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FAMIGLIA: TERAPIA E RICERCA di Cinzia Bressi

Quest' area si propone di approfondire l'analisi critica dell'influenza dei fattori familiari nello sviluppo, accompagnamento e adattamento a patologie differenti sia per natura (disturbi psichiatrici o malattie organiche) che per gravità (acute o croniche) con particolare attenzione sia agli attuali orientamenti terapeutici che sperimentali.Saranno proprio queste due sezioni (Terapia familiare e Ricerca ) ad essere l'obiettivo di una revisione bibliografica aggiornata e continuativa che permetta l'informazione sugli attuali contributi in questo campo basandoci sulla selezione mirata delle pubblicazioni scientifiche internazionali.
L'obiettivo mira a stimolare la discussione con tutti coloro che sono interessati alla materia al fine di potere aprire un dibattito critico sulla terapia attuata con le famiglie di pazienti con disturbi psichiatrici e con malattie organiche e sugli aspetti sperimentali degli studi familiari.Il modello di ricerca ampiamente applicato e discusso nella letteratura internazionale é quello che si basa sulla valutazione dell'Expressed Emotion (Emotività Espressa, EE) nata in Inghilterra negli anni '60 quando alcuni ricercatori verificarono l'incidenza di specifici pattern familiari sul decorso clinico di pazienti affetti da schizofrenia. Negli anni '70 si giunse alla formulazione di tecniche standardizzate di indagine (Camberwell Family Interview, CFI) atte a rilevare il ruolo familiare sul decorso di malattia, sia nei centri di ricerca originari che in realta' socio-culturali differenti. Lo stesso risultato è stato ottenuto da ricercatori di questo gruppo (altri componenti insieme a me hanno seguito il training per la valutazione EE di C. Vaughn e J. Leff e hanno tradotto la CFI per la versione italiana) su un campione di famiglie italiane, permettendo in tal modo per trasposizione dalla ricerca alla clinica, di individuare le famiglie a maggior !rischio e quindi con maggior necessita' di intervento terapeutico. La metodica di valutazione permette inoltre di monitorare l'efficacia dell'intervento stesso in quanto fornisce informazione sulla qualità dei cambiamenti apportati nei pattern relazionali della famiglia. La standardizzazione della valutazione infine ha permesso di effettuare studi riproducibili,in ambito internazionale, fornendo rigore scientifico ai risultati ottenuti. Il gruppo di lavoro che fa capo a questa area ha inoltre prodotto ricerche mirate all'applicazione del modello di ricerca familiare su pazienti affetti da patologie organiche croniche, partendo dall'osservazione che ogni malattia crea la necessita' di un riassestamento all'interno del nucleo familiare a causa dell'incontro con l'evento patologico, e che la qualita' di questo riassestamento puo' influire sia sul decorso della patologia che sul vissuto di malattia dei singoli membri. Inoltre i fattori emotivi familiari possono influire sia positivamente che negativamente su aspetti significativi quali l'adattamento psicologico alla malattia e l'adesione alle terapie.L'area sperimentale di questa sezione desidera focalizzare l'attenzione su differenti aspetti: studio "naturalistico" dei pattern emotivi e relazionali espressi dalle famiglie, studio di follow- up sul decorso della patologia in relazione all'ambiente microsociale, studio dell'efficacia di interventi psicoeducativi o psicoterapeutici effettuati sull'intero nucleo o su singoli componenti di esso. L'approccio terapeutico alla famiglia prevede, in relazione ai bisogni espressi dai suoi membri, differenti interventi: terapia familiare sistemica, gruppi familiari ad orientamento sistemico o psicoeducativi e psicoterapia individuale.Uno dei modelli più riconosciuti di psicoterapia familiare si rifa' al costrutto teorico della Scuola Milanese di Terapia familiare che utilizza concetti mutuati dalla Cibernetica, dalla Teoria dei Sistemi e dalla Teoria della Comunicazione. I gruppi familiari traggono origine da esperienze di ricercatori inglesi ed americani(Leff, Falloon et al.)adattate al nostro contesto e al nostro orientamento terapeutico; alcuni tra gli scopi dell'intervento sono la riformulazione di modalità relazionali conflittuali e di un coinvolgimento emotivo eccessivo del paziente, portando i familiari a condividere le loro esperienze e diminuire il senso di isolamento. Altri interventi possibili sono la Consulenza familiare e la psicoterapia individuale dei sottosistemi. La consulenza familiare si propone la chiarificazione, l'elaborazione dei vissuti negativi, il riconoscimento e il potenziamento delle risorse dei singoli membri all'interno di un modello relazionale. La psicoterapia individuale infine ha lo scopo di potenziare le risorse del soggetto attraverso l'elaborazione delle difese per promuovere una trasformazione individuale utile alla modifica dell'omeostasi familiare.

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