2° CONVEGNO INTERNAZIONALE MEDIA DIGITALI E PSICOTECNOLOGIE: VIAGGI DELLA MENTE NEI MONDI VIRTUALI
ERICE, 28 GIUGNO - 1 LUGLIO 2001
29 GIUGNO LA PAROLA AI PROTAGONISTI
Relazione del prof. La Barbera: 2001 Odissea nel cyberspazio: dimensioni tecno-esistenziali delle realtý virtuali
1 - Introduzione
La caratteristica forse più saliente e ricca di implicazioni sociali e psicologiche dello sviluppo delle nuove tecnologie della comunicazione è la rapidità con la quale esse si diffondono, si evolvono, modificano sé stesse ed il nostro modo di vivere e di pensare. Ci siamo appena abituati a pensare ad Internet come una rete telematica di portata planetaria, vero e proprio supporto informatico e multimediale del villaggio globale planetario, quando veniamo ad apprendere di dovere ancora una volta cambiare le nostre scale di misura e i nostri punti di repere, già sufficientemente instabili ed aleatori: infatti grazie alla collaborazione tra la Nasa e Vinton Cerf, padre della "rete" ed inventore del protocollo TCP/IP si sta sviluppando un progetto per la diffusione di Internet a gran parte del sistema solare. La notizia, che a prima vista ha il sapore di una novella di fantascienza cyberpunk, si riferisce invece ad un progetto che coinvolge l'Internet Engineering Task Force dell'ente spaziale americano ed entrerà nella sua fase di attuazione in occasione della prossima missione su Marte; entro il 2010 sette satelliti orbitanti dovrebbero costituire la struttura portante dell'Internet planetario. L'estensione del cyberspazio al sistema solare ed allo spazio cosmico oltre che richiamarci la grande metafora del viaggio così attuale e pregnante per la comprensione degli effetti psichici dei nuovi media elettronici, può anche aiutarci a riflettere su quanto intensamente l'Information Technology stia ampliando le rappresentazioni della mente umana e la stessa idea del progresso. Nel 1969, l'anno dello sbarco dell'Apollo 11 sulla luna, l'intera umanità coltivava la certezza che le impronte degli astronauti sul suolo lunare fossero l'emblema della nuova potenza tecnologica raggiunta dall'uomo ed insieme la promessa di inimmaginabili sviluppi e avanzamenti scientifici; pochi a quel tempo riflettemmo sul fatto che non era l'avvenimento il fatto veramente straordinario ma ciò che lo rendeva evento, non lo sbarco sulla luna, per quanto straordinario, ma la sua mediatizzazione a costituire il vero segnale dello sviluppo tecnologico e dei suoi inarrestabili trend evolutivi. Non era lo shuttle, non erano le tute spaziali, non il razzo vettore, che avrebbero cambiato di lì ai decenni successivi la vita della gente ma l'apparato tecnologico che consentiva ad alcuni miliardi di persone di seguire in diretta quel fantastico avvenimento. Il futuro stava irrompendo nelle nostre esistenze non attraverso Armstrong, Aldrin e Collins nè per mezzo dei crateri e delle rocce lunari, ma grazie alle loro immagini rimbalzate in diretta nei televisori di tutto il mondo; pochi capimmo che era iniziata sì la conquista dello spazio ma ad opera dei media e non delle astronavi...
Il rapporto tra le tecnologie mediatiche avanzate e lo spazio, le varie dimensioni dello spazio, da quello esterno a quello interno, da quello reale a quello virtuale, da quello fisico a quello rappresentato, è una delle questioni cyberpsicologiche più importanti in relazione ai drammatici cambiamenti ideo-affettivi e alle rivoluzionarie trasformazioni cognitive che stanno accadendo sotto i nostri occhi sulla spinta di una grande mutazione, forse, più che psicologica, antropologica. Una mutazione che è legata essenzialmente alla relazione sempre più immersiva che la nostra mente contrae con ambienti mediatici sempre più pervasivi ed estesi, che surrogano il reale, lo ampliano, ne favoriscono l'uso ed il consumo secondo parametri spazio-temporali del tutto differenti da quelli che abbiamo strutturato per secoli di evoluzione psico-biologica.
Tutto ciò rappresenta senza alcun dubbio una sollecitazione evolutiva senza precedenti nella storia dell'uomo: tutte le altre innovazioni tecniche che ne hanno criticamente modificato l'esistenza, il fuoco, la ruota, la polvere da sparo, i caratteri di stampa di Gutenberg, la stessa elettricità, che ha costituito la premessa indispensabile per l'attuale salto evolutivo, hanno attivato cambiamenti e trasformazioni del modo di essere e di rappresentarsi la realtà che si sono gradatamente affermati attraverso più generazioni, consentendo di assorbire in un arco di tempo esteso la tensione trasformativa, l'impatto del cambiamento ed il conseguente sforzo adattivo. Ma l'informatica e la telematica hanno concretamente reso evidente il concetto di "future choc" di Alvin Toffler essendo tali tecnologie non solo fattori e vettori di cambiamento ma anche, contemporaneamente, mezzi per accelerarlo direttamente sempre più e, soprattutto, per accelerare fortemente la loro stessa evoluzione. Ogni computer contiene in sé il germe dell'innovazione futura molto di più di quanto ciò non accada per un' autovettura o per una biotecnologia; anche perché il progresso in questi rispettivi campi richiede poi comunque l'uso dell'Information technology.