Prof. Daniele La Barbera, presidente della Società italiana di Psicotecnologie e Clinica dei Nuovi Media (S.I.P.tech)
Buonasera signori e signore, è con grande piacere che vi dò il benvenuto a questo Convegno; il momento di apertura di un congresso è sempre emozionante e direi che questo lo è particolarmente per l'atmosfera elettrizzante ed entusiasmante che lo ha preceduto, per il successo che la fase precongressuale ha già avuto sotto tutti i punti di vista - e che speriamo adesso regga alla prove dei fatti...- per il vastissimo interesse che ha suscitato in Italia ed all'estero e tra tutti i media vecchi e nuovi, e soprattutto per tutto quello che ci sta dietro; e proverò a dirvi qualcosa di quanto ci sta dietro: perchè sono veramente tante le cose che stanno dietro a questa iniziativa e queste cose si collocano su diversi piani.
Direi per prima la mia propensione ad interessarmi del futuro, direi proprio una vera inclinazione al futuro, chiamatela curiosità, desiderio di conoscenza, fascinazione per il nuovo o per i cambiamenti, passione della mente e del cuore; ieri ho scoperto che questo mio sentire è condiviso in maniera identica da Silvia Manteiga, la videoartista spagnola che ci proporrà con Alex Ladaga una splendida videoinstallazione; ma probabilmente molte delle persone oggi presenti in questa chiesa sono vicine al mio sentire; in ogni caso questa propensione ha orientato la mia ricerca in ambito psichiatrico, ormai da diversi anni, verso lo studio delle modificazioni della mente in rapporto alla rapidissima evoluzione tecnologica.
Un altro aspetto che sta dietro questo convegno è una sorta di "visione", una vera e propria visione che abbiamo cominciato a condividere qualche anno fa con il professor Vincenzo Caretti, quando ci siamo ritrovati a discutere e a percepire insieme che si stavano per aprire degli spazi straordinari per lo studio e la ricerca nel campo della psicotecnologia e che i punti di intersezione tra la psicologia e l'accelerazione tecnologica sarebbero diventati sempre più numerosi e avrebbero richiesto molte risorse intellettuali e anche la disponibilità ad innovare i nostri modelli scientifici e culturali. Quella visione era in qualche senso esatta e anticipatrice, e lo dimostra lo straordinario impulso che stanno avendo tutte le ricerche, gli studi, le pubblicazioni sugli aspetti psicologici, psicopatologici e psicosociali della Information Communication Technology; lo dimostra, in piccolo, il fatto che in questa sessione di lauree del corso di laurea in Psicologia io sono relatore o correlatore di almeno 5 splendide tesi su questi argomenti e sicuramente l'interesse per queste tematiche continuerà ad aumentare nei prossimi mesi ed anni tra gli studenti e i professori.
Ma dietro questo convegno ci stanno anche altre cose: c'è una società scientifica nazionale, appena costituita, che si chiama Società italiana di Psicotecnologie e Clinica dei Nuovi Media, S.I.P.tech, è una società scientifica unica in Italia, perchè ha un carattere straordinariamente olistico e interdisciplinare: coinvolge medici, psichiatri, psicologi, psicoanalisti, architetti, sociologici, criminologi; una società scientifica del terzo millennio a tutti gli effetti, che a sua volta è il frutto di una rete di collaborazioni che abbiamo costruito insieme ad altri colleghi e amici che vorrei qui ricordare: Tonino Cantelmi, Marco Longo, Massimo di Giannantonio, Francesco Bollorino, Marco Strano e spero di non dimenticare nessuno.
Bollorino e Longo ci hanno anche molto attentamente affiancato in rete con i loro splendidi siti POL.it e Psychomedia.
L'occasione del convegno speriamo rappresenti anche la possibilità di fare decollare dal punto di vista organizzativo e progettuale questa società che ha già suscitato molto interresse in tutta Italia.Collegati a questa Società ci sono anche due progetti ambiziosi, che sono già in una fase avanzata di realizzazione: la creazione di una rivista, che sarà la rivista ufficiale della Società S.I.P.tech, e che si chiamerà Psicotech, e un master di perfezionamento, anche questo il primo in Italia organizzato da una Facoltà Medica, che coinvolgerà sia l'Università di Palermo, sia l'EriceLab e che si chiamerà appunto "Psicologia e Fisiopatologia dei nuovi media".
Vorrei ancora dire qualcosa sulla sede di questo convegno e sulle sue caratteristiche: avere scelto Erice per un convegno sulla psicotecnologie e sui media avanzati ed in particolare questa cornice stupenda della antica chiesa di San Giovanni, la cui costruzione inizia nel '300, ci fa ricordare, come diceva Marshall Mc Luhan, che il mezzo è il messaggio: e il messaggio che vogliamo dare con questo ambiente è che tecnica e arte, tecnologia e umanesimo, le scienze dello spirito e quelle della natura, non sono mai state così vicine come in questo momento; molti già parlano di un nuovo rinascimento digitale proprio in considerazione della grande esplosione creativa che l'intelligenza connettiva può determinare e delle inimmaginabili possibilità evolutive per la nostra mente e per la nostra coscienza. Insieme a queste potenzialità, le tecnologie ci stanno ponendo una serie di questioni sulle possibilità che la nostra psiche ha di assorbire e di elaborare una serie di trasformazioni così rapide e radicali e questo con una serie di ricadute di vastissima portata sociale e culturale.Questo convegno vuole proprio indagare tutti questi aspetti e vuole anche proporre, credo in maniera originale e creativa per un convegno di medici e psicologi, un assaggio di quelle che possono rappresentare le nuove dimensioni multimediali e artistiche ed il loro rapporto con la coscienza.
Mi piacerebbe ringraziare uno a uno tutti i partecipanti, soprattutto i colleghi che ci hanno raggiunto da paesi esteri, uno tra tutti: la professoressa Norma Sanchez di Parigi, astrofisica di fama mondiale che è stato consulente dei Ministri per la ricerca scientifica francese ed argentino; i relatori, i moderatori, il preside della Facoltà di Medicina, prof. Cardinale, gli enti pubblici e le aziende che hanno creduto in questa iniziativa.
Un affettuosissimo ringraziamento devo all'architetto Maria Luisa Palumbo: grazie al suo "link" questo congresso può proporci delle esperienze tecnologiche avanzatissime nell'ambito della psicotecnologia e, soprattutto, la presenza di assoluto rilievo scientifico di Derrick de Kerckhove, del Mc Luhan Program for culture e technology dell'Università di Toronto.
Naturalmente un caloroso apprezzamento agli sforzi di EriceLab per supportare tutto il progetto e, a tutti, l'augurio che questi 4 giorni ad Erice rappresentino motivo di piacevole ed intenso arricchimento scientifico ed umano.