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Il filo rosso
Se proviamo a seguire questo filo nel labirinto della psicoterapia troveremo
sempre dei momenti in cui si pone una scelta etica a favore o contro la
psichiatria custodialistica verso la creazione di una psichiatria senza
manicomi.
E' evidente che l'istituzione totale costituisce il rimosso continuo
di una psicoterapia che non prenda coscienza della necessità della
distruzione della istituzioni separate di qualsiasi ghetto che si circondi
di mura invalicabili materiali o simboliche.
Qui non possiamo non riferirci
a comunità chiuse come quella di San Partignano che non a caso sono
state utilizzate contro la legge 180 da un movimento restauratore e segregazionista.
La psicoterapia è contraria alle istituzioni totali perché
si incentra sulla relazione,sulla comunicazione e per questo può
accettare un periodo di segregazione ma all'interno di un progetto condiviso.Per
quanto tempo?
E'questa la domanda fondamentale una domanda che si sono posti
anche i componenti del gruppo di Piattaforma Internazionale che nel 1969
provocarono una scissione della Associazione Internazionale di Psicoanalisi.
Nel convegno di Roma questo gruppo mise in discussione la neutralità
psicoanalitica ed i criteri baronali di formazione degli analisti. Il gruppo
pensava alla psicoanalisi nelle struppure pubbliche ed alla attività
di prevenzione sul versante pedagogico. Elio Facchinelli si fece promotore
di una asilo autogestito in una delle zone più popolari di Milano.B
Rothschild iniziò il seminario psicoanalitico di Zurigo.P.F.Galli
si occupo di formazione degli psichiatri. A.Bauleo ancora non esule e professore
di Psichiatria a Buenos Aires introdusse a Bologna nella allora nascente
esperienza della Scuola di specialità di Psichiatria la concezione
operativa di gruppo. Questo orientamento ,della così detta sinistra
psicoanalitica,riemergeva in un momento di particolare tensione sociale.
Questo
orientamento è quello della psicoanalisi degli anni 20 e si ricollega
direttamente al Freud di Psicologia delle masse e analisi dell'io,la dove
si definisce l'esistenza di una identità tra psicologia sociale
e individuale. Questo è l'orientamento del lavoro di W.Reich e dei
consultori del movimento sexpol nella cintura rossa do Berlino,di qui anche
il lavoro di Marie Langer,ebrea,comunista, psicoanalista,fondatrice della
associazione psicoanalitica Argentina.
Tutto questo era psicoterapia nei
servizi e non nello studio privato,un pò rozzamente era psicoterapia
senza scopo di lucro.Un irrisolto problema etico. Parlare del servizio
come macchina psicoterapeutica richiama anche il movimento francese di
psicoterapia istituzionale.Questo movimento,nato dall'esperienza dell'ospedale
psichiatrico Saint Albain durante la resistenza,è stato sviluppato
da Francois Tosquelles e da Jean Oury.In sostanza si afferma che l'istituzione
in quanto tale,con i suoi orari ,l'arredamento,la disponibilità
del personale è un fattore terapeutico da considerare.
Questa impostazione
è stata continuata anche da Felix Guattari con un taglio decisamente
più militante,mentre G.Lapassade ha sviluppato l'aspetto pedagogico
sino ad elaborare una vera e propria Analisi Istituzionale una forma di
conoscenza dei processi istituzionali. Da questo movimento viene la possibilità
di pensare al dinamismo istituzionale e quindi l'idea che l'istituzione
può fare parte del processo terapeutico come può ostacolarlo,dipende
dagli strumenti di analisi che possiamo avere.
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