Resoconto Riunione
della Consulta Preliminare proposta di legge n∞
174 " Norme per la prevenzione e la cura
delle malattie mentali "
Roma, 8 ottobre
2001
a cura di
Gennaro Esposito, Pol.it Napoli
Si e' svolta luned 8 ottobre 2001,
presso Palazzo San Macuto in Roma, la prima riunione della neonata
Consulta preliminare voluta dall'on. Maria Burani Procaccini,
firmataria della proposta di legge di riforma dell'assistenza
psichiatrica n∞ 174 intitolata "Norme per la prevenzione e la cura
delle malattie mentali".
Alla riunione hanno partecipato molti
psichiatri giunti da molte parti d'Italia e riunitisi per discutere
e contribuire alla definizione dell'articolato a loro sottoposto,
dopo aver raccolto con dovuto assenso l' invito del Prof. Tonino
Cantelmi, consulente dell'Ufficio di Presidenza della Commissione
Sanita' del Senato, che,anche attraverso il mezzo telematico, ha
invitato gli addetti ai lavori a contribuire con una fattiva
presenza.
Cantelmi, nel suo intervento
inaugurale, ha ribadito l'assoluta bonta' dell'iniziativa e ha
sottolineato che gli inviti sono stati eseguiti al di la' di logiche
"di parte" o "ideologiche", dando a tutti quelli che lo desideravano
la possibilita' di intervenire all'incontro.
L'on. Burani Procaccini, nel
ringraziare i presenti per la disponibilita' dimostrata, ha
sottolineato l'importanza di dover arrivare a definire una legge a
completamento della 180 nell'interesse di tutti, dei pazienti, dei
familiari e degli operatori. Per fare ci ha esortato a lavorare
tutti e a portare ognuno delle idee concrete, ma senza stravolgere,
possibilmente, il senso profondo della proposta in essere. Ha poi
invitato gli psichiatri presenti a presentarsi e ad esprimere le
proprie idee sull'argomento.
Ecco una sintesi di alcuni interventi
succedutisi nel corso dell'incontro:
- ESPOSITO (Napoli) ha espresso
parere favorevole sullo spirito e sui presupposti pratici della
proposta, che definisce legge "attuativa" e non legge "quadro" come
la 180 /78, e che impone finalmente alle regioni e alle ASL quei
finanziamenti e quelle opere che, in molte parti d'Italia, non si
sono mai vedute realizzate. Ha poi proposto alcune modifiche al
testo: no alla gestione privata in convenzione dell'area
dell'emergenza e di Day-Hospital; rivedere e modificare il termine
"pericoloso per se' e per gli altri" che ricorre in molti articoli
del testo, onde evitare fraintendimenti con l'analogo termine
giudiziario che esula da un atrattazione puramente medica; normare
la procedura dei TSO dando ai soli medici la facolta' di proposta e
convalida del provvedimento, che deve essere inteso sempre come di
natura medico-sanitaria e non coercitivo delle liberta' del
paziente; riduzione dei posti letto nelle Strutture Residenziali con
Assistenza Continua (SRA) da 50 a 20, onde evitare l'instaurarsi di
situazioni simili a quelle manicomiali. Inoltre ha fatto notare come
la proposta manchi di direttive circa la formazione degli operatori
e del ruolo della psicoterapia nei servizi, finalizzata al processo
di riabilitazione psicosociale del paziente psichiatrico. Giudica
ottime le iniziative del Pronto Soccorso psichiatrico e la
realizzazione delle strutture intermedie riabilitative previste per
legge, con finanziamenti e modalita' attuative precise, e che
prevedono sanzioni per eventuali inadempienze attuative. Innovativa
e utile, infine, l'istituzione delle Commissioni per la Psichiatria
di cui all'art.7.
- RAYA (Roma) pone l'accento
sull'importanza di integrare strettamente la psichiatria alla
medicina di base e propone di considerare le cosidette "patologie di
confine" neuropsichiatriche, come la malattia di Huntington, spesso
non adeguatamente considerate ne' dai neurologi ne' dagli psichiatri.
Fa' notare, a proposito di TSO, che la tutela del paziente esiste
solo nella prima fase del TSO e non nelle fasi successive ad esso
(fasi sub-acute o dell'inizio della cronicita'). Propone la creazione
di reparti psichiatrici all'interno degli ospedali generali e
sottolinea la mancanza di controlli di qualita' dell'assistenza, che
potrebbero essere svolti dalle Universita'. Inoltre propone maggiore
attenzione per le problematiche assistenziali della "doppia
diagnosi" e quelle relative al disagio mentale in eta' infantile e
adolescenziale.
- RAVIZZA (Torino)
propone che le Universita' debbano organizzare i servizi psichiatrici
territoriali, per cui va' emendato il termine dell'art.9 "...possono,
altres, provvedere alla gestione di un DSM..." e sostituito col
termine "debbono provvedere...". Esprime al contempo parere
sfavorevole sul comma 6 dell'art.9 laddove "le cliniche
universitarie convenzionate si impegnano ad organizzare la ricerca e
la didattica in maniera compatibile con i parametri regionali...",
deponendo per una maggiore autonomia delle stesse.
