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Edizioni FrancoAngeli

viale Monza, 106 - 20127 Milano tel. 02 2837141

fax 02 2613268 email: ufficiostampa@francoangeli.it - www.francoangeli.it

PSICOLOGIA

 

Roberta Bisi (a cura di)

PSICODIAGNOSTICA E STORIE DI VITA IN CRIMINOLOGIA

Un’analisi attraverso l’omicidio

Prefazione di Augusto Balloni

pp. 176, EURO 15,00, Cod. 290.18 (U), Collana: Crimine e devianza, ISBN 88-464-6319-6

Il volume focalizza l’attenzione sul ruolo svolto dalla storia di vita e dalla psicodiagnosi in ambito criminologico al fine di giungere ad una valutazione della personalità del soggetto per delinearne un eventuale inquadramento diagnostico (psico) patologico.

Un percorso ragionato porta il lettore, attraverso l’esame di un caso di un autore di duplice omicidio, all’acquisizione delle modalità che caratterizzano gli accertamenti peritali, soffermandosi poi sull’importanza della metodologia psicodiagnostica propria della Scuola Romana Rorschach.

Partendo, infatti, da iniziali considerazioni di carattere generale sul metodo psicodiagnostico, si giunge alla precisazione delle ampie informazioni sull’area cognitiva e su quella affettiva che possono essere ottenute mediante una corretta applicazione del reattivo di Rorschach a casi di omicidio.

Il libro, un utile strumento di studio e di ricerca rivolto a coloro che operano nell’ambito criminologico, psicologico, sociologico, giuridico e penitenziario, vuole percorrere le vicissitudini legate alla sofferenza, al disagio e alla violenza per delineare una possibile trama a tutto ciò che è arduo concretizzare e rendere comprensibile attraverso la parola.

Roberta Bisi è professore straordinario all’Università di Bologna presso la Facoltà di Scienze politiche "Roberto Ruffilli" di Forlì, dove insegna Criminologia e Sociologia della devianza. Autrice di numerosi saggi e volumi, ha pubblicato per i nostri tipi: Percorsi per un’età difficile (a cura di, 1998); Criminologia applicata per l’investigazione e la sicurezza. Metodologie di indagine e strategie di intervento (con A. Balloni, a cura di, 2001); Gabriel Tarde e la questione criminale (2004); Enrico Ferri e gli studi sulla criminalità (2004); Vittimologia. Dinamiche relazionali tra vittimizzazione e mediazione (a cura di, 2004).

 

Alessandra Gambineri

INTERAZIONE AUTORE-VITTIMA NELL’ABUSO SESSUALE

Ferite inferte ai minori

pp. 128, EURO 12,50, Cod. 290.19 (U), Collana: Crimine e devianza, ISBN 88-464-6467-2

Il volume affronta il tema dell’abuso sessuale su minori alla luce dei recenti cambiamenti normativi intervenuti nel sistema giudiziario italiano.

La complessità del fenomeno "abuso" è colta, da un lato, rivisitando il percorso che il perito psicologo compie svolgendo incarichi peritali su giovani vittime, delineandone caratteristiche e segni comportamentali che connotano l’esperienza subita e, dall’altro lato, attraverso la raccolta della biografia dell’abusante e lo studio della criminogenesi, utilizzando gli elementi emersi dalle indagini peritali riguardanti gli autori di reato.

Il libro rappresenta un tentativo di riportare i fondamenti teorici ampiamente dibattuti sul tema dell’abuso sessuale nel contesto dell’attività di coloro che lavorano quotidianamente in ambito peritale.

Alessandra Gambineri, psicologa, esperta Rorschach, svolge da diversi anni attività di consulente tecnico e di perito per l’autorità giudiziaria. È titolare di assegno di ricerca presso la Facoltà di Scienze politiche "Roberto Ruffilli" di Forlì, Università di Bologna, dove è responsabile di moduli didattici nell’ambito del corso di laurea triennale in Sociologia e scienze criminologiche per la sicurezza e del corso di laurea specialistica in Criminologia applicata per l’investigazione e la sicurezza.

 

Anna Maria Nicolò, Gemma Trapanese (a cura di)

QUALE PSICOANALISI PER LA COPPIA?

pp. 336, EURO 32,00, Cod. 1215.3.6 (V), Collana: Psicoanalisi contemporanea: sviluppi e prospettive/Temi di psicoanalisi applicata, diretta da Anna Mario Nicolò e Vincenzo Bonaminio, ISBN 88-464-6424-9

Sempre di più la psicoanalisi si rivela uno strumento di comprensione e una tecnica utile anche nella coppia e nella famiglia. Spesso derubata o saccheggiata, è stata fino ad oggi fraintesa, male interpretata e male applicata da operatori con altra formazione.

Questo volume, Quale psicoanalisi per la coppia?, e il suo "gemello" Quale psicoanalisi per la famiglia?, documentano lo stato attuale della psicoanalisi della coppia e della famiglia, i differenti orientamenti e modelli in questo campo, ma anche i quesiti con cui si confrontano i clinici che hanno un’attenzione al mondo interno e alle dimensioni fantasmatiche presenti in questi setting.

Quale psicoanalisi per la coppia? ha il pregio indiscutibile di definire quali caratteristiche fondamentali ha il lavoro psicoanalitico nella coppia e discute quale formazione dello psicoterapeuta può dirsi sufficiente per un lavoro analitico. Analizza il cambiamento della coppia oggi e indaga la dimensione del legame di coppia nell’analisi individuale e le modalità di trasformazione del vincolo nella terapia familiare. Studia le applicazioni della tecnica alle differenti patologie e indaga l’uso dei sogni e delle réverie. Rilancia indispensabili questioni tra cui qual è il posto da riservare all’Altro nel proprio mondo interno, qual è il rapporto tra interazioni reali e mondo intrapsichico, di quale modello della mente deve servirsi lo psicoanalista.

Sono presenti con rilevanti contributi gli autori più significativi in questo approccio, sia italiani che stranieri, tutti cimentati nel compito di fornire al lettore il panorama complesso, articolato e vitale della psicoanalisi della coppia e della famiglia.

Anna Maria Nicolò, neuropsichiatra infantile, psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) e dell’IPA, socia fondatrice della Società di Psicoterapia Psicoanalitica dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SIPsIA), dell’European Family Therapy Association (EFTA), del Centro di Psicoanalisi Familiare e di Coppia, e direttrice scientifica della rivista Interazioni. Segretario scientifico e docente del Corso di Psicoterapia Psicoanalitica del Bambino, dell’Adolescente e della Coppia (ASNE-SIPsIA). Membro della redazione internazionale delle riviste Groupal e Le divan familial. Da molti anni svolge attività didattica e di supervisione, in Italia e all’estero, presso istituzioni pubbliche e private e comunità terapeutiche per adolescenti gravi.

Gemma Trapanese, medico psichiatra, psicoanalista SPI, membro associato IPA, responsabile del Dipartimento di Psicoanalisi Applicata dell’ISPPREF di Napoli, membro fondatore del Centro di Psicoanalisi di Coppia e di Famiglia, professore a contratto della Seconda Università di Napoli, docente presso La Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

 

Anna Maria Nicolò, Gemma Trapanese (a cura di)

QUALE PSICOANALISI PER LA FAMIGLIA?

pp. 272, EURO 28,00, Cod. 1215.3.7 (V), Collana: Psicoanalisi contemporanea: sviluppi e prospettive/Temi di psicoanalisi applicata, diretta da Anna Mario Nicolò e Vincenzo Bonaminio, ISBN 88-464-6423-0

Sempre di più la psicoanalisi si rivela uno strumento di comprensione e una tecnica utile anche nella coppia e nella famiglia. Spesso derubata o saccheggiata, è stata fino ad oggi fraintesa, male interpretata e male applicata da operatori con altra formazione.

Questo volume, Quale psicoanalisi per la famiglia?, e il suo "gemello" Quale psicoanalisi per la coppia?, documentano lo stato attuale della psicoanalisi della coppia e della famiglia, i differenti orientamenti e modelli in questo campo, ma anche i quesiti con cui si confrontano i clinici che hanno un’attenzione al mondo interno e alle dimensioni fantasmatiche presenti in questi setting.

Quale psicoanalisi per la famiglia? ha il pregio indiscutibile di definire quali caratteristiche fondamentali ha il lavoro psicoanalitico nella famiglia e discute quale formazione dello psicoterapeuta può dirsi sufficiente per un lavoro analitico con la famiglia e con la coppia. Studia inoltre differenti applicazioni della tecnica, con la famiglia, con la coppia coniugale, con i genitori, nelle istituzioni, con differenti patologie. Il libro rilancia poi indispensabili questioni tra cui qual è il rapporto tra le interazioni reali e il mondo intrapsichico e quale specificità deve avere il setting per accogliere il transfert familiare. Il volume intende registrare il dibattito aggiornato sulla delicata interrelazione tra intrapsichico e intersoggettivo, sul modo in cui la vita psichica si trasmette tra le generazioni, sull’interfantasmatizzazione, sull’uso del controtransfert, sui miti e sui segreti familiari.

Sono presenti con rilevanti contributi gli autori più significativi in questo approccio, sia italiani che stranieri, tutti cimentati nel compito di fornire al lettore il panorama complesso, articolato e vitale della psicoanalisi della coppia e della famiglia.

Anna Maria Nicolò, neuropsichiatra infantile, psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) e dell’IPA, socia fondatrice della Società di Psicoterapia Psicoanalitica dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SIPsIA), dell’European Family Therapy Association (EFTA), del Centro di Psicoanalisi Familiare e di Coppia, e direttrice scientifica della rivista Interazioni. Segretario scientifico e docente del Corso di Psicoterapia Psicoanalitica del Bambino, dell’Adolescente e della Coppia (ASNE-SIPsIA). Membro della redazione internazionale delle riviste Groupal e Le divan familial. Da molti anni svolge attività didattica e di supervisione, in Italia e all’estero, presso istituzioni pubbliche e private e comunità terapeutiche per adolescenti gravi.

