A trentun anni dalla sua prima edizione, il testo di Fagioli continua a porsi come innovativo nellambito degli studi sullinconscio. Dalla lettura di ogni capitolo del volume si percepisce un forte slancio teso alla ricerca di un principio che possa spiegare i molteplici aspetti della vita psichica a partire dalla vita intrauterina seguendo poi tutte le tappe dello sviluppo psicofisiologico, fino alle manifestazioni della nevrosi e della follia.
Fagioli spiega i fenomeni dellinconscio, parlandoci soprattutto del corpo, eliminando nel lettore ogni illusoria possibilità di separazione tra questo e la mente. È già dal contatto tra la cute del feto e il liquido amniotico che compare la vitalità intesa come possibilità di rapporto oggettuale, come percezione delloggetto esterno, legato alla sessualità del feto.
Attraverso una lettura critica e innovativa di Freud, di M. Klein, Segal, Bion Fagioli stravolge e capovolge il pensiero psicoanalitico classico e individua nella fantasia di sparizione il principio che regola la vita psichica. Per lautore, la fantasia di sparizione compare come reazione di fronte alla dinamica conflittuale con loggetto esterno: si attua così, un tentativo di ritorno al buio e allomeostasi dellambiente intrauterino e, con la scomparsa delloggetto, si ha lillusione che possa essere più semplice raggiungere indipendenza e libertà. Con la sparizione delloggetto esterno, scompare però anche la persona che rappresenta una nostra identificazione fondamentale e strutturante; ciò determina allora lannullamento del Sé nel buio dellutero materno. In tal caso la fantasia di sparizione si è intrecciata con listinto di morte verso una situazione di non nascita, di non essere, di onnipotenza e assenza di rapporto oggettuale. È una reazione di aggressività di fronte alla situazione di essere nato. Affinché la fantasia non sia distruttiva e negativa, è necessario che listinto di morte non sia disgiunto dalla sessualità e che non sia diretto contro loggetto. Se il neonato segue la strada della relazione oggettuale, potrà realizzare nuove immagini e costruirsie una vita psichica. Tale strada potrà essere percorsa attraverso la libido che, scrive Fagioli, "
può e potrà,successivamente, neutralizzare la fantasia di sparizione-istinto di morte
Il bambino, invece, di andare verso la cecità, vedrà, cioè assorbirà le qualità del seno-madre, assorbirà linconscio, limmagine della madre." Lintervento della libido è ciò che permette anche il passaggio dalloggetto fisico al simbolo verbale: attraverso la realizzazione di quella che Fagioli chiama il triangolo occhi-bocca, ossia unintegrazione libido-vedere, si arriva allelaborazione psichica delle immagini delloggetto; il non più esistente nella realtà diviene esistente nel pensiero verbale.
Un altro tema approfondito dallautore è quello dellinvidia, in quanto espressione sadico-visiva di impulsi distruttivi. Lautore distingue la dinamica dellidentificazione proiettiva, "che implica una introiezione cieca delloggetto, cioè un impegno di libido orale-cutanea-olfattiva nel rapporto oggettuale" rispetto alla dinamica che sottende linvidia e che consiste nel mettere la morte dove cera la vita; nel rapporto invidioso con loggetto, cè laggressività posta fuori di sé, cè il tentativo di guastare il buono che è nelloggetto.
Ma il volume non è solo un viaggio attraverso momenti e sentimenti della vita, è anche il viaggio attraverso una lunga esperienza analitica vissuta e raccontata agli altri, senza il timore di distruggere il principi psicoanalitici dominanti e con grande vigore e convinzione. La teoria viene arricchita dallinterpretazione di alcuni sogni e dal racconto di alcuni casi clinici che rendono più semplice la comprensione del testo e ci restituiscono limmagine di un analista calato nella realtà quotidiana, vicino al sentire e al soffrire delluomo.
Ma, di fronte a tale sofferenza Fagioli continua a cercare una soluzione, senza rassegnarsi.
Il lettore nello svolgersi dalla narrazione, si ritrova a vivere emozioni forti di fronte a concetti più facilmente intuibili che capibili e può rivivere la propria esperienza di analisi o di semplice contatto con la malattia mentale sotto una nuova luce. È probabilmente inevitabile, già dopo la lettura delle prime pagine, provare unintensa nostalgia e un forte desiderio di ritorno verso quellambiente intrauterino descritto da Fagioli con maestria fenomenologica, in cui non ci sono contraddizioni e modificazioni e tutto è in un perfetto equilibrio omeostatico. Ma, come scrive lautore: " Perché luomo possa conoscere deve riuscire a vincere la fantasia di sparizione contro la realtà esterna. È necessario che, capovolto, si rimetta dritto sui piedi; che acquisisca veramente la stazione eretta."
LISA ATTOLINI