- PICANO (Roma) sottolinea una
maggiore attenzione verso le patologie nevrotiche e depressive e
auspica delle veriche della qualita' del lavoro territoriale a cura
di apposite commissioni di esperti. Molta importanza viene data,
altres, alla formazione degli operatori, ambito carente della
proposta.
- PETIZIOL (Venezia) afferma
che la 180 va' integrata e non riformata; va' ridotto il numero di
posti nelle SRA (50 posti letto sono eccessivi e ricreerebbero i
manicomi) e pone l'accento sul problema dell'organizzazione del
personale con una siffatta legge, soprattutto per quel che concerne
l'area urgenza/emergenza psichiatrica. La proposta Burani contiene
citazioni assillanti sul TSO, che deve essere considerato atto
medico e non di "chiunque ne abbia interesse". Il TSO residenziale e'
anomalo: sarebbe un p come costringere un paziente a
sottoporsi alla psicoterapia, la qual cosa e' impossibile. Propone,
inoltre, linee guida e indicatori per stabilire il numero e la
composizione dei DSM pubblici e privati, l'istituzione di una
Agenzia Regionale della Salute Mentale e un Servizio autonomo di
Psicogeriatria.
- CASAGRANDE (Venezia) si
considera "uno dei detrattori della legge" e afferma che non c'e'
alcun bisogno di una nuova legge che sostituisca quella in vigore.
Esprime quindi un giudizio essenzialmente critico su una proposta
che stravolge lo spirito della Legge 180 del 1978.
- DE MARCO (Latina) parla a
nome dell'Associazione Italiana Societa' di Riabilitazione
Psicosociale di cui e' Presidente nazionale. Ritiene sostanzialmente
positivo lo spirito della proposta Burani alla luce dei risultati
negativi dei due Progetto Obiettivo 94 e 98, che nessuna utilita'
attuativa hanno dato all'assistenza psichiatrica in Italia. Ritiene
utili le procedure per i TSO e gli ASO, dimostrando accordo sulla
distirnzione tra TSO d'urgenza e TSO "ordinario" per proseguire la
cura. Sottolinea, a proposito, la bassa incidenza nazionale dei TSO
nella pratica clinica, per cui invita i Colleghi a non enfatizzare
eccessivamente questo punto della proposta. Inoltre sottolinea la
carenza di articoli sulla formazione del personale (tema molto
ricorrente) e rilancia la proposta di inserire la salute mentale
nell'ambito dell'assistenza regionale, di ridare agli enti locali
maggiori responsabilita' e inserire nel testo un articolo che
riguardi l'importanza della pratica della riabilitazione
psichiatrica e psicosociale nell'ambito dei percorsi di cura. Degna
attenzione, inoltre, va' data alle patologie "di confine" e conclude
affermando che le societa' scientifiche debbono ristabilire la
supremazia del "prendersi cura" proponendo nuovi progetti per la
cura stessa, sulla base delle nuove conoscenze della moderna
psichiatria.
- SETA (Roma) parla a nome di
"Nuova Psichiatria", un'associazione che da circa un anno sta
lavorando alla elaborazione di
un progetto di revisione della legge 23 dicembre 1978 n.833, pi
nota come 180. Sottolinea come vi sia nell'ambito scientifico e
culturale attuale una diffusa esigenza di ridiscutere, rivedere,
riformare, cambiare qualcosa nell'organizzazione della
psichiatria,aspetto che l'iniziativa Burani ha centrato in pieno. Un
secondo aspetto positivo e' rappresentato dalla necessita' e
dall'urgenza di una nuova legge di riforma sull'assistenza
psichiatrica, che abroghi le norme palesemente distorte e ambigue
della 833/180 e dia finalmente un modello di servizio psichiatrico a
misura del paziente venendo a configurare una riforma psichiatrica
in senso positivo e propositivo. Pensiamo - ha ribadito la Seta -
che gli evidenti insuccessi della 180 non siano dovuti a una
sua incompleta o ritardata applicazione, ma a limiti intrinseci alla
legge e ai suoi stessi principi ispiratori. Esprime parere
sfavorevole sul concetto di obbligatorieta' delle cure in
psichiatria. A suo avviso infatti la garanzia di poter curare anche
i malati che non accettano volontariamente la cura e' fatto
imprescindibile, ma il TSO va comunque inquadrato come atto medico,
giustificato da una diagnosi e da un progetto di cura di cui il medico, secondo
scienza e coscienza, si assume l'intera responsabilita'. il nostro
giudizio critico sulla proposta di riforma della 180 in questione.
La proposta di legge Burani - Procaccini, pur presentando elementi
di indubbio interesse e punti da discutere sui quali ci
riserviamo di intervenire prossimamente ha il difetto di presentarsi
in una forma troppo articolata.
- COSTA (Roma) esprime la sua
contentezza per il fatto che l'Universita' avrebbe pi spazio in
questa legge, ma esorta i politici a considerare meglio dove e come
e' possibile attuare programmi di riabilitazione psicosociale
efficaci.