Gemma Trapanese, medico psichiatra, psicoanalista SPI, membro associato IPA, responsabile del Dipartimento di Psicoanalisi Applicata dell’ISPPREF di Napoli, membro fondatore del Centro di Psicoanalisi di Coppia e di Famiglia, professore a contratto della Seconda Università di Napoli, docente presso La Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

 

Franco Del Corno, Margherita Lang (a cura di)

ELEMENTI DI PSICOLOGIA CLINICA

pp. 464, EURO 33,00, Cod. 1226.17 (U), Collana: Psicologia clinica - diretta da M. Lang, ISBN 88-464-6440-0

La recente riforma universitaria ha introdotto una nuova figura professionale — lo psicologo triennalista — ma anche una diversa articolazione dei contenuti destinati a far parte del bagaglio formativo degli psicologi specialisti. Accanto alle nozioni di base garantite dall’attuale corso di studi, è oggi diffusa anche l’esigenza di una didattica più "professionalizzante", ossia orientata a un "saper fare" che risponda in modo puntuale alle richieste sempre più frequenti e multiformi di intervento psicologico.

Questo volume affronta i temi fondamentali della teoria e della pratica della psicologia clinica. A partire dai riferimenti storici e metodologici della disciplina, il lettore è guidato attraverso le varie fasi del processo diagnostico, le tecniche del colloquio clinico, gli strumenti della diagnosi testologica, fino alla trattazione dei principali approcci psicoterapeutici.

Pensato soprattutto per gli studenti della Facoltà di Psicologia, può tuttavia costituire un utile strumento di consultazione anche per i giovani colleghi che stanno formandosi nelle varie Scuole di psicoterapia, nonché per professionisti più esperti, che desiderino una lettura agile e up to date sugli argomenti clinici di più frequente riscontro.

 

Gioacchino Lavanco, Cinzia Novara (a cura di)

MARGINALIA

Psicologia di comunità e ricerche-intervento sul disagio giovanile

pp. 368, EURO 30,00, Cod. 1240.245 (U), Collana: Serie di psicologia, ISBN 88-464-6479-6

Un volume sul disagio minorile e giovanile in Sicilia con "incursioni" di alcune realtà del Centro-Sud italiano, ma anche la fotografia dello stato dell’arte di un gruppo di lavoro che ruota intorno alla Cattedra di psicologia di comunità dell’Università di Palermo.

Diviso in tre sezioni propone modelli teorici, approfondimenti sulle diverse forme di disagio, alcune ipotesi di ricerca e di intervento. Un progetto ambizioso di collegare la dimensione psicologica e il contesto, con una conclusione che deve far riflettere: il disagio non può essere separato dalle dimensioni sociali e culturali.

Una raccolta di contributi scritti soprattutto da giovani studiosi che coniugano l’approfondimento al lavoro nel disagio, con la proposta di farne uno strumento di dialogo con altre realtà di impegno per il cambiamento sociale.

Un modo possibile per percorre i "margini" e i "marginali" mettendoli al centro delle strategie di intervento e di ricerca.

Gioacchino Lavanco, professore di Psicologia di comunità presso l’Ateneo di Palermo, è membro del direttivo nazionale della Società Italiana di Psicologia di Comunità. Consulente di diversi enti pubblici e del privato sociale per gli interventi di comunità, è autore di numerosi contributi scientifici in tema di prevenzione, lavoro sociale, strategie di empowerment. Fra le più recenti pubblicazioni: Psicologia del gioco d’azzardo (Milano, 2001), Psicologia dei disastri (Milano, 2003) e, come coautore, Elementi di psicologia di comunità (Milano, 2002).

Cinzia Novara, professore a contratto presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Palermo, è dottore di ricerca in Psicologia di comunità e modelli formativi, Università degli studi di Lecce e cultore della materia presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Palermo. Psicologo di comunità, coordina progetti di intervento sociale e di formazione. Ha pubblicato diversi saggi sul burnout e la convivenza multietnica. Tra i suoi più recenti volumi, è co-autrice di Elementi di psicologia di comunità (Milano, 2002).

 

Franco Di Maria

PSICOLOGIA PER LA POLITICA

Metodi e pratiche

Presentazione di Gabriele Calvi

pp. 256, EURO 25,00, Cod. 1243.42 (U), Collana. Psicologia sociale, diretta da G. Trentini, ISBN 88-464-6342-0

La dimensione politica è lo spazio relazionale istituito in cui si contrattano costantemente le regole della convivenza civile, nel quale si prova a governare le molteplicità di interessi e bisogni, salvaguardando comunque il diritto di appartenenza e di cittadinanza comune. Capacità collettiva che distingue, quando esercitata, la buona politica da quella cattiva.

Oggi, al fondamentalismo collettivo va via via contrapponendosi un fondamentalismo individualistico, in cui l’altro è comunque nemico nel momento in cui si frappone come ostacolo e limite per la realizzazione del bisogno onnipotente. L’altro è più un limite che una risorsa e il sentimento di legittima appartenenza alla gens, ancor più alla comunità di riferimento - tratti tipici delle culture antropologiche precedenti - è in via di esaurimento.

È un cambiamento epocale, che certamente con molta difficoltà stiamo provando a governare, spostando primariamente sull’individuo il focus primario della legittimità dei diritti da rappresentare e soddisfare, e che questo volume tenta di analizzare e proporre ai lettori. Suo obiettivo prioritario è infatti offrire un panorama aggiornato sulle questioni attuali più rilevanti, sia per la comprensione delle dinamiche psicosociali che influenzano gli atteggiamenti e le convinzioni politiche, sia per indicare e suggerire possibili strategie di intervento. I saggi affrontano temi che vanno dalla pratica clinica nel sociale alle strategie del lavoro psicologico per intervenire nella comunità, anche quella costituita dagli immigrati. Vengono, altresì, presi in considerazione i temi del pregiudizio, del razzismo, e della democrazia partecipativa.

Il volume si chiude con due saggi "asintonici", ma proprio per questo di particolare valore trasformativo. Il primo è una riflessione sulla Costituzione italiana e sulla sua validità come Carta fondante e fondamentale per la convivenza; il secondo è un saggio sui fondamenti storici, epistemologici e culturali delle relazioni tra etica, psicologia e politica.

Ma un altro importante obiettivo del volume è riuscire a contribuire alla riduzione del rischio delle derive autoritarie, dei pregiudizi, del razzismo, dei conflitti patologici a cominciare dalla promozione di una maggiore conoscenza delle dinamiche psicosociali. La politica per la convivenza, la politica per il benessere, la politica per la solidarietà sono il frutto e il risultato di una Politica orientata dall’Etica e di un Etica capace di farsi Politica.

Franco Di Maria è professore ordinario di Psicologia dinamica presso l’Università di Palermo. Gruppoanalista, è condirettore di Forum. Journal fo the Internation Association of Groupanalysis. È autore, fra l’altro, di Psicologia della convivenza. Soggettività e socialità (Angeli, 2000), Psicologia e benessere sociale (MacGrawhill, 2002) e, in collaborazione con A. Lo Coco, di Psicologia della solidarietà (Angeli, 2002).

 

Giovanni Boria

PSICOTERAPIA PSICODRAMMATICA

Sviluppi del modello moreniano nel lavoro terapeutico con gruppi di adulti

pp. 368, EURO 27,00, Cod. 1250.77 (V), Collana: Psicoterapie, ISBN 88-464-6318-8

Il testo si sofferma sui fondamenti teorici dello psicodramma e della metodologia applicata a gruppi continuativi — usualmente chiamati di psicoterapia — che hanno lo scopo di produrre nei partecipanti un’evoluzione stabile e significativa nel modo di funzionamento della personalità.

I criteri fondanti questo approccio psicologico, ideato da J.L. Moreno, sono presentati nella loro centralità e aggiornati alla luce delle acquisizioni teoriche e metodologiche delle attuali tendenze della psicologia dinamica orientata alla valorizzazione della matrice relazionale del Sé.

Vengono descritte e motivate le condizioni ottimali che consentono al gruppo continuativo di psicodramma di produrre al proprio interno azioni vitalizzanti: gli aspetti di "setting", i meccanismi mentali stimolati, le tecniche codificate, la peculiarità della dinamica gruppale.

Ampio spazio è dato all’illustrazione di strategie registiche nella conduzione dell’individuo/protagonista e del gruppo nel suo insieme. Tale illustrazione è supportata da materiale fotografico che mostra il farsi "concreto" della rappresentazione psicodrammatica.

Inoltre vengono riportati i protocolli del trattamento completo di un paziente che conclude felicemente il proprio percorso terapeutico e lo stralcio di alcune sessioni di lavoro psicodrammatico con pazienti psicotici.

Il testo è completato da due appendici: la prima descrive quel tratto di storia che ha visto la nascita, la definizione e il consolidamento dello psicodramma ("Vita e scritti di Moreno"); la seconda propone un giro d’orizzonte sugli orientamenti odierni della psicologia per collocarvi lo psicodramma nel suo attuale stato evolutivo.

Giovanni Boria, psicologo clinico, psicoterapeuta, psicodrammatista, ha compiuto la sua formazione allo psicodramma all’Istituto Moreno di Beacon (New York) con la guida di Zerka Moreno. È direttore della scuola di specializzazione in psicoterapia dello Studio di Psicodramma di Milano. Fra le sue pubblicazioni: Tele. Manuale di psicodramma (Angeli, 1983); Spontaneità e incontro (UPSEL, 1992); Lo psicodramma classico (Angeli, 1997). È socio fondatore ed è stato primo presidente della FEPTO (Federation of European Psychodrama Training Organizations) con sede a Lovanio.

 

Roberto Contardi (a cura di)

L’INTERPRETAZIONE DEI SOGNI LIBRO DEL SECOLO

L’immagine tra soggetto e cultura

pp. 208, EURO 24,00, Cod. 1950.1.7 (V), Collana: Le vie della psicoanalisi/Saggi, ISBN 88-464-6124-X

Ripensando alla novità costituita dall’avvento della psicoanalisi sul mondo scientifico e culturale del ventesimo secolo, Freud ne ha marcato il valore di originalità legandolo alla pubblicazione dell’Interpretazione dei sogni: "La psicoanalisi è nata per così dire con il ventesimo secolo; la pubblicazione con cui si presenta al mondo come qualcosa di nuovo, la mia Interpretazione dei sogni, porta la data 1900 ".

