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Sistemi informativi e risorse di rete. Reti Intranet e Dipartimenti di Salute Mentale

M. Giammaria, P.M. Furlan

 

Parte I - I sistemi informativi nei Dipartimenti di Salute Mentale

Esiste una curiosa similitudine tra gli sviluppi dell'organizzazione dell'assistenza psichiatrica e la scienza informatica.

In entrambi i settori si è assistito, in un periodo in fondo abbastanza breve, a un'evoluzione da strumenti imponenti e macchinosi (gli ospedali psichiatrici da un lato, i primi mainframe dall'altro) a strumenti decisamente più agili, maggiormente distribuiti sul territorio, sempre più pensati per un'articolazione in rete.

I Dipartimenti di Salute Mentale sono, infatti, proposti dalla legge nazionale come strutture che articolano l'assistenza sul territorio attraverso il coordinamento di più agenzie che, pur presentando proprie specificità, si integrano in una più ampia rete di trattamento e prevenzione.

I personal computer, sempre più potenti e versatili, si offrono come strumenti accessibili e amichevoli, acquistando un'importante diffusione nella vita lavorativa e quotidiana di un numero crescente di persone.

Lo sviluppo di Internet, naturalmente sotteso dallo sviluppo di tecnologie standardizzate per la comunicazione telematica, offre poi un'importantissima risorsa per la costruzione di reti di comunicazione tra postazioni anche molto disperse sul territorio. Nello stesso tempo la diffusione del "fenomeno" Internet ha ridotto enormemente i problemi di addestramento all'uso del PC, sempre più riconosciuto, e usato, come oggetto domestico, al pari della televisione.

In questo contesto risulta difficile non individuare nelle risorse offerte dalla Rete (sia come potenzialità di comunicazione telematica, sia come amichevolezza, sia come risorse di trattamenti ipertestuali dell'informazione) lo sviluppo della struttura informatica di sostegno all'organizzazione dipartimentale.

Gli sviluppi dei sistemi informativi basati su postazioni stand alone, infatti, sia pure spesso sovradeterminati dall'assoluta assenza di apparecchiature cui spesso si accompagnava una scarsa cultura dell'informazione, si rivelano o si riveleranno presto non in grado di sostenere un modello organizzativo complesso quale quello del Dipartimento di Salute Mentale.

L'informazione locale, infatti, acquista carattere di "debolezza", di indeterminazione, se non collegata e integrata con l'informazione dipartimentale. Basti pensare alla sempre maggiore necessità, presente in letteratura, di riferirsi a ricerche di effectivness, piuttosto che di efficacy, e come questo rappresenti, di fatto, l'indirizzo verso l'integrazione tra dati di esito di trattamenti più semplicemente riconducibili a dati empirici, e dati più riferiti alla qualità di relazione con familiari e operatori, rilevati nel più lungo periodo.

Accanto a questo problema, relativo forse più alla ricerca, occorre poi ricordare come la Sanità e di conseguenza la Psichiatria, in un'ottica di aziendalizzazione e accreditamento ma anche in un percorso di standardizzazione e adeguamento a parametri europei, presenterà sempre più impellente la necessità di descrizione e di valutazione dei percorsi di erogazione dell'assistenza.

Già da tempo l'OMS si è espressa sulla necessità che i servizi si adeguino a sistemi qualità che prevedono una diffusa conoscenza, da parte degli operatori, degli obiettivi dell'assistenza, delle fasi di erogazione di questa e dei sistemi di controllo del percorso di allocazione delle risorse, della gestione del trattamento e della soddisfazione del cliente.

I sistemi normativi europei EN UNI ISO 9000 rappresentano, al momento, standard di riferimento per la certificazione di sistema qualità nella produzione industriale e nell'erogazione di un servizio, anche sanitario.

Questi sistemi richiedono, per la certificazione di sistema qualità, la presenza di un sistema informativo in grado di monitorare l'assistenza intesa come successioni di fasi.

L'adeguamento a questi standard, difficilmente differibile, proporrà presto una profonda modificazione organizzativa con nuove necessità informative.

La più immediata sarà probabilmente la necessità di programmi per la raccolta e la gestione dell'informazione, differenziati a seconda delle agenzie del Dipartimento (che presentano già oggi cartelle cliniche cartacee molto differenti per aspetto formale, contenuti e valore medico-legale) e organizzati per descrivere le specifiche fasi di erogazione.

Si presenterà quindi il problema di una "omogeneizzazione" di dati, spesso eterogenei, in un'ipotetica cartella dipartimentale, e il problema di copresenza di softwares per la gestione dei sistemi informativi locali a diverso livello di sviluppo e complessità.

La possibilità offerta dai protocolli TCP/IP di gestire, in remoto, softwares presenti in calcolatori distanti ma collegati, permetterà una soluzione al problema ma richiederà un nuovo modo di progettare e pensare i sistemi informativi.

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