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Gli ottimi e il Daibutsu: personaggi da un congresso mondiale

Gerardo Favaretto

Pare che per realizzare l’interminabile scenografia metropolitana di Blade Runner Ridley Scott si sia ispirato alla struttura metropolitana della baia di Tokio.

yokohama

Un posto dove i nomi delle vie e dei quartieri cominciano davvero ad avere poca importanza . Un pò perché sono poco comprensibili , disegnati nell’antico ed elegantissimo carattere Kangi un pò perché , come in una enorme rete, i nodi e le connessioni si somigliano e un luogo è ogni luogo e ogni luogo è un altro luogo e ogni altro luogo non è nessun luogo. Essere lì o essere da un’altra parte non fa differenza. Qui, però non si scorge nessun segno di decadenza , nessun esito dell’ abbandono. Non ci sono segnali di polvere ,sporco, terra, emarginazione. Scarsissimi rappresentanti del mondo della marginalità; la sconfitta, la sofferenza , sono tutti ben celati oppure , presto , si eliminano da sole.

Anche i rarissimi homeless hanno la loro dotazione di cartoni su misura e utilizzano solo dopo averle coperte le consuete panchine della stazione che nemmeno i piccioni si sognano di imbrattare. Le stazioni sono, a dire il vero, quanto meno vicino ci si possa immaginare rispetto alla nostra idea di stazione. Labirinti su più piani dentro i quali torrenti di gente scorrono regolarmente da una porta all’altra, da una scala all’altra.

Deve essere molto difficile organizzare un Congresso Mondiale ai nostri tempi, e farlo qui. Il mondo sembra avere voglia di fare di tutto escluso il fatto di parlarsi. Mettere insieme delle persone accomunate da una professione che è anche una passione , la psichiatria; portarle a trovare una lingua comune , declinare fra le grandi difficoltà economiche , le situazioni di obbiettiva povertà che collocano la salute mentale nelle agende di governi certamente dopo il reperimento di acqua e cibo e la garanzia della sopravvivenza per gran parte della popolazione. In un congresso mondiale si parlano paesi che hanno vita media , redditi, e qualità di vita spesso non commensurabili.

Ci sono paesi dell’Africa in cui non c’è nessun psichiatra,oppure solamente uno, o al massimo una decina per milioni di abitanti. La Georgia, in Europa, calcola di avere per la salute mentale un budget annuale di 2 milioni di dollari . Nel nostro paese , dove , probabilmente a ragione, spesso ci lamentiamo della scarsezza delle risorse a favore della salute mentale, credo non esista un DSM ad avere a disposizione almeno il doppio se non il triplo delle risorse di quell’intera nazione.

A vederla così i colleghi che provengono da questi Paesi non avrebbero molto da aggiungere al loro fabbisogno di risorse, eppure l’incontro con realtà diverse e il potersi raccontare , ogni volta sembrano replicare la possibilità di ripensarsi non solo in termini quantitativi ma anche sui contenuti di cosa la psichiatria e la tutela della salute mentale siano.

Chi ha organizzato il congresso augurabilmente ha pensato a questo.

Eppure , stranamente, per arrivare alla sede congressuale bisogna fare un percorso particolare, indiscutibilmente bizzarro. Scesi dalla metropolitana in una spianata antistante la stazione di Sakuragi-cho ti accoglie un grande striscione in cima ad una scalinata " XII World Congress of Psychiatry: patnership for mental health." Dei cortesi e sorridenti cinesi ti consegnano immediatamente un giornale che parla degli abusi della psichiatria in Cina . Lo faranno garbatamente , tutti i giorni, ripetutamente tentando per una settimana, ogni giorno, di riconsegnarti lo stesso documento.

yokohama

In cima alla scalinata un tappeto mobile ti trasporta dentro un centro commerciale, scintillante, lussuoso, occidentalissimo . Costruzioni ardite grattacieli e non solo, enormi vetrate , luci , portali arditissimi . Una sagra allo shock del moderno. Sempre dentro strutture commerciali vieni trasportato fra scale mobili e passeggiate fra negozi fino alla meta. Una enorme vela di cemento e vetro che ospita la sede del congresso. Pacific Yokohama ; di fronte all’Oceano appunto, dietro al porto.