Con essa giungono infatti a definizione un nuovo campo disciplinare ed un nuovo metodo, che pongono al centro della propria indagine l’apparato psichico. Ma l’Interpretazione dei sogni, inaugurando lo studio del "pensiero per immagini", manifesta il proprio carattere di libro del secolo anche grazie alla comprensione che consente nei confronti di un’epoca che si è dimostrata sempre più intollerante nei riguardi della parola e sempre meno in grado di svincolarsi dall’invadenza delle immagini.

La rilettura a più voci di tale testo che qui si propone da parte di noti psicoanalisti affronta il tema dell’immagine quale privilegiato punto di approfondimento del crescente grado di compromissione della funzione simbolica che il secolo da poco concluso ha evidenziato, sia negli individui che negli apparati di rappresentazione collettiva.

La riduzione della distanza fra il pensiero e la scarica, il peso assunto da un esasperato voyeurismo collettivo in grado di sostenere condotte di dipendenza tossicomanica dalle immagini, l’imporsi di una "civiltà dello spettacolo" entro la quale il rappresentante-immagine spinge verso una virtualizzazione del reale, la facile adesione ad ideologie regressive sostenute da efficaci strumenti di propaganda catodica, interpellano in tal modo lo psicoanalista impegnato nel lavoro clinico e non sottratto alle proprie responsabilità nel campo della cultura.

Roberto Contardi, psichiatra, è membro ordinario della Società Psicoanalitica Italiana e full member della International Psychoanalytical Association. Dal 1998 ha costituito e coordina il Gruppo di studio interdisciplinare su "Psicoanalisi e bioetica" presso il Centro Milanese di Psicoanalisi Cesare Musatti. Oltre ad aver pubblicato numerosi saggi in testi collettivi e su riviste scientifiche, in particolare sulla Rivista di Psicoanalisi, ha curato, con Eugenio Gaburri e Simone Vender, Fattori terapeutici nei gruppi e nelle istituzioni (Borla, 1993), e con Eugenio Gaburri Enigmi della cultura e disagio nella civiltà (Bollati Boringhieri, 1999). Per i tipi di FrancoAngeli ha contribuito al volume di AA.VV. Il mondo come "labirinto" di simboli (1986)

Paola Federici

GLI ADULTI DI FRONTE AI DISEGNI DEI BAMBINI

Manuale di interpretazione del disegno per educatori e operatori

pp. 224, EURO 20,50, con allegato Cd-Rom, Cod. 435.9 (V), Collana: Educare alla salute: strumenti, ricerche e percorsi - coordinata da Alberto Pellai, ISBN 88-464-6118-5

Disegnare, colorare, scarabocchiare sono occupazioni spontanee per tutti i bambini.

Saper comprendere le espressioni dei bambini quando si lasciando andare con carta, matite colorate e pennarelli, diventa uno strumento prezioso per psicologi, psicoterapeuti, educatori, insegnanti, per capire cosa dicono i disegni sulla personalità del bambino, sul suo stato emotivo e per comprendere le cause di eventuali disagi o disadattamenti. Il disegno può aiutare perfino a prevenire forme di disadattamento, intervenendo subito alle prime avvisaglie.

Questo manuale intende essere una guida di riferimento per l'analisi dei disegni, sia quelli spontanei, sia quelli guidati ormai classici come l'albero, la figura umana, la famiglia.

Uno spazio è riservato anche alla famiglia di animali, la casa ideale e la casa reale, l'analisi dei significati dei colori secondo la loro scelta e la collocazione.

Il manuale è corredato da un Cd-rom con un'ampia casistica di esempi, quasi tutti a colori, suddivisi per argomento e per tipologia, che può fungere da eserciziario e da riferimento costante dei contenuti teorici del libro.

Un testo-guida quindi, che è nato come richiesta da parte di tutti coloro che in questi anni hanno frequentato i miei corsi di aggiornamento sull’interpretazione del disegno infantile, un aiuto teorico pratico che può rimanere come strumento di lavoro costante.

Il manuale vuole essere un completamento alla trilogia, opera dell’autrice, sull’argomento; nasce infatti per i tipi FrancoAngeli dopo Il tuo bambino lo dice con i colori (2000) e I bambini non ve lo diranno mai...i disegni sì (2003).

Paola Federici, psicologa psicoterapeuta, giornalista pubblicista, vive e lavora a Binasco in provincia di Milano, dove ha fondato da vent’anni, il Centro psicologico e terapie naturali, dove specialisti di varie discipline lavorano in équipe. Collabora inoltre con rubriche di psicologia e di analisi del disegno e testate a carattere nazionale, rispondendo ai lettori.

 

 

Daniela Lucarelli, Livia Tabanelli (a cura di)

SUL FINIRE

Il tempo dell’analisi con i bambini

pp. 256, EURO 24,00, Cod. 1215.2.10 (V), Collana: Psicoanalisi contemporanea: Sviluppi e prospettive/Il lavoro psicoanalitico con i bambini e gli adolescenti - coordinata da Anna Maria Nicolò Corigliano e Vincenzo Bonaminio, ISBN 88-464-6480-X

Il tema della conclusione dell’analisi ha da sempre rappresentato un aspetto centrale dell’elaborazione teorica e clinica della psicoanalisi ma, mentre in passato è stato studiato e approfondito prevalentemente in riferimento ai pazienti adulti, solo in anni più recenti è stato affrontato nella specificità dell’età evolutiva. Le problematiche della conclusione dell’analisi nell’infanzia presentano aspetti peculiari che vanno dalla presenza reale dei genitori alle caratteristiche della fase evolutiva del bambino, al ruolo dell’analista dell’infanzia che si confronta con il transfert sia del piccolo paziente che dei suoi genitori.

Quanto dura un trattamento nell’infanzia?

Quali criteri possiamo utilizzare per decidere che il bambino è pronto per concludere e qual è il momento più appropriato?

Il volume è diviso in tre parti. La prima approfondisce le questioni teoriche specifiche relative ad un trattamento che si svolge in fase evolutiva e, per questo, non può che avere la caratteristica dell’incompiutezza. La seconda guarda alla conclusione dai vari punti di vista: quello dei bambini, quello dei genitori e quello dell’analista. La terza parte, dedicata più ampiamente alla clinica, delinea alcune problematiche specifiche che vanno dalla conclusione della psicoterapia alle soglie della latenza a quella all’inizio dell’adolescenza per occuparsi, poi, delle riprese tra infanzia e adolescenza. Il libro termina con due lavori centrati sulle difficoltà della conclusione nel caso di pazienti con esperienze di traumi precoci.

Daniela Lucarelli è psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) e dell’International Psychoanalytical Association (IPA). È Presidente della Società Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica dell’Infanzia, dell’Adolescenza e della Coppia (SIPsIA). È docente del Corso di Psicoterapia Psicoanalitica del Bambino, dell’Adolescente e della Coppia (ASNE-SIPsIA)

Livia Tabanelli è psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) e dell’International Psychoanalytical Association (IPA). È Segretario Scientifico della Società Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica dell’Infanzia, dell’Adolescenza e della Coppia (SIPsIA). È docente incaricato del Corso di Psicoterapia Psicoanalitica del Bambino, dell’Adolescente e della Coppia (ASNE-SIPsIA).

 

Filippo Petruccelli

PSICOLOGIA DEL DISAGIO SCOLASTICO

Presentazione di Marcello Cesa-Bianchi

pp. 160, EURO 17,00, Cod. 1222.121 (U), Collana: Psicologia/Monografie - diretta da Marcello Cesa-Bianchi, ISBN 88-464-6684-5

Questo testo si propone di illustrare il fenomeno del disagio scolastico, considerato uno stato emotivo non correlato significativamente a disturbi di tipo psicopatologico, linguistico o cognitivo, ma che si manifesta attraverso una serie di comportamenti di rifiuto delle attività scolastiche, tali da impedire l’utilizzo delle proprie capacità cognitive, affettive, relazionali.

Sarebbe riduzionistico trattare un fenomeno complesso come questo seguendo il modello lineare di causa-effetto. Infatti i fattori che lo determinano sono diversi e mutuamente dipendenti fra loro, investendo il contesto e le dinamiche familiari, il contesto scolastico, socioeconomico, socio-culturale e anche le dinamiche individuali.

Si è tentato di fornire un quadro generale sulle strategie di intervento volte ad arginare il fenomeno, gli indicatori psicologici del rischio di abbandono scolastico e i fattori protettivi. Vengono poi esposte sinteticamente le innovazioni del sistema scolastico, legate alla recente riforma Moratti.

Inoltre l’Autore descrive due studi condotti su studenti italiani di scuola media e media-superiore: la prima è una ricerca esplorativa in cui la componente relazionale e quella motivazionale a proseguire gli studi, spesso influenzate da altre componenti, quali il genere del soggetto, la sua cultura di provenienza, lo status sociale, si presuppone incidano sul disagio scolastico. La seconda ricerca è di tipo quasi sperimentale e si fonda su intervento sperimentale, ideato sulla base del Teoria del Comportamento Pianificato (TPB-Theory of Planned Behavior): l’intervento è volto a stimolare l’intenzione allo studio e a verificare se con esso si possano verificare dei miglioramenti nella qualità del vissuto scolastico e delle relazioni emotive e funzionali degli studenti all’interno della classe.

Filippo Petruccelli, avvocato, psicologo e psicoterapeuta. È professore associato di Psicologia dello sviluppo presso l’Università di Cassino. Ha fondato e dirige la Scuola di specializzazione in psicoterapie brevi ad approccio strategico dell’Istituto per lo Studio delle Psicoterapie. Ha organizzato, curandone gli atti, numerosi convegni nazionali ed internazionali ed è socio di varie società scientifiche, quali la AIP, la SIPs, la SIPG, la SIPSI, la SISS, la FIS. Ha pubblicato oltre centotrenta lavori teorici e sperimentali su riviste scientifiche e volumi, nei campi della psicologia generale, clinica e dello sviluppo.

