STRUMENTI TERAPEUTICI NELLA TERAPIA FAMILIARE SISTEMICA Qui di seguito abbiamo sinteticamente descritto alcune tra le modalità terapeutiche principali del nostro intervento. Come al solito avvertiamo che tale sistematizzazione risponde più ad esigenze descrittive che operative. Nella nostra prassi, il più delle volte, i confini tra gli interventi non sono poi così netti, un intervento sfumando in un altro. Reframing: Si tratta di una strategia che mira ad alterare la mappa interna della famiglia, su cui poggiano le punteggiature familiari . Tale ristrutturazione ha come scopo l'introduzione di un punto di vista alternativo e il cambiamento dei modelli familiari (circolarità contro linearità per es.). Può essere usata direttamente (ripunteggiatura verbale del terapista) o indirettamente (uso connotazione positiva, intervento paradossale, prescrizione del sintomo). Prescrizioni: si tratta di un intervento direttivo del terapeuta che prescrive (come un "compito a casa") alla famiglia, ad un sottosistema o ad un individuo, di comportarsi in un modo preciso (discussioni a tema, uscite, rituali familiari, etc). Può rientrare all'interno della categoria del "reframing". Spesso si tratta di "interventi paradossali" (prescrizione del sintomo o di abitudini disfunzionali). Prescrizione del sintomo: è un intervento paradossale (nel senso: vi posso aiutare a cambiare purchè non cambiate) che sfida le premesse della famiglia, inserendo il sintomo entro una nuova cornice di significato. In questo senso si colloca all'interno della procedura di "reframing" e fornisce una "connotazione positiva" del comportamento prescritto. Interventi paradossali: si tratta di fornire alla famiglia istruzioni contraddittorie a livello logico, tali per cui la situazione può essere risolta solo attraverso la rottura dei propri schemi di riferimento sviluppando creativamente, quindi, un diverso approccio ai vecchi problemi (sono meno usati di una volta). Connotazione positiva: è una valutazione positiva, da parte del terapeuta, di un comportamento (di solito quello sintomatico) che usualmente è presentato in termini pesantemente negativi e squalificanti. In questo senso si accompagna, esplicitamente o implicitamente alla "prescrizione del sintomo" e comporta un "reframing". Può essere usata anche per smorzare una escalation conflittuale giocata sulla competizioni di ruoli, comportamenti, attitudini (effetto di parificazione delle parti). Metacomunicazione: Avviene ogni qual volta l'oggetto della comunicazione è la comunicazione stessa, significa infatti comunicazione sulla comunicazione. Il teraputa può scegliere di rendere intellegibile il contesto relazionale entro cui si collocano gli scambi dei familiari. Per es. ad una coppia conflittuale che discute solo in termini di contenuti può essere fornito un commento sugli aspetti relazionali, cioè sul processo interattivo in cui sono coinvolti. Uso di metafore e di parole chiave: il terapeuta può proporle in termini di interpretazioni più accessibili, più vicine al canale analogico ed emozionale, ma a volte sono le famiglie a portarle.I sintomi spesso sono descritti in chiave metaforica, ma possono essere rappresentati in chiave metaforica anche specifici aspetti della relazione o della struttura familiare. Alleanza terapeutica: nella terapia familiare ad indirizzo sistemico viene utilizzata in situazioni particolari: con pazienti psicotici per la creazione di un rapporto di fiducia e in generale nei confronti di pazienti pesantemente squalificati ed emarginati dal resto della famiglia (riduzione del disequilibrio familiare). Commenti e richieste possono essere inviati al Unità di Consulenza e Terapia Familiare I Clinica Psichiatrica Università degli Studi di Milano (E-mail: c.bressi@imiucca.csi.unimi.it)
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