Il primo giorno si viene indirizzati alla cerimonia di apertura . All’ingresso i controlli sono discreti ma rigorosi; la sala è illuminata di una luce soffusa ed è molto grande come lo sono le sale plenarie degli importanti congressi. Lentamente si riempie, le persone si accomodano e rimangono avvolte in un silenzio grande quanto la sala. Volti e lingue di ogni parte del mondo . È un congresso con pochi americani . La maggioranza è ovviamente composta di asiatici ma vi sono anche molti europei ed australiani. Un cerimoniere della WPA annuncia l’entrata del Principe erede alla corona e della sua Consorte. A noi fa un effetto strano ; non siamo abituati alla regalità se non a quella delle fiabe e della storia e mi fa impressione vedere quanto poco ci si metta a costruire un alone speciale intorno ad un distinto signore simbolicamente trasfigurato in un’icona. Il palco si riempie di personalità del mondo politico e civile del Giappone e della WPA .

Ci rifà un po' il cuore dai Mondiali di calcio riconoscere lassù anche Mario Maj e Benedetto Saraceno.

I presidenti e i ministri pronunciano misurati discorsi di apertura. Anche il principe auspica un miglioramento delle condizioni di vita dei disabili psichici. Il suo sembra un discorso aperto e attento.

yokohama

Dopo circa un’ora lasciano il palco a importante atmosfere fatte di danze , di suoni di tamburi e di una estetica del corpo e del suono straordinariamente concreta e plastica. Quando ce ne andiamo i volti delle persone appaiono favorevolmente impressionati. La grande sala viene lentamente e ordinatamente svuotata. Nessuno si era mosso in anticipo, pochi parlano uscendo. È un incontro mondiale ma forse la curiosità di avvicinarsi , di chiedere l’uno all’altro qualcosa delle proprie condizioni e del proprio paese sembra inibita, covata solo nelle intenzioni.

Il Congresso è di minori dimensioni rispetto ad altri precedenti, ma è pur sempre un congresso mondiale. Il programma fra letture in sessione plenaria, simposi e altri eventi è imponente. Le letture plenarie percorrono temi alti come la psicopatologia dei disastri (l’allusione all’attuale stato del mondo è evidente..) , l’etica psichiatrica, oltre la dichiarazione di Madrid .

I simposi sono percorsi e ripropongono in maniera forte alcune tematiche : la lotta allo stigma ed la pregiudizio , la costruzione di politiche psichiatriche indirizzate sui principi ei valori della cura e della riabilitazione. Qualcuno propone riflessioni peculiari : chi avrebbe mai pensato a un simposio sul pensiero di Lacan in Giappone?

Una passeggiata nella sessione poster , che di solito propone quantità incalcolabili di spunti dal punto di vista qualitativo e quantitativo presenta, da subito, un panorama di spessore minore rispetto ad altre occasioni. Molti gli interventi legati al verifica di efficacia di farmaci mentre , fra gli altri sembra segnare il passo l’inventiva: oltre ai consueti "gruppi con borderline" e "centri riabilitativi" francamente non molto. Colpisce però il contributo di alcuni paesi , quelli africani dove per esempio al questione della tortura e delle sevizie di molte persone, viene esposta in maniera diretta e non può non colpire in modo pesante.

docomo

Nelle sessioni cui partecipo, in effetti, la presenza di persone è adeguata , il dibattito sempre interessante. Fuori, il mondo , dopo il primo giorno sembra scorrere senza shock, senza doversi mai modificare. Oltre ai congressisti pochissimi sono gli occidentali in giro. Si impara con una certa facilità a sedere sul tatami e ad usare le bacchette. Ci si abitua all’interesse quasi esclusivo di tantissimi giovani per quello che succede nello schermo dei loro cellulari.
buddha Si respira il fascino dei templi di Kamakura, del Daibutsu : il grande Budda di bronzo che appare , come una visione che ti toglie il fiato nel verde della cima di una collina dove centinaia di anni fa fu raggiunto da un’ondata , del Tempio Zenaiarai benzaiten dove in una grotta lavare il proprio denaro porta la prosperità. Il fascino di una grandissima cultura e di una spiritualità di grande spessore.
salary menMa alla sera a Yokohama alle 21, un’ora prima che tutto chiuda, in metropolitana si incontrano gli " ottimi" che escono dal lavoro. Sono manager , impiegati che lavorano dal mattino ; alcuni vano a mangiare insieme perchè è così che si incrementa lo spirito di gruppo della ditta. I pessimi, i perdenti , avevano smesso prestissimo alle 18 perchè pretendono di mangiare a casa. Gli ottimi autentici invece , con la segretaria finiscono alle 22 al 45 piano dello Shin Yokohama Hotel a guardare l’infinto tappeto di luci ragionando di lavoro anche mentre ci provano. Anche noi siamo lì ma a parlare di Ridley Scott , ricordando Blade Runner e P. Dick avvolti , noi stessi in un trama senza fine.

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