 

Corrado Bogliolo, Camillo Loriedo (a cura di)

FAMIGLIE E PSICOPATOLOGIA INFANTILE

Quando la sofferenza è così precoce

pp. 144, EURO 16,00, Cod. 1249.1.15 (V), Collana: Psicoterapia della famiglia/Clinica - diretta da Camillo Loriedo, ISBN 88-464-6462-1

Anche se negli ultimi decenni si è verificata una sensibile riduzione della mortalità e della morbilità infantile, si mantengono le situazioni di sofferenza che colpiscono i minori, in particolare nel settore psicopatologico. Questo dato impone un approccio articolato e complesso, sia per quanto riguarda l’iter diagnostico sia per le possibilità d’interventi terapeutici.

Accanto alla pediatria, la neuropsichiatria infantile e la psicologia tradizionali, centrate sulla correttezza della diagnosi e l’adeguatezza della terapia, sta imponendosi la necessità di fare continuo riferimento ad un approccio "ecologico" che tenga conto, oltre che dell’individuo bambino, anche della sua famiglia, della comunità, dell’ambiente. Di conseguenza la tutela all’infanzia deve essere intesa come un insieme di spazi e di servizi, adeguati alle necessità psico-affettive del bimbo, messi in atto da operatori formati e predisposti a gestire un processo che comprenda soma, psiche e relazioni.

Questo libro non riapre il dibattito sulla tabula rasa o sul dna, sulle biologie distorte o sul mondo interno, ma mette a fuoco con particolare attenzione i punti di collegamento che uniscono psicopatologia e famiglia. A partire dalle lontane ricerche dei cosiddetti pionieri della terapia familiare, si è riconosciuta la grande importanza delle alterazioni delle regole comunicative intrafamiliari nello sviluppo e nel mantenimento della patologia del singolo individuo. In questa accezione anche la sofferenza che emerge così precocemente, quella dei bambini, può essere compresa solo se inserita nella cornice delle relazioni familiari o, per meglio dire, se si pone l’accento sulla collocazione della patogenesi e della patoplastica del sintomo nelle reciprocità genitori-bambino.

Corrado Bogliolo , psichiatra e psicoterapeuta, dirige l’Istituto di psicoterapia relazionale di Lucca e la sede distaccata a Rimini. Insegna Psicopatologia all’Università di Firenze. È autore di numerose pubblicazioni tra cui, per i nostri tipi, Psicoterapia relazionale della famiglia. Teorie, tecniche, emozioni nel modello consenziente (2001).

Camillo Loriedo, psichiatra, professore associato di Psichiatria, Università degli Studi di Roma, La Sapienza, è direttore dell’Istituto Italiano di Psicoterapia Relazionale di Roma. È autore di numerose pubblicazioni tra cui, per i nostri tipi, con W. Santilli, La relazione terapeutica (2000) e, con A. Picardi, Dalla teoria generale dei sistemi alla teoria dell’attaccamento. Percorsi e modelli della psicoterapia sistemico-relazionale.

 

Roberta Luberti, Maria Teresa Pedrocco Biancardi (a cura di)

LA VIOLENZA ASSISTITA INTRAFAMILIARE

Percorsi di aiuto per bambini che vivono in famiglie violente

pp. 304, EURO 22,50, Cod. 1305.62 (V), Collana: Strumenti per il lavoro psico-sociale ed educativo,

ISBN 88-464-6328-5

Con l’espressione "violenza assistita" — traduzione dell’inglese witnessing violence — si indicano quegli atti di violenza (fisica, psicologica, sessuale ed economica) compiuti su figure affettive di riferimento, di cui il bambino può fare esperienza e di cui può patire successivamente gli effetti.

Affrontando tutte le principali tematiche connesse al fenomeno e integrando riflessione teorica ed esperienza sul campo, il volume si propone di fornire conoscenze e strumenti utili agli operatori socio-psico-sanitari, educativi e giudiziari che operano nel settore della tutela minorile.

Le analisi degli esperti mettono in luce che l’attenzione alle conseguenze traumatiche cui sono esposti i bambini non può essere considerata solo come un optional dell’intervento: la presentazione di casi clinici consente al lettore di verificare nel concreto le ricadute drammatiche dei gesti e degli stili familiari violenti a cui i piccoli, come semplici spettatori, assistono da una posizione di invisibilità, quindi senza difese e senza protezioni.

Risulta necessario pertanto che gli operatori chiamati alla presa in carico di casi di violenza familiare non limitino il proprio intervento sulla diade perpetratore-vittima, ma amplino il raggio di osservazione su tutto il contesto familiare, per evitare di lasciare sul campo qualche vittima — testimone — inosservata.

Roberta Luberti, medico psicoterapeuta, è responsabile del gruppo operativo maltrattamenti, violenza assistita, abuso sessuale a danno di minori ed effetti a lungo termine della violenza, presso l’associazione Artemisia di Firenze, di cui è socia fondatrice. Si occupa inoltre di formazione ed è autrice di numerosi contributi sull’abuso sessuale e i maltrattamenti su minori. È presidente del Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia (Cismai).

Maria Teresa Pedrocco Biancardi, psicologa psicoterapeuta, è fondatrice del Centro per la tutela del bambino e la promozione del benessere familiare di Venezia, di cui oggi è consulente scientifico e supervisore. Nel 2000 ha guidato la creazione di un analogo centro a Lecce. Autrice di numerosi studi sulle interazioni familiari, è specialmente impegnata nella formazione agli operatori della tutela ed è consigliere nazionale Cismai.

 

Angelo Villa

IL TEMPO SPEZZATO

La fine della cura nel trattamento delle psicosi

pp. 160, EURO 15,00, Cod. 1790.13 (V), Collana: Teoria e clinica psicoanalitica del Campo freudiano - Comitato direttivo: Jacques-Alain Miller, Antonio Di Ciaccia, Massimo Recalcati, ISBN 88-464-6375-7

Come può il terapeuta affrontare il disagio che lo psicotico, nel modo che gli è proprio, gli porta? Si può parlare di un "trattamento"? E, se sì, come pensarlo, come ipotizzarlo anche sotto un profilo strettamente concettuale? È un’analisi, così come questa viene tradizionalmente intesa?

Muovendo dall’innovativo approccio che l’insegnamento di Lacan ha permesso di sviluppare nella cura della psicosi, il volume lavora su questi interrogativi, integrando riflessione teorica e casi clinici.

In particolare, il tema della fine della cura nella psicosi assume un valore emblematico e strutturalmente esemplificativo della logica che presiede all’intero percorso. La questione della fine, infatti, offre l’occasione per ripensare, retrospettivamente, il senso complessivo del tragitto del trattamento fin dalla formulazione della domanda di cura o anche solo d’aiuto.

Nella psicosi, per la posizione del tutto particolare del soggetto, è l’asse stesso della temporalità interna al trattamento, metro fedele dei passaggi e degli spostamenti che vi avvengono, che subisce un’alterazione radicale, tale cioè da obbligare a pensare o ripensare globalmente la specificità della cura. Ciò significa che le osservazioni teoriche che emergono si riflettono immediatamente nella pratica clinica: lo stile che il terapeuta o l’analista è sollecitato ad assumere ne è inevitabilmente segnato, pena lo scatenamento o l’aggravamento di una sintomatologia dagli esiti spesso imprevedibili.

Angelo Villa è psicoanalista membro dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi e della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi. Docente alla Scuola di specializzazione in psicoterapia ad orientamento lacaniano dell’Istituto Freudiano, lavora sia in contesti istituzionali sia nell’ambito della pratica privata. Tra le sue pubblicazioni: La cura della malattia mentale. Il trattamento, con L. Colombo, D. Cosenza, A. Cozzi, Bruno Mondadori, 2001 e "Diagnosi e crisi nella psicosi" in Ripensare la follia, a cura di C. Viganò, Arcipelago Edizioni, 1993.

 

Ordine degli Psicologi del Lazio, Fivol (a cura di)

COMPETENZE PSICOLOGICHE NEL TERZO SETTORE

pp. 80, EURO 10,00, Cod. 2000.1065 (U), ISBN 88-464-6421-4

Il volume presenta i risultati di un lavoro di indagine che è stata promossa dalla Commissione Promozione e Sviluppo di Nuove Professionalità nel Terzo Settore e realizzata dal Settore Studi Ricerche e Documentazione della Fivol (Fondazione Italiana per il Volontariato) che ha altresì cofinanziato la ricerca.

L’indagine, con una attenta ricognizione del terzo settore attivo sul territorio del Lazio e con una puntuale analisi e scandaglio in ciascuna realtà individuata, ha rilevato e quantificato la presenza di laureati in psicologia inseriti lavorativamente in organizzazioni non profit a prescindere dall’iscrizione all’Ordine di categoria e dall’inquadramento professionale.

Lo scopo finale del lavoro è stato quello di valorizzare il patrimonio di esperienze professionali della categoria al fine di impostare percorsi formativi di livello avanzato, ampliare e consolidare spazi di intervento, oltre che fornire importanti elementi di orientamento verso una scelta di lavoro sempre più consapevole per un inserimento professionale corrispondente alle proprie aspettative; aprire prospettive di sviluppo per gli psicologi attivi in questo nuovo e dinamico comparto lavorativo.

La ricerca inoltre ha colto gli aspetti più gratificanti nello svolgimento del proprio lavoro, ma anche quelli più critici e "spinosi" nonché le prospettive di sviluppo che gli stessi soggetti raggiunti dall’indagine auspicano per la categoria degli psicologi nel terzo settore.

