CENNI SULLA FUNZIONE DI OSSERVAZIONE DELL'INFERMIERE PSICHIATRICO: RELAZIONE CON IL PAZIENTE, AFFIDABILITA' E PREVENZIONE DEL SUICIDIO. Vincenzo Longo U.O. Clinica Psichiatrica, Policlinico Universitario di Catania
NOTE DELLA REDAZIONE Suicidio
Atto lesivo, dall'esito fatale, volto allo scopo di determinare intenzionalmente la cessazione della propria vita. L'incidenza annuale nel mondo si aggira intorno a 400.000 persone.. Tra le condotte suicidarie ricordiamo inoltre il parasuicidio (tentato suicidio, sostenuto da scarsa intenzionalità autodistruttiva, attuato con mezzi poco lesivi) che ha un incidenza 10 volte maggiore del precedente; vi è inoltre il mancato suicidio, dove i mezzi utilizzati sono adeguatamente lesivi e la sopravvivenza del soggetto si ha grazie a circostanze impreviste.
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Suicidio nei pazienti affetti da malattie psichiatriche
Le malattie psichiatriche costituiscono il più importante fattore di rischio per suicidio. Nello studio di Black (1988) si è evidenziato che su 5412 pazienti psichiatrici ospedalizzati (affetti da Schizofrenia, Disturbi affettivi, Abuso di alcol e di sostanze) il rischio suicidario era da 11 a 67 volte più alto rispetto alla popolazione generale. Secondo uno studio dell'OMS l'incidenza di patologie psichiatriche nei soggetti che commettono suicidio è la seguente:
Patologia | Incidenza (%) | Disturbi Affettivi | 30-64 | Disturbi d'ansia e di personalità | 10 | Abuso di alcol e sostanze | 25 | Schizofrenia | 10 | Altri disturbi psichici | 15 | Nessuna diagnosi psichiatrica | 5-6 |
I pazienti con disturbi affettivi che si suicidano sono sia unipolari che bipolari (specialmente nello stato misto e nella fase di viraggio dell'umore) e generalmente questo è preceduto da una fase di miglioramento clinico nei bipolari o si accompagna a una fase deliranti psicotica nei primi.. I pazienti con disturbi di personalità sono soprattutto borderline e antisociali. Un alta incidenza di suicidi si riscontrano anche nei pazienti con grave ansia e con attacchi di panico specialmente se si sovrappongono a queste patologie depressione maggiore o abudo di sostanze o disturbi di personalità. La dipendenza chimica riguarda in modo particolare l'alcol ed in minore misura quello di sostanze. Nella schizofrenia la fase in cui si verifica più di frequente il suicidio è quella di compenso e quella recupero depressiva fino a tre mesi dopo la dimissione.
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Antidepressivi e Suicidio
Gli AD possono comportarsi sia come farmaci antisuicidio che, meno frequentemente, come farmaci prosuicidio. Secondo De Maio, 1988 gli effetti degli AD possono essere spiegati come derivanti in primo luogo da sblocco dell'inibizione comportamentale in una fase durante la quale i pensieri suicidari sono latenti, mentre il vissuto emotivo-cognitivo nei confronti della realtà risulta invariato e quindi dissonante, rendendo l'unica soluzione futuribile di tale estremo disagio il suicidio: in secondo luogo, nella fase di risoluzione delle problematiche legate al sentirsi depresso possono indurre tale estremo atto autolesivo (vedi Figura).
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Interventi preventivi del suicidio
Nell'isola svedese di Gotland da Rutz (1989) è stato effettuato un programma formativo sul suicidio dei pazienti depressi ai medici di base che ha dimostrato una notevole efficacia nel ridurre tali eventi. Tale dato è suffragato dal fatto che l'11% dei pazienti che si recano dal medico generico ed il 6% di quelli visti da uno specialista non psichiatra manifestano il proprio intento (Isometsa, 1995), mentre il 40% contatta il proprio medico ed il 20% nella settimana precedente (Vassilas,1993; Diekstra, 1989) e verbalizza non il proprio disagio o una richiesta d'aiuto, ma lamentazioni e preoccupazioni somatiche. Tali segnali ed altri devono essere colti non solo dal personale medico, ma da anche da quello paramedico ai fini di un'adeguata prevenzione di queste temibili complicanze delle malattie psichiatriche.
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