica. In altri termini, si riconosce che la' variabilità delle condizioni cliniche e delle situazioni psicologiche e sociali degli utenti è tale che, può essere lecito o addirittura doveroso scostarsi da quanto suggerito dalla linea guida; in questo caso però bisognerebbe specificare I motivi di tale scostamento.

Modulo tipo: sottounìtà organizzativa del Dsm.
Npi:        Neuropsichiatria infantile.
Obiettivo di apprendimento o educativo: ciò che discenti devono saper fare alla fine di un programma di formazione e che non erano in grado di fare prima.


Onlus;: Organizzazlone non lucrativa di utilità sociale

Procedura: documento scritto che facilita l'uniformità di comportamento da parte di operatori diversi e rende più difficili variazioni di comportamento non giustificate e quindi serve a prevenire gli errori.

Secondo i documenti IS0 9000, comprende il titolo e il codice, lo scopo, l'ambito di applicazione, il responsabile della stesura, la firma di approvazione dei responsabile dell'unità organizzativa dove dovrà essere applicata, le date della prima stesura e delle versioni successive, la precisazione delle modalità di archiviazione e dì distribuzione.

ll testo della procedura tratta ciò che dovrebbe essere fatto, chi lo deve fare (le responsabilità), quando e dove deve essere fatto, con quali materiali e strumenti e come monitorare (verificare) e documentare ciò che viene fatto. L'esposizione deve essere chiara, comprensibile facilmente da parte di coloro che dovranno utilizzare la procedura. Le procedure vengono indicate anche con i termini regolamento, documento di servizio, protocollo. Per la differenza rispetto a linea guida, vedi quest'ultima.

Servizio o servizio di salute mentale: in questo documento viene usato genericamente per indicare una qualsiasi componente organizzativa del Dsm.
Spdc: Servizio psichiatrico di diagnosi e cura, reparto di psichiatria di un ospedale generale dove si effettuano trattamenti sanitari volontari e obbligatori.
Sr: Struttura residenziale.
Tso: Trattamento sanitario obbligatorio.


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