 

RIPROPOSTE PSICOLOGIA

 

Silvana Montagano, Alessandra Pazzagli

IL GENOGRAMMA. Teatro di alchimie familiari

pp. 216, EURO 17,00, 4 ed. 2002, 2005, Cod. 1245.5 (V), Collana: Psicologia sociale e psicoterapia della famiglia, ISBN 88-204-3389-3

Ermelina Fedrizzi (a cura di)

LA VALUTAZIONE DELLE FUNZIONI ADATTIVE NEL BAMBINO CON PARALISI CEREBRALE

pp. 224, EURO  17,50, 2 ed. 2002, 2005, Cod. 531.3 (U), Collana: Neurologia infantile, a cura della Fondazione P. e L. Mariani, ISBN 88-464-2415-8

Claudio Foti (a cura di)

L'ASCOLTO DELL'ABUSO E L'ABUSO NELL'ASCOLTO

Abuso sessuale sui minori: contesto clinico, giudiziario, sociale

pp. 352, EURO 22,50, 2003, 2005, Cod. 895.4 (U), Collana: Hansel e Gretel dalla parte dell’infanzia, a cura del Centro Studi Hansel e Gretel, ISBN 88-464-5021-3

Vincenzo Augugliaro, Paolo Majer (a cura di)

ASSESSMENT CENTER E SVILUPPO MANAGERIALE

pp. 240, EURO 18,00, 2 ed. 2001, 2005, Cod. 1227.5 (U), Collana: Psicologia delle organizzazioni, diretta da Enzo Spaltro, ISBN 88-204-7888-9

Gianni Montesarchio, Giovanna Buccoleri

FABULA RASA. Dalla favola interpretata alla favola narrata

pp. 112, EURO 13,00, 3 ed. 2002, 2005, Cod. 1240.155 (U), Collana: Serie di psicologia, ISBN 88-464-1717-8

 

Daniela Sarti, Giovanna Zardini (a cura di )

SILLABANDO S'IMPARA

Disordini dello sviluppo e apprendimento della lingua scritta

pp. 176, EURO 14,50, 1999, 20051, Cod. 531.2 (U), Collana: Neurologia infantile, a cura della Fondazione P. e L. Mariani, ISBN 88-464-1092-0

 

SERVIZI SOCIALI, SANITA’

 

Antonio Fatigati, Silvia Comerio

CURARSI ALLE TERME. Acqua, fango, sabbia e fieno al servizio della salute

pp. 112, EURO 12,00, Cod. 1411.44 (V), Collana: Self-help, ISBN 88-464-6474-5

Oggi sono sempre più numerose le persone che scelgono di trascorrere un soggiorno nelle località termali per curare o prevenire in modo naturale patologie altrimenti destinate al trattamento farmacologico o anche, più semplicemente, per rilassarsi.

Le terme rappresentano infatti luoghi in cui ritrovare il benessere psicofisico lontano dai ritmi frenetici della vita quotidiana e consentono di migliorare la salute grazie a cure naturali a base di acque e fanghi terapeutici.

L’Italia ha la fortuna, da questo punto di vista, di essere un territorio ricco di centri termali le cui acque, fanghi e grotte terapeutiche - disseminati in quasi tutte le regioni - vantano una storia secolare.

Il volume si propone di essere un prezioso supporto informativo in grado di dare risposte facili e immediate a coloro che vogliano avvicinarsi o conoscere meglio il mondo termale italiano.

Quali sono le patologie curabili presso gli stabilimenti termali? Quali malattie è possibili curare?

Quali sono i trattamenti consigliati in relazione alle diverse patologie?

Quali sono i tipi di acque che si trovano negli stabilimenti termali italiani?

Quali sono gli stabilimenti termali che si trovano in Italia? E quali sono le loro caratteristiche?

Queste sono alcune delle domande alle quali il volume offre una risposta in modo chiaro. Attraverso la spiegazione delle singole tipologie di cura erogate - dalle modalità di esecuzione, alle patologie, alle controindicazioni, agli effetti - e delle proprietà terapeutiche delle acque termali in relazione alle loro caratteristiche chimico-fisiche, il libro permette di realizzare un viaggio nel mondo termale italiano, preparando il visitatore a compiere la scelta più consapevole per le proprie esigenze.

Antonio Fatigati si occupa da anni di termalismo. Per la Regione Lombardia ha partecipato alla definizione dei requisiti di autorizzazione per l’apertura degli stabilimenti termali. È stato componente della Commissione del Ministero della Salute per la definizione del ruolo del termalismo nel servizio sanitario nazionale.

Silvia Comerio si è interessata di strategie competitive nel settore termale in Italia.

 

Sergio Manghi

IL MEDICO, IL PAZIENTE E L’ALTRO

Un’indagine sull’interazione comunicativa nelle pratiche mediche

pp. 144, EURO 13,00, Cod. 222.2.10 (U), Collana: Cittadinanza, politica, società, storia/Società - collana del Dipartimento di Studi politici e sociali dell’Università di Parma - diretta da Nicola Antonetti, ISBN 88-464-6456-7

Le relazioni tra medici, pazienti e gli altri soggetti che dànno vita ai contesti di cura della salute sono oggi nel pieno di una trasformazione vorticosa. Il diffondersi dell’informazione biomedica di massa, l’accrescersi della sensibilità alla salute come diritto, le promesse e le aspettative associate al progresso tecnico, i percorsi di aziendalizzazione dei servizi sanitari: questo insieme di processi trasforma in profondità la scena della cura, che si fa rapidamente più allargata, policentrica, complessa.

Il volume discute i risultati di un’indagine che si è proposta di esplorare un aspetto cruciale di tali processi: le sfide che essi portano ai saperi relazionali consolidati in ambito medico nel corso della modernità. Ovvero, i mutamenti in atto nelle immagini dell’interazione comunicativa che orientano, come mappe, l’agire quotidiano dei medici. L’indagine, condotta attraverso interviste, evidenzia tra essi l’emergere di un crescente malessere comunicativo, pur tra modalità differenti, di far fronte alle sfide relazionali in atto.

Sergio Manghi è docente di Sociologia della conoscenza presso l’Università degli Studi di Parma. Si è occupato, in particolare, dei rapporti tra biologia e cultura, della natura sociale dei processi cognitivi ed emozionali, dei comportamenti altruistici e delle relazioni d’aiuto in ambito educativo, terapeutico e sociale. Tra le sue pubblicazioni, Attraverso Bateson. Ecologia della mente e relazioni sociali (Cortina, 1988), Il gatto con le ali. Ecologia delle mente e pratiche sociali (Feltrinelli, 1990, Asterios, 2000), La conoscenza ecologica. Attualità di Gregory Bateson (Cortina, 2004).

 

Giorgio Concato, Salvatore Rigione (a cura di)

PER NON MORIRE DI CARCERE

Esperienze di aiuto nelle prigioni italiane tra psicologia e lavoro di rete

pp. 336, EURO 24,50, Cod. 1130.189 (U), Collana: Politiche e servizi sociali, ISBN 88-464-6463-X

Scopo di questo libro è quello di riaprire la questione del malessere prodotto o aggravato dalla condizione detentiva e di illustrare le iniziative intraprese per individuarlo, arginarlo e possibilmente contrastarlo, evitandone gli esiti estremi e più tragici: autolesionismi, tentati suicidi, suicidi.

Nella prima parte gli "addetti ai lavori" — psicologi, educatori e dirigenti di istituti penitenziari — presentano un resoconto delle esperienze di aiuto più significative da loro realizzate. Su di esse, nella seconda parte, si pronunciano studiosi di questioni penitenziarie — criminologi, giuristi, magistrati e sociologi. Pur muovendo da ottiche disciplinari diverse e da differenti letture del disagio da reclusione, i contributi convergono su due punti essenziali: il carattere intrinsecamente patogeno del carcere e l’urgenza di adeguati investimenti, da parte dello Stato e delle Regioni, per tentare di garantire il diritto costituzionale all’integrità psico-fisica e la presa in carico di cittadini che, privati della libertà personale, sono esposti ai danni della condizione detentiva.

Nella terza parte, infine, esponenti regionali rispondono con proposte concrete alla richiesta di un’attenzione diretta del territorio alle problematiche del carcere.

Il testo, per la pluralità di voci coinvolte e per il taglio descrittivo e problematico, si rivolge sia agli operatori della politica, della magistratura e del settore carcerario, sia a studenti e studiosi dell’ambito.

Giorgio Concato, docente di Psicologia dinamica presso la facoltà di Psicologia dell’Università di Firenze, nell’ambito delle ricerche sul carcere ha curato Educatori in carcere (Unicopli, 2002) e, con Luigia Mariotti Culla, Supervisione per gli operatori penitenziari (FrancoAngeli, 2005).

Salvatore Rigione, direttore coordinatore di area pedagogica e del settore trattamentale presso il Provveditorato regionale toscano dell’amministrazione penitenziaria, è autore di numerosi contributi sul tema del rapporto tra pena e carcere apparsi in Questione Giustizia, Il Diario, Tracce, e in P. Ciardiello (a cura di), Quale pena. Problemi e riflessioni sull’esercizio della punizione legale in Italia (1992-2004) (Unicopli, 2004).

 

Chiara Crepaldi, Fabrizio Giunco

ANZIANI, ISTITUZIONALIZZAZIONE E CURE DOMICILIARI: IL CASO LOMBARDO

Premessa di Don Virginio Colmegna

pp. 192, EURO 15,50, Cod. 1139.25 (U), Collana: Politiche sociali - a cura dell’Istituto ricerca sociale, ISBN 88-464-6315-3

Il testo "Anziani, istituzionalizzazione e cure domiciliari: il caso lombardo" affronta un tema di assoluta attualità: il contenimento dell’istituzionalizzazione delle persone anziane con problemi di dipendenza e, in dettaglio, il modello adottato dalla Regione Lombardia. Le misure proposte nel dibattito scientifico sono diverse, con risultati ormai consolidati. Il volume prende in considerazione il ruolo delle cure domiciliari e, in particolare, lo strumento dei buoni e dei voucher sociali e sanitari. Viene analizzata la letteratura scientifica, sono descritti modelli di buona prassi e confrontate le soluzioni adottate in diversi sistemi europei. Viene quindi analizzato il modello lombardo, e descritti i suoi possibili punti di forza e di debolezza. Sono suggerite alcune linee guide per la definizione di nuovi modelli sperimentali. Il volume è il frutto di una ricerca condotta dall’Istituto per la Ricerca Sociale, da Caritas Ambrosiana e dal Consorzio Farsi Prossimo in virtù di un finanziamento della Fondazione CARIPLO. Gli autori sono Chiara Crepaldi e Alfonso Gambino, ricercatori dell’IRS, e Maria Grazia Guida e Fabrizio Giunco dell’Area Anziani di Caritas Ambrosiana. La premessa è di Don Virginio Colmegna e il volume è integrato da un contributo originale di Don Luca Bressan, teologo e antropologo.

 

Tiziana Gandini

LE COMPETENZE E LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO UMANO IN SANITÀ

Una proposta metodologica per definire le competenze dell’infermiere con funzioni di coordinamento

pp. 144, EURO 16,00, Cod. 1370.1.13 (V), Collana: Scienze e salute/Formazione, Fondazione Cecchini Pace, coordinata da Mara Tognetti Bordogna, ISBN 88-464-5700-5

Cosa significa competenza? Come è possibile identificarla? Perché la competenza è utile per valorizzare il patrimonio umano?

