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La comunità HELIOS

di Antonietta Colucci

In data 1 giugno 2000 si è tenuta a Roma la presentazione della Comunità Psichiatrica HELIOS, struttura terapeutico-riabilitativa per schizofrenici gravi fondata dalla Dott.ssa Anna Rosa Lugli Andretta, presidente nazionale DI.A.PSI.GRA (Associazione per la Difesa Ammalati Psichici Gravi).

Alla presentazione hanno partecipato la Dott.ssa Anna Rosa Lugli Andretta, il Dott. Carlo Valitutti, psichiatra responsabile della comunità e il Prof. Paolo Pancheri,, Odinario di Psichiatria presso l'Università "La Sapienza" di Roma.

La comunità HELIOS è la prima comunità proposta sul territorio nazionale dalla DI.A.PSI:GRA: sita a metà strada tra Roma e Bracciano, è una struttura residenziale psico-socio-riabilitativa nata nel novembre 1998, accoglie 10 pazienti psicotici di età compresa tra i 20 e i 45 anni, per i quali i servizi territoriali prevedano un intervento terapeutico in comunità come fase del progetto di cura.

L'equipe è costituita da 1 psichiatra, 1 psicologa, 6 operatori di comunità, 3 infermieri professionali, 3 assistenti notturni, 1 responsabile cucina, 1 responsabile delle pulizie, 1 responsabile gestionale, 1 responsabile del laboratorio tipografico, 1 responsabile grafico.

Al piano terra della struttura è sita la tipografia, che ha già parecchi clienti esterni (tra cui la UTET, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Amplifon) e che sfrutta tutte le opportunità della gestione per mezzo computer; accanto è posta la palestra, ove è possibile svolgere attività di musicoterapia e alternativamente di arteterapia; nell'ampio spazio esterno è possibile svolgere attività ginnica e utilizzare il campo di bocce. E' prevista anche la terapia equestre integrata in collaborazione con l'associazione AURIGA, affiliata all'ANIRE (Associazione Nazionale Italiana Riabilitazione Equestre) e alla FISD (Federazione Italiana Sport Disabili). Per tutti gli ospiti sono previste attività risocializzanti con uscite al cinema, teatro, ristorante.

L'aspetto medico-sanitario e psicofarmacoterapeutico è sviluppato e trattato dal responsabile psichiatra della comunità con l'ausilio di un medico di base referente della struttura e di una serie di specialisti consulenti (angiologo, odontoiatra, gastroenterologo) cui si fa riferimento per eventuali controlli diagnostico-teraputici.

L'accesso alla comunità avviene attraverso l'invio dell'ospite da parte dell'equipe del D.S.M. che lo ha in trattamento, e il primo passo dell'inserimento è costituito da una serie di colloqui con i familiari e con l'equipe inviante per concordare il progetto riabilitativo.

L'aspetto terapeutico più significativo del modello comunitario riguarda l'imponenza e la rilevanza dei fenomeni di gruppo, cioè del vivere e condividere insieme una quotidianità basata sulla relazione, sul confronto e sul contatto con gli altri. Il modello comunitario si basa sul lavoro d'equipe degli operatori e per mantenere e potenziare le capacità del gruppo di lavoro sono organizzate riunioni allargate una volta al mese e riunioni in piccoli gruppi ogni quindici giorni mirate ad approfondire sia gli aspetti del processo decisionale, sia le dinamiche psicologiche ed emotive legate all'esperienza del lavoro in comunità.

La comunità è stata completamente privata per i primi tempi, attualmente è accreditata. Ottenere l'accreditamento è stato un iter lungo e faticoso, ha riferito la Dott.ssa Andretta, ostacolato dalla lentezza e confusione della burocrazia. All'incontro di presentazione di HELIOS erano presenti i rappresentanti regionali della DI.A.PSI.GRA. che hanno manifestato l'insoddisfazione e la stanchezza per il malfunzionamento del servizio pubblico, lento nelle sue evoluzioni e programmazioni, bloccato dalla burocrazia e scarsamente organizzato. Il Prof. Pancheri ha sottolineato che "non ci sono strutture intermedie tra i Dipartimenti di Salute Mentale e le famiglie , questa situazione è più grave al Sud e nelle grandi città, risultato di una serie di inadempienze, lentezza di realizzazione delle normative e scarsa organizzazione".

Secondo i più recenti dati del Ministero della Sanità, infatti, in Italia ci sono oggi 30.442 operatori psichiatrici, distribuiti in maniera disomogenea sul territorio, con numero di posti letto, day hospital e Centri Diurni al di sotto dello standard del Progetto Obiettivo in molte regioni.

La dott. Andretta ha più volte ribadito che interesse della DI.A.PSI.GRA. è la tutela del paziente psichiatrico in collaborazione con il Servizio Pubblico, senza creare conflitti e competizioni con lo stesso e come questa iniziativa rappresenti un modello con l'obiettivo di incentivare l'attuazione dei Progetti Obiettivo da parte dei vari D.S.M. per poter assicurare ai malati psichici un adeguato reinserimento sociale.

La associazione per la difesa degli ammalati psichici gravi con HELIOS ha fatto solo il primo passo per dimostrare che intervenendo in maniera adeguata la reintegrazione del paziente schizofrenico è possibile.

"Quello che io mi auguro" ha concluso la dottoressa Andretta " è che il modello HELIOS possa ripetersi in tutta Italia, come accadrà a Bologna, dove DIAPSIGRA fonderà a breve una comunità simile a questa".


 

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