by Francesco Bollorino
Primo fatto.
Il ricercatore americano Richard E. Sclove in un articolo contenuto in un libro di recente uscita e grande interesse quale e' "RESISTING THE VIRTUAL LIFE" (City Lights Books, San Francisco, 1995), riporta i risultati di una ricerca fatta in Spagna: durante i primi anni 70 l'acqua corrente fu installata nelle abitazioni di Ibieca, un piccolo villaggio nel Nord-Est della Spagna.
Con i tubi che arrivavano direttamente nelle loro case gli Ibiecani non ebbero piu' da raccogliere l'acqua per gli usi domestici dalle fontane del villaggio. Con il progressivo acquisto da parte delle famiglie delle lavatrici, sempre meno donne andarono a lavare i panni al pubblico lavatoio.
Avvenne cosi' che lavori faticosi divennero tecnologicamente superflui, ma inaspettamente la vita sociale del villaggio cambio': le fontane e i lavatoi una volta scenario di vigorosa interazione sociale divennero particamente deserti; gli uomini cominciarono a perdere il senso di facile familiarita' con bambini e somari che in precedenza li aiutavano nel trasporto dell'acqua; le donne smisero di frequentare i lavatoi ma soprattutto di chiacchierare tra loro sugli uomini e sulla vita del villaggio.
A posteriori questi fatti emergono come un passo cruciale in un processo piu' ampio attraverso il quale gli abitatnti di Ibieca finirono per abbandonare i forti legami che avevano portati ad essere una Comunita'. Il fatto pericoloso in se', diventa ancor piu' grave se pensiamo come questa perdita di senso della comunita' contiene in se' anche rischi di tipo politico: nel momento in cui i legami sociali crollano, anche la capacita' della gente di mobilitarsi per un'azione politica viene meno.
Questo accadde agli Ibiecani e questo puo' accedere anche a noi con l'avvento di nuove tecnologie come INTERNET, che al di la' della loro apparente innocuita' possono come nel caso dell'acqua corrente in uno sperduto villaggio della Spagna provocare a lunga scadenza conseguenze anche molto gravi: profonda inegualianza, alienazione sociale, perdita dei rapporti di socialita' e di forza di risposta politica.
Secondo fatto.
Qualche giorno fa mi arriva una mail dall'Argentina: il collega Gabriel Pereyra mi scrive per raccontarmi come e' nato e come si sta sviluppando in quel paese la RETE PSICONET. Circa un anno fa, in quattro hanno iniziato ad occuparsi del progetto di connettere tra loro gli operatori psichiatrici argentini e oggi sono 150 gli psichiatri che entrati in rete utilizzano la tecnologia INTERNET per collegarsi tra loro, scambiarsi notizie, crescere come gruppo culturale e di lavoro. Nel finale della sua mail Gabriel si dice sempre stupefatto della magia del Net che permette apersone tanto lontane come lui e me di scambiarsi cosi' facilmente messaggi ed informazioni.
Nel gap tra questi due fatti sta secondo me la attuale realta' di un sistema di comunicazione ancora in fasce che se da una parte stimola giuste preoccupazioni ed appelli ad un uso democratico dall'altra, proprio come un bimbo che ad una velocita' che lascia sempre un po' stupiti cresce ed apprende, ogni giorno offre sempre nuove opportunita'.
Il vero problema secondo me non sta nel "mezzo", nel senso che nessuno potra' mai affermare che l'acqua corrente con i suoi indubbi vantaggi nel campo dell'igiene sia in se' per se' uno strumento di incivilta', il problema sta nel "modo" con cui le cose finiscono per essere usate: nel modo, cioe' in noi che la utilizziamo, puo' risiedere non tanto il successo di una tecnologia, che normalmente viene "subita" specie se potente come un nuovo strumento di comunicazione globale, quanto il suo corretto uso.
PSYCHIATRY ON LINE e' un'occasione: passare dalla fruizione passiva dei suoi contenuti alla partecipazione attiva alla sua vita e' la grande sfida comunicazionale che da queste pagine lanciamo, nella speranza che i piu' attenti tra di voi siano pronti a raccogliere, fornendoci consigli, proponendo nuove iniziative, offrendo la disponibilita' ad una collaborazione operativa.
Buona lettura del numero di Novembre!
P.S.
Chi fosse interessato ad approfondire le idee di Richard Sclove sullo scottante tema del rapporto tra Democrazia e Nuove Tecnologie puo' andare al sito WWW del suo istituto, il Loka Institute di Amherst, MA, USA clickando QUI, trovera' annunci di libri ed iniziative, oltre che la possibilita' di iscriversi a mailing lists internazionali che discutono questi argomenti.