Questi sono i quesiti a cui l’autrice ha cercato di rispondere proponendo un’opera risultato di un approfondimento teorico e di una sperimentazione applicativa.

Nella prima parte del libro si definisce il significato di competenza e le diverse metodologie per identificarla. Si delineano le competenze del manager, in generale, e dell’infermiere coordinatore in particolare, proposte da diversi autori, noti per il loro contributo sul tema, con una riflessione particolare sull’importanza delle competenze per l’organizzazione e la formazione.

Nella seconda parte trova luogo la metodologia applicata in un’Azienda ospedaliera per identificare le competenze dell’infermiere con funzioni di coordinamento, nata dalla mediazione tra l’approfondimento teorico svolto e il contesto applicativo (ambito sanitario).

Nell’ultima parte del libro si trovano i risultati del lavoro, cioè le competenze professionali delle figura soggetto del lavoro e come le stesse possono diventare punto di riferimento per la formazione continua.

Il percorso metodologico proposto, applicato a una specifica professionalità, in un contesto e ambito definito, si ritiene possa essere utilizzato da chiunque intenda applicare un approccio basato sulle competenze nella gestione (selezione, orientamento, pianificazione e organizzazione, formazione, valutazione, progressione di carriera…) del patrimonio umano, indipendentemente dalla tipologia di figura, ambito di attività e contesto.

Un dubbio che ha perseguitato l’autrice, per tutta l’esperienza descritta, è quello se l’approccio basato sulle competenze, fosse rispettoso della persona o solo un mezzo per perseguire i fini dell’organizzazione. Ha cercato di rispondere proponendo una metodologia che tenesse conto sia del contributo delle persone sia delle esigenze espresse dall’organizzazione, nella consapevolezza che la scelta di identificare le competenze significa spostare l’ottica di analisi dall’organizzazione alla persona.

Credere fermamente nel "valore" della persona è stato il punto fondamentale che ha guidato la metodologia descritta, forse perché convinzione dell’autrice è che l’organizzazione non potrebbe esistere e sopravvivere se non ci fossero le persone che la compongono.

Tiziana Gandini, laureata in Scienze della Formazione, infermiera professionale abilitata a funzioni direttive, assistente sanitaria, è docente nei Corsi di Laurea in Infermieristica, in Ostetricia, in Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia. Responsabile del settore formazione continua del Dipartimento Infermieristico dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese, è vicepresidente della Società Italiana di Pedagogia Medica; collabora inoltre con la Scuola di Management e Innovazione per la Sanità in corsi di formazione riguardanti la comunicazione, valutazione e formazione dei collaboratori. Autrice di numerosi articoli su riviste nazionali, ha pubblicato: Dalla prassi alla teoria per l’infermiere (2003).

 

 

Roberto Merlo, Roberto Capuzzo (a cura di)

ABITARE LE RELAZIONI CON I GIOVANI

Camper, città-tende e altro. La prevenzione di processo

pp. 224, EURO 18,50, Cod. 1130.187 (U), Collana: Politiche e servizi sociali, ISBN 88-464-6159-2

Questo libro è un contributo concreto per la rimessa in discussione di molti paradigmi e di molti pre-giudizi che abitano le menti di coloro che si occupano direttamente o indirettamente di adolescenti e giovani.

Al centro dell’attenzione sono la persona adolescente-giovane, la persona educatore-adulto, la tipologia e la qualità della relazione che viene a costruirsi e a instaurarsi tra di loro.

Le esperienze svolte e le conseguenti riflessioni, rielaborate nel volume, attestano che la prevenzione, come ogni altro atto davvero significativo per un altro, è soprattutto un processo e non un agito decontestualizzato.

A partire da questo presupposto, si è verificata la necessità di modificare modi e strategie di contatto, canali e atteggiamenti comunicativi, stili di accompagnamento. Nella convinzione, scientificamente fondata, che il compito preventivo primario per gli adulti, per le istituzioni e in particolare per i "professionisti della cura" sia il garantire (e il testimoniare) ai giovani la possibilità dello sviluppo, interiore-relazionale-umano, e che vi siano strade più adeguate per farlo rispetto a quelle dell’ordine del discorso e dell’imperio del formatore.

Chi ha vissuto questa avventura umana e professionale è stato un gruppo di operatori del pubblico e del privato sociale che ha imparato a costituirsi come minoranza attiva capace di produrre processi di dialogo autentico e significativo.

La loro esperienza dice che è possibile ciò che molti politici o tecnici o teorici sostengono impossibile.

Questo libro consegna ai lettori — educatori, specialisti, insegnanti, genitori, o semplicemente adulti cui sta a cuore il futuro della società e delle giovani generazioni — la ragione di questa possibilità: l’inderogabilità del cambiamento. A partire da noi.

Roberto Merlo è psicoterapeuta e formatore. Lavora in Italia e all’estero nel campo della cura e della prevenzione degli stati di sofferenza personale e sociale.

Roberto Capuzzo è insegnante e responsabile per la formazione e prevenzione del CDF. CentroDocumentazioneFormazione di Mantova. Si occupa da anni in chiave storica e antropologica delle dinamiche dei contesti comunitari.

 

RIPROPOSTE SANITA’

 

Susanna Lavazza

CARA DROGA. Cannabis, ecstasy, cocaina, eroina e "nuove droghe".

Guida pratica per familiari, volontari, insegnanti, operatori e consumatori

pp. 224, EURO 14,50, 4 ed. 2003, 2005, Cod. 1411.12 (V), Collana: Self-Help, ISBN 88-464-1031-9

 

 

SOCIOLOGIA

 

Flaminia Ventura, Pierluigi Milone

innovatività contadina e sviluppo rurale

Un’analisi neo-istituzionale del cambiamento in agricoltura in tre regioni del Sud Italia

pp. 160,EURO 15,50, Cod. 96.7 (U), Collana: Atmosfere sociali - collana dell’Iref, ISBN 88-464-6382-X

Il libro, attraverso la presentazione dei risultati di una ricerca sulle dinamiche dell’agricoltura in tre regioni meridionali, affronta il tema del rinnovamento dell’imprenditoria agricola e dei servizi necessari a supportare questo importante processo in atto nelle arre rurali italiane. Nel libro viene posta in evidenza l’importanza della ricostruzione e gestione di un ambito di contrattazione multilivello tra il soggetto individuale, l’impresa, ed i diversi soggetti pubblici e privati che vanno a definire il contesto politico ed istituzionale all’interno del quale il processo innovativo si sviluppa e si consolida o si esaurisce. Un processo innovativo che, attraverso percorsi diversi e spesso originali, conduce alla ricostituzione di una forte connessione tra agricoltura e territorio. Nei percorsi innovativi analizzati nel libro le specificità territoriali ambientali e storico-culturali, tornano ad assumere un ruolo chiave nel processo di qualificazione della pratica agricola e delle produzioni e servizi delle nuove imprese.

Siamo forse giunti al termine di quel processo di modernizzazione dell’agricoltura incentrato proprio sulla rimozione di tali specificità? Quali nuove conseguenze la "riterritorializzazione" dell’agricoltura comporta nell’assetto organizzativo delle imprese, in quello istituzionale e soprattutto in quello dei Servizi di Sviluppo Agricolo?

Questi gli interrogativi che emergono dal progetto di ricerca nell’ambito del quale è stato prodotto il materiale empirico utilizzato in questo libro, che riporta le conclusioni del lavoro effettuato, in nove aree rurali meridionali, nell’ambito del POM "attività di sostegno ai servizi di sviluppo per l’agricoltura"-misura 2. Al progetto, che ha avuto come capofila l’IREF, hanno partecipato il Dipartimento Sociologia Rurale dell’Università di Wageningen, le ACLI terra e numerosi divulgatori delle regioni, Basilicata, Calabria e Sicilia.

 

Alberto Gasparini (a cura di)

SISTEMI URBANI E FUTURO

pp. 368, EURO 30,00, Cod. 575.11 (U), Collana: Futuribili - diretta da Alberto Gasparini, ISBN 88-464-6438-9

"Sistemi urbani e futuro" è un’occasione per riflettere come la città riprende la propria libertà dalla nazione, e come, entrando nella rete con le altre città dentro e fuori della nazione (in realtà più fuori che dentro), la città aggiunge un ennesimo attentato alle sovranità nazionali. In tale erosione di sovranità le città, e le reti che formano, si aggiungono alle tecnologie telematiche, ai mass media, alla diffusione del concetto di individuo, alle organizzazioni internazionali, alla globalizzazione come insieme di strutture di base per la comunicazione tra gli stati e le società del mondo.

Con "sistemi urbani e futuro" viene offerto uno spaccato di quello che sono e quello che saranno le città, i sistemi di città e le aree metropolitane, sia che si tratti di città mondiali che di città medio-piccole (anch’esse capaci di essere attori internazionali).

Operativamente in "Sistemi urbani e futuro" offriamo quattro vie per leggere la città. La prima osserva il "tetto del mondo" costituito dalle quattrocento città mondiali e individua il ruolo delle organizzazioni nel gestire la città e nel collocarla nei sistemi reticolari nazionali e internazionali. Nella seconda via gli autori osservano le modaliltà concrete attraverso le quali le tecnologie innovano e regolano le città. Vengono analizzati in particolare i ruoli che hanno le tecnologie rappresentate dagli aeroporti (aerotropoli), le Olimpiadi e i trasporti nel generare, allargare, connettere le città e le loro reti. La terza via centra l’analisi della città sul ruolo che hanno i gruppi sociali, nuovi o consolidati, nell’allargare la complessità della città. Vengono in particolare osservati i gruppi sociali costituiti dagli immigrati, i turisti, i bambini. Il libro si conclude con un ritorno alla teoria, in cui si considera la città come contesto di globalizzazione e qualità della vita. In tale contesto viene letta la città nell’era digitale fra topografia e dinamiche del potere, la città e la globalizzazione, la qualità della vita per le reti di città, lo sviluppo locale nella città.