- TROPEANO (Roma) parla di un
progetto di Legge proposto in Francia, analogo alla nostra Legge
180/78, che significa quindi un modello di riferimento importante
per gli altri paesi europei e non. Su questa base propone una legge
"quadro" che delimiti un perimetro pi netto rispetto all'attuale
legge 180.
- PURPURA (Roma) pone in essere
l'importante questione finanziaria alla base della proposta di legge
e sottolinea che il gettito del 5-6% del Fondo sanitario Nazionale
proposto deve servire per ci che e' utile per l'assistenza
psichiatrica. Inoltre reputa positivo il regime normativo
sanzionatorio dato a questa proposta di legge, mentre con i TSO
d'urgenza e ordinari si rischia "di andare al di la' dei progetti di
cura". Bisogna togliere la brutta espressione "chiunque ne abbia
interesse" dall'art. 3 comma 2 punto a) e termini quali
"pericolosita'" e "residenzialita'". In ultimo puntare sulla
formazione e sulla buona pratica terapeutica e' doveroso, ma si
chiede che senso ha inserire nelle SRA anche i giovani di 14 anni
con disagio mentale (potrebbero nascere conflitti di competenze con
il materno-infantile).
- BACIGALUPI (Roma)
esprime sostanziale dissenso sul modello "bio-medico" in psichiatria
considerato desueto, mentre bisogna spostarsi su un modello
francamente "medico-psico-sociale". La 180, a parer suo, non ha
inciso sui bisogni delle persone, del paziente e dei suoi familiari,
per cui questa proposta colma un vuoto normativo. Pone l'accento sul
diritto alla cura e sull'eccessivo numero dei posti letto nelle
SRA.
- LA BARBERA (Palermo) giudica
buona la struttura di fondo dell'articolato e considera eccessivi i
due mesi per il TSO ordinario. Bisogna rivedere, a suo dire, il
concetto di "pericolosita'" e bisogna dare ampio spazio nella
proposta alla psicoterapia, magari inserendo qualche riga nell'art.
4 comma 1 o ancor meglio nell'art. 1.
- PIPERNO (Roma) e' convinto che
la 180 e la proposta Burani non si escludono a vicenda. Esiste
attualmente una dilagante area di inadeguatezza per quanto concerne
il paziente non-collaborativo e varie situazioni cliniche nelle
quali una terapia coatta pu aiutare il paziente a superare lo stato
d'acuzie della malattia psichiatrica. Giudica positvo, altres, il
regime sanzionatorio della proposta per chi non mette in atto le
misure assistenziali e finanziarie previste. Bisogna sempre
considerare nella pratica clinica psichiatrica il paradigma
"bio-psico-sociale".
- PETRINI (Roma) Dopo avere ringraziato, riferisce di trovarsi in sintonia con Purpura, Bacigalupi, Balbi e specialmente Lago. Ha sottolineato l'importanza di definire "chi fa che e chi fa che cosa" e ha fatto notare dove finiscono i compiti dello psichiatra e dove cominciano quelli di altre figure non sanitarie.
Ha parlato del rischio degli operatori (tutti) non riconosciuto ne' prevenuto in Italia, al contrario degli altri paesi. Ha parlato dell'importanza della supervisione e della formazione.
Ha auspicato interventi (specificandoli) sulla psicoterapia, e sulla applicazione di criteri di valutazione di efficacia dell'intervento in questo settore. Ha sottolineato come un budget del 5% potrebbe non essere sufficiente, se comprensivo del sociale.
- EPIFANI (Roma) esprime
rammarico per il fatto che ai pazienti gravi la 180 non ha dato,
negli anni, una risposta adeguata. Non e' favorevole nel considerare
i 14enni e gli ultrasessantenni nelle categorie previste per
l'assistenza continuata nelle SRA. Propone, come nel testo del
leghista Ce', il TSO in affidamento.
Alla fine dell'incontro l'on. Burani ha promesso ai presenti che
sara' organizzato un altro incontro per dare modo a chi non e'
potuto intervenire di poterlo fare. Inoltre ha anticipato che
saranno costituiti dei gruppi di lavoro per poter eventualmente
relazionare su diversi temi specifici trattati nei vari articoli
della pdl e saranno previste audizioni specifiche in aula di
colleghi e rappresentanti delle associazioni di categoria, nonche'
di quelle dei pazienti e dei loro familiari |
COLLABORAZIONI
POL.it e' organizzata per rubriche e
sezioni affidate a Redattori volontari che coordinano le varie parti
della Rivista. Anche tu puoi divenare collaboratore fisso o
saltuario della testata, scrivi utlizzando il link proposto sottto,
dando la tua disponibilita' in termini di tempo e di interessi,
verrai immediatamente contattato. Come tante realta' sulla rete
POL.it si basa sul lavoro cooperativo ed e' sempre alla ricerca di
nuovi collaboratori, certi come siamo che solo un allargamento della
cerchia dei suoi redattori pu garantire alla Rivista la sua
continua crescita in termini di contenuti e qualita'. ti
aspettiamo.....
Scrivi alla Redazione di
POL.it |