Chi accompagna i pazienti al pronto soccorso psichiatrico? Correlati psicosociali e psichiatrici.

Questo lavoro suggerisce che l'identità di colui che accompagna il paziente, inquadrata in modo indipendente dal genere, dalla diagnosi e dallo stato psicosociale, risulta clinicamente utile sia per stabilire la diagnosi che per la gestione del caso.

Fra i 311 pazienti presentatisi al Pronto Soccorso Psichiatrico che sono stati selezionati per questo studio, 133 (43%) sono stati accompagnati da parenti, amici o altri; 113 (36%) sono arrivati scortati dalla Polizia e 65 (21%) si sono presentati da soli.Il gruppo accompagnato dalla Polizia e quello di coloro che sono giunti da soli erano costituiti da un numero maggiore di pazienti maschi rispetto al campione accompagnato dai familiari.L'aggressione era il problema presentato nel 40% degli interventi della Polizia e alla metà di tali pazienti aggressivi è stato diagnosticato un disturbo di tipo psicotico. Inoltre, nei pazienti accompagnati dalla Polizia o presentatisi da soli, soprattutto se maschi, si è rilevata la presenza di un cattivo funzionamento sociale. Negli stessi gruppi risultava alta la frequenza di condotte d'abuso di sostanze, come confermato dalla positività delle prove tossicologiche. Le sostanze in questione sono risultate essere principalmente l'alcool nei soggetti maschi e la cocaina nelle pazienti donne.I dati indicano che genere, diagnosi e stato psicosociale contribuiscono in modo indipendente all'inquadramento dell'accompagnatore al Pronto Soccorso. È da questo lavoro, inoltre, suggerito che tale informazione, ovvero l'identità di colui che accompagna il paziente, risulta clinicamente utile sia per stabilire la diagnosi sia per gestire il caso.

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