 

Ismu

DECIMO RAPPORTO SULLE MIGRAZIONI 2004

Dieci anni di immigrazione in Italia

pp. 368, EURO 24,00, Cod. 907.9 (U), Collana: I.S.MU Fondazione per le Iniziative e lo Studio sulla Multietnicità, ISBN 88-464-6431-1

La Fondazione Ismu ha deciso di dedicare l’annuale rapporto sulle migrazioni, giunto ormai alla decima edizione, non alla ormai consueta analisi degli elementi strutturali e dei più significativi fatti occorsi durante l’anno, bensì a una riflessione sugli ultimi dieci anni di immigrazione in Italia.

Questa scelta nasce dalla esigenza di porre attenzione ai mutamenti che il fenomeno migratorio presenta nel corso del tempo. Senza presumere di arrivare a proporre un bilancio esaustivo, con il Decimo Rapporto si intende piuttosto ripercorrere la storia di quest’ultimo decennio per evidenziarne i momenti e gli aspetti rilevanti, non solo per offrire elementi di approfondimento in merito a un periodo indubbiamente significativo per le migrazioni, ma anche per cogliere alcune indicazioni da scrivere nell’agenda del prossimo futuro.

 

Everardo Minardi, Stefano Cifiello (a cura di)

RICERCAZIONE. Teoria e metodo del lavoro sociologico

pp. 224, EURO 19,00, Cod. 1044.30 (U), Collana: Laboratorio sociologico/Manualistica, didattica, divulgazione, diretta da Costantino Cipolla, ISBN 88-464-5852-4

La storia della sociologia coincide in larga parte con l’evoluzione dei suoi metodi di analisi e di ricerca. La riflessione sul metodo e le tecniche della ricerca sociologica tuttavia hanno risentito fortemente della base di partenza essenzialmente positivistica con la sua marcata impostazione quantitativa. In alcuni periodi anzi tale impostazione è stata rafforzata proprio per determinare una più netta distinzione tra la sociologia e le altre scienze dell’uomo.

Ciò ha posto in ombra quegli orientamenti teorici e metodologici che sottolineavano la necessità per la sociologia di un approccio più comprensivo, attento ai fattori emozionali, biografici, culturali che connotano i fenomeni sociali a partire dalla loro base di formazione essenzialmente relazionale.

Inoltre una esasperata oggettivazione dell’analisi sociologica rischia di precluderle alcune potenzialità di ricerca che risiedono proprio nella multidimensionalità del suo oggetto/soggetto di ricerca. Infine, la distinzione tra il ricercatore e l’oggetto della ricerca ha determinato una distanza che si presenta come un vincolo ad una conoscenza che non può prescindere dal confronto con gli universi valoriali, etno-antropologici e culturali entro cui si muovono i soggetti sociali indagati dal ricercatore sociale.

In questo contesto, a partire dalla lezione innovativa di Kurt Lewin, si muovono le metodologie della Action Research che sempre più si affiancano, e spesso sostituiscono le metodologie meramente quantitative; con gli approcci, anch’essi ormai differenziati, di ricerca-azione, è possibile connettere conoscenza ed azione, analisi ed intervento, vicende biografiche degli attori e sistemi sociali di riferimento, attore e sistema, apprendimento individuale e cambiamento organizzativo.

Numerosi sono i campi applicativi della ricerca-azione; ma è solo un metodo, o anche una teoria? Le elaborazioni, che a partire da Lewin ne sono state fatte anche all’interno della sociologia, costituiscono le premesse per la formulazione di un nuovo paradigma? Oppure ci troviamo di fronte ad un’ulteriore variazione all’interno delle metodologie qualitative?

Questo testo, senza pretendere di dare risposte risolutive, ha individuato e raccolto alcuni contributi che affrontano direttamente tali interrogativi, tracciando un percorso di una possibile ulteriore e dinamica sperimentazione.

Everardo Minardi (1946) è docente di Sociologia presso l’Università di Teramo dove ha avviato un centro di riferimento per la ricerca e la formazione permanente sulle professioni sociologiche e dell’intervento sociale. Ha condotto (2000) con Stefano Cifiello una ricerca sulla professione del sociologo nelle strutture del Servizio sanitario nazionale.

Stefano Cifiello è sociologo dirigente presso il Sert della Ausl di Imola e svolge attività di ricerca e di formazione con particolare attenzione alle professioni sociologiche e dell’intervento sociale; ha pubblicato saggi sulle metodologie innovative e sulla ricerca-azione in particolare.

 

Renzo Gubert (a cura di)

VALORI E APPARTENENZE SOCIALI

Per una valutazione delle nuove territorialità

pp. 704, EURO 32,00, Cod. 1520.471 (U), Collana: Sociologia, ISBN 88-464-6410-9

Che l’attaccamento ai luoghi di vita quotidiana possa continuare ad esistere nonostante l’intensificarsi e l’estendersi delle relazioni su territori sempre più ampi è ormai un dato acquisito dalla ricerca sociologica, anche per merito delle indagini condotte da decine d’anni da sociologi dell’Università di Trento, iniziate in un periodo nel quale il cosmopolitismo, il superamento di ogni legame territoriale particolare, sembrava marcare come destino inevitabile il progresso sociale. In realtà legami locali, regionali, nazionali, europei, globali convivono e si mescolano, sperimentano dinamiche che possono enfatizzare ora gli uni, ora gli altri.

Uno degli scopi dell’indagine, 2800 intervistati di sette province di sei regioni (cinque del Nord Italia e la Sardegna), i cui risultati vengono presentati in questo volume, concerne la valutazione della forza di alcune territorialità nuove, quelle sovra-regionali, l’Italia del Nord, il Nord-est, il Nord-ovest, e la loro composizione con quelle più tradizionali, locale, regionale, nazionale o con quelle ritenute moderne, europea, globale. Per tutte le principali appartenenze territoriali ed è una novità nella ricerca sociologica, si cerca di scoprire non solo la portata sociale ma anche il retroterra valoriale che le sostiene, combinando il filone di ricerca sugli attaccamenti territoriali con quello sui valori.

Si scopre, così, che le nuove territorialità macroregionali sono relativamente non molto diffuse, ma, assunte a emblema di una forza politica, la Lega Nord, sono associate preferibilmente ad orientamenti di valore che evidenziano la crisi della socialità comunitaria, atteggiamenti di ritiro in sé stessi, di diffidenza verso gli altri. Tratti che talora contaminano anche il localismo più tradizionale, senza, tuttavia, che si possano stabilire corrispondenze fra orientamenti di valore più solidaristici e attaccamenti territoriali più ampi. Intervengono in tale relazione altri orientamenti di valore e, tra essi, fondamentale, la religiosità, la quale consente di comporre solidarietà a lungo raggio ed attaccamenti comunitari ad ambiti locali. In sua mancanza si evitano sì le chiusure localiste, ma il cosmopolitismo perde sovente il connotato della solidarietà.

Renzo Gubert, già ordinario di sociologia presso l’Università di Trento e direttore di Dipartimento, è parlamentare dal 1994. È presidente della Commissione ambiente, agricoltura, poteri locali e regionali dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa responsabile per l’Italia dell’European Values Study. Si è interessato principalmente dei problemi etnici e delle aree di confine, dei problemi dello sviluppo delle aree montane e periferiche, degli insediamenti storici urbani e rurali, dell’autonomia locale, dell’attivazione comunitaria in campo educativo, dei giovani, delle appartenenze territoriali, dei valori in Italia, Europa, Asia orientale ed equatoriale, Sud America. Tra gli ultimi volumi da lui curati, pubblicati da FrancoAngeli, ricordiamo: La via italiana alla postmodernità, 2000; Il ruolo delle Comunità Montane nello sviluppo della montagna italiana, 2000; Turismo, fluidità relazionale e appartenenza territoriale" assieme a G. Pollini, 2002. È Presidente del Centro Studi Martino Martini e direttore della rivista "Annali di Sociologia-Soziologisches Jahrbuch".

 

Cristina Sofia

GRUPPI E OPINION LEADERSHIP.Impatti sociali sulle politiche locali

pp. 112, EURO 13,00, Cod. 1520.475 (U), Collana: Sociologia, ISBN 88-464-6399-4

I gruppi e le dinamiche attivate a livello locale dagli opinion leader sono oggetto di riflessione in questo libro che descrive le condotte delle formazioni associative in un contesto particolare quale quello del più giovane dei parchi del Lazio: il Parco regionale del complesso lacuale Bracciano-Martignano. La base empirica è costituita dalla ricognizione delle opinioni e delle argomentazioni prodotte dai responsabili di gruppi e associazioni locali.

Emerge un quadro in cui le azioni messe in atto dai gruppi contribuiscono a catalizzare le dinamiche di consenso e dissenso nei confronti del Parco e a determinare le modalità attraverso le quali essi si adoperano per svolgere ora funzione di integrazione, ora funzione di supplenza dell’azione istituzionale dove questa risulti carente.

L’analisi delle argomentazioni dell’opinion leadership locale, effettuata attraverso una tecnica qualitativa di trattamento dei dati testuali (Atlas.ti), ha consentito di elaborare dei network semantici che rappresentano e modellizzano le relazioni tra significati che sottostanno alle argomentazioni e, inevitabilmente, anche alle dinamiche attivate nel territorio.

Cristina Sofia, dottore in Metodologia delle scienze sociali, ha svolto attività di ricerca in progetti interuniversitari nazionali e ha effettuato seminari e laboratori di Metodologia e tecniche della ricerca sociale presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università "La Sapienza" e dell’Università LUMSA di Roma. Specialista in tecniche di analisi multivariata dei dati, ha svolto corsi avanzati presso master di livello universitario.

 

Fabio D’Andrea

L’UOMO MEDIANO. Religiosità e Bildung nella cultura occidentale

pp. 240, EURO 22,00, Cod. 1520.493 (U), Collana: Sociologia, ISBN 88-464-6427-3

Dalla drammaticità dello "scontro di civiltà" all’affermazione sempre più capillare del New Age, dalle folle oceaniche che incontrano il Papa alla riscoperta delle antiche vie di pellegrinaggio, il fenomeno religioso ha riacquistato una centralità che sembrava cosa del passato, irrigando potentemente la scena sociale con conseguenze che il pensiero sociologico si trova mal equipaggiato a comprendere. Dopo che i padri della disciplina ne avevano intrapreso lo studio in aperta connessione con i temi generali più rilevanti, infatti, la religione ha conosciuto, anche nelle scienze sociali, un’eclisse che è stata scambiata per un definitivo tramonto.

