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DELIRIUM TREMENS
di Giorgio Madeddu, Antonio C.Gerini, Alessandro Floris
... Vidi le labbra dei giudici vestiti di nero, bianche più
bian-che del foglio sul quale traccio queste parole; sottili fino al grottesco
... . Vidi anche, per alcuni deliranti attimi di orro-re, la molle e quasi
e impercettibile ondulazione dei drappi neri che ricoprivano le pareti
della sala, e i sette grandi candelabri posati sul tavolo. Dapprima questi
mi apparvero come snelli ange-li bianchi, e poi come spettri dalla testa
di fiamma ... . Per incanto le figure dei giudici scomparvero e i
candelabri si di-sfecero nel nulla ... . L'intera superficie della
prigione me-tallica era imbrattata di figure di demoni in atteggiamento
mi-naccioso, di forme scheletriche e di altre immagini spaventose ... .
Edgar Allan Poe
IL POZZO E IL PENDOLO Conosciuta sin dai tempi di Ippocrate, la sindrome di astinenza alcolica (SAA) non ha mai perduto di interesse e attualità e benché i progressi nel campo neurofarmacologico abbiano ampliato e migliorato le possibilità terapeutiche, rappresenta in una piccola percentuale dei casi (10%) una condizione clinica grave ed impegnativa per il sanitario chiamato ad affrontarla. Ippocrate, acuto osservatore, per primo rilevò le gravi manifestazioni astinenziali dei forti bevitori: "Se il paziente è nel fiore degli anni e le mani gli tremano per il bere, è possibile le che ciò annunci l'insorgenza del de-lirio o la comparsa di convulsioni". Nel 1813 il medico inglese Thomas Sutton definì, senza peraltro riconoscerne l'origine alcolica, Delirium Tremens (DT) episodi, conosciuti nel XVII secolo come "agitazione forsennata", di delirio con tremori grossolani osservati in marinai che si dedicavano al contrabbando del gin e del rhum. Sei anni dopo (1818) il francese Rayer presentò il DT come una complicanza del "vizio del bere", o per utilizzare l'espressione del tempo, "enomania" che nel 1849 lo svedese Magnus Huss trasformò in alcolismo, sostantivo da lui coniato per la prima volta. L'opera di Huss "Alcolismo cronico" riuniva il sapere medico del tempo sulle conseguenze dell'intemperanza. Era nata l'Alcologia e con molta soddisfazione lo studioso svedese ripeteva ai suoi studenti che " ... finalmente si potranno considerare gli alcolisti come malati e non come ubriaconi affidati all'attenzione della sola polizia". Nel 1826 Dupuytren descrive il "Delirio Nervoso traumatico" che insorgeva nelle vittime di gravi incidenti ed ancor oggi nei reparti di traumatologia si osservano numerosi episodi di DT che si potrebbero prevenire o almeno attenuare eseguendo semplici ricerche ematochimiche e un'indagine anamnestica. Per Sindrome da Astinenza Alcolica (SAA) si intende l'insieme di manifestazioni cliniche e bioumorali che con variabile intensità seguono nell'alcoldipendente la sospensione o la critica riduzione dell'alcol etilico. Clinicamente possono osservarsi quattro condizioni: A) SAA non complicata o Minore;
Scopo di questo lavoro è condensare le attuali conoscenze cli-niche e patogenetiche del DT per proporre una terapia precoce ed efficace, per quanto possibile in ambiente extraospedaliero. Il trattamento del DT dovrebbe essere interpretato come opportunità di aggancio con il paziente, la sua famiglia, il suo mondo, affinché senza soluzione di continuo si passi ad un Programma terapeutico per l'alcoldipendenza.
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