Questo volume mira a riproporre il tema religioso come snodo fondamentale della comprensione della contemporaneità, svincolandolo da un approccio specialistico che ne impedisce l’inserimento fecondo nel farsi sociale. A questo fine si avvale della considerazione approfondita del contributo di Georg Simmel e della distinzione da lui proposta tra religiosità e religione, che offre la possibilità di liberare il fenomeno religioso dalla connotazione strutturale ed istituzionale che ha conosciuto finora. Esso viene così reimmerso in processi culturali di lungo periodo che ne rivelano l’intima connessione con tematiche cruciali del mondo attuale: la questione della soggettività, in particolare nei suoi riflessi su originalità ed unicità; il carattere attivo della ricerca spirituale (la cosiddetta religione fai-da-te) e il suo collegamento con una forma della cultura occidentale in fase di riscoperta, la Bildung tedesca; la problematicità della spinta consumistica nell’economia esistenziale dei soggetti e la sua rilevanza per il processo economico globale.

Da questo quadro emerge con forza la complessità dell’avventura individuale all’inizio del XXI secolo. L’uomo naviga a vista, nel susseguirsi di disillusioni e crolli di certezze, ma sembra reimparare ad affidarsi a una bussola interna di cui modernità e razionalismo hanno tentato invano di cancellare la coscienza. È ancora presto per dire se il ruolo dell’interiorità, e della religiosità che in essa occupa tanta parte, sarà fertile, portando a un riequilibrio di pulsioni altrimenti distruttive, o piuttosto le alimenterà ed incendierà: è certo comunque che una migliore comprensione di una dimensione essenziale per la crescita soggettiva può essere uno dei fattori che faranno la differenza.

Fabio D’Andrea insegna sociologia all’Università degli Studi di Perugia. È autore di numerosi saggi dedicati ai processi culturali contemporanei, alla messa a punto di una lettura "attuale" del pensiero di Simmel e alla sociologia francese, con particolare attenzione alla sociologia dell’immaginario. Ha pubblicato L’esperienza smarrita. Il gioco di ruolo tra fantasy e simulazione (Rubbettino, Soveria Mannelli 1998), e Soggettività e dinamiche culturali in Georg Simmel (Jouvence, Roma 1999). È coautore, con A. De Simone e C. Portioli, di Oltre l’immagine. Transiti contemporanei tra arti e filosofie (Milella, Lecce 2004); ha curato, in questa collana, Il corpo a più dimensioni. Identità, consumo, comunicazione (FrancoAngeli, Milano 2005) e, con M.C. Federici, Lo sguardo obliquo. Dettagli e totalità in Georg Simmel (Morlacchi, Perugia 2004).

 

Egeria Di Nallo, Michele La Rosa (a cura di)

LE PROFESSIONI DELLA COMUNICAZIONE

Mestieri, competenze e fabbisogni formativi

pp. 160, EURO 13,00, Cod. 1529.2.84 (U), Collana: Sociologia del lavoro/Teorie e ricerche - diretta da Michele La Rosa, ISBN 88-464-6469-9

Chi sono i professionisti della comunicazione? Quali sono le competenze necessarie per operare nel variegato e complesso mondo della comunicazione? Come si diventa operatori della comunicazione? Quali saranno le prospettive e gli orientamenti di queste professioni nel futuro? Sono alcune delle domande oltre a proporre riflessioni di natura teorica sul tema della comunicazione e sul rapporto fra lavoro e professionisti della comunicazione, illustra lo stato dell’arte della formazione italiana in questo settore.

Completano il volume i risultati di una ricerca sociologica svolta fra le agenzie di comunicazione e "gli addetti ai lavori" — i professionisti stessi della comunicazione — da cui emerge lo scenario prossimo venturo del mercato del lavoro in tali settori. Un libro dunque che, oltre ad essere una sorta di ‘manuale’ sui temi della comunicazione, rappresenta una guida preziosa ed un orientamento in questo mondo, non sempre semplice da interpretare e comprendere.

Egeria Di Nallo è professore ordinario e insegna Teoria e tecniche della comunicazione di massa presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Bologna ed è direttore del Dipartimento di sociologia.

Michele La Rosa è professore ordinario e insegna Sociologia del lavoro presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Bologna, è presidente del corso di laurea triennale in Sociologia e del corso di laurea specialistica in Occupazione, Mercato ed Ambiente; è direttore del C.I.Do.S.Pe.L. (Centro Internazionale di Documentazione e Studi Sociologici sui Problemi del Lavoro) del Dipartimento di sociologia delle Università di Bologna.

COMETE

 

Nicola Ghezzani

AUTOTERAPIA

Guarire la propria psiche con strumenti personali

pp. 144, EURO 15,00,Cod. 239.157 (V), Collana: Le Comete - Per capirsi di più e aiutare chi ci sta accanto, ISBN 88-464-6482-6

Una delle maggiori angosce che affliggono la persona che soffre nella psiche è la confusa varietà dell’offerta psicoterapeutica. A terapia avviata, uno dei suoi maggiori problemi è la dipendenza dallo psicoterapeuta, dai gruppi o le scuole di terapia, dagli psicofarmaci.

Il presente libro nasce dalla consapevolezza che l’individuo sofferente è in grado di risolvere sia il problema dell’incertezza delle scelte, sia quello della dipendenza se è coinvolto nella sua terapia in prima persona, non solo e non tanto come paziente di qualcuno, bensì come terapeuta di se stesso.

Intervallato da pagine di limpida autobiografia, il libro descrive le tappe che hanno portato l’autore dalla sua personale vicenda esistenziale all’elaborazione del concetto e della prassi dell’autoterapia. Scrive Ghezzani: "Alcuni degli psicoterapeuti più noti sono stati anche, nella loro vita, dei grandi autoterapeuti… Che cos’è un autoterapeuta? … Nella mia concezione, autoterapeuta è colui che, in fasi particolari della vita, abbia dovuto impegnarsi nella risoluzione di problemi psichici personali, e non solo sia riuscito, almeno in parte, a risolverli, ma, soprattutto, si sia impegnato a fornire una testimonianza diretta delle operazioni poste in essere per superarli, una testimonianza in grado di raggiungere persone costrette o interessate a compiere anch’esse lo stesso percorso… Pertanto, definisco autoterapeuta chi abbia documentato il percorso effettuato per giungere all’autoguarigione".

Guidandoci lungo un percorso che da Carl Gustav Jung va ad Ivan Illich per giungere fino a Michel Foucault e alle filosofie post-strutturaliste, il libro di Nicola Ghezzani descrive e documenta la possibilità di un radicale e profondo percorso di autoterapia, che, mentre svela al soggetto come si sono costituite la sua mente e la sua personalità, gli offre l’occasione di rimodellarle e portarle così a più adeguati livelli di funzionamento.

Nicola Ghezzani, psicologo e psicoterapeuta, vive e lavora a Roma dove ha contribuito alla formulazione dei principi della Psicoterapia dialettica. È consulente scientifico presso associazioni di pazienti e di mutuo aiuto. Con FrancoAngeli ha già pubblicato Uscire dal panico (2000), su ansia, fobie e attacchi di panico, Volersi male (2002), sulle patologie masochistiche e la depressione e Crescere in un mondo malato. Bambini e adolescenti in una società in crisi (2004).

 

Antonio Fatigati (a cura di)

GENITORI SI DIVENTA

Riflessioni, esperienze, percorsi per il cammino adottivo

pp. 176, EURO 17,50, Cod. 239.156 (V), Collana: Le Comete - Per capirsi di piùe aiutare chi ci sta accanto, ISBN 88-464-6475-3

Ci avete pensato sopra, ne avete parlato, ci avete pianto o magari ci siete arrivati per una delle mille strade possibili ma ormai avete deciso: si adotta.

E da qui cominciano due avventure: raccogliere le informazioni necessarie e raccontarlo ai parenti stretti. Come dirlo, a chi dirlo, quando dirlo. E soprattutto che reazione avranno? E poi cominciano le domande, le stesse che avete voi e a cui non sapete rispondere: quanto tempo ci vorrà, quanti anni avrà, ma neonato non è proprio possibile?

La famiglia ha un’importanza fondamentale: alle volte tocca cominciare proprio da qui a smontare le prime diffidenze.

Ci si rende così conto di quanto poco si sappia dell’adozione e quanto sia inutile ottenere buone leggi se poi chi ci sta intorno continua a vivere su preconcetti standardizzati o applica le proprie competenze all’adozione come se si trattasse di una pratica qualunque. A cominciare dai tribunali, per proseguire con il mondo sanitario, il mondo del lavoro, la scuola, la famiglia.

Questo libro nasce dalla volontà dell’autore, che è un genitore adottivo, di raccontare, attraverso le parole sue e di persone competenti, di come si snoda la vita di una coppia che si avvicina all’adozione, di cosa significa adottare bambini piccoli o più grandi, di come sia difficile far convivere i tentativi di fecondazione assistita con i percorsi adottivi, di cosa succede quando si incontra il proprio bambino, le paure per la sua salute, i rapporti con i parenti e la società in cui si inseriscono: amici, scuola, vicini di casa. Per una voce di speranza per quanti affrontano la strada dell’adozione nella convinzione che di fronte alle difficoltà che potranno nascere esistono gli strumenti giusti per affrontarle. Magari anche con il sorriso sulle labbra.

Antonio Fatigati, genitore adottivo, dal 1999 è presidente dell’Associazione Genitori si diventa — onlus (sito internet: www.genitorisidiventa.it, e-mail: info@genitorisidiventa.org), di cui è anche cofondatore.

 

 

RIPROPOSTE TREND

 

F. Vera Birkenbihl

L'ARTE D'INTENDERSI OVVERO COME IMPARARE A COMUNICARE MEGLIO

pp. 264, EURO 19,00, 7 ed. 2003, 2005, Cod. 1796.45 (V), Collana: Trend/Le guide in un mondo che cambia, ISBN 88-204-7203-1

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