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In occasione di un prossimo convegno, abbiamo ricevuto dal dott. Angelo Torre notizie dettagliate concernenti l'attività dell' ARFN (Associazione per la Ricerca e la Formazione nelle Scienze Neuro Psico Sociali), che volentieri ospitiamo


III Congresso Nazionale A.R.F.N.

ROMA 27 - 30 Aprile 1988

Palazzo GIustiniani Palazzo Barberini

Si terrà a Roma, dal 27 al 30 aprile il terzo congresso nazionale dell' ARFN. il tema centrale è quello di una esploranone delle molte dimensioni virtuali in cui l'uomo vive dopo averle create. La sessione inaugurale sì terrà presso la sala Zucccari di palazzo Giustiniani. il prof Prini, il prof Ancona ed il prof Volterra, in tre letture magistrali, illustreranno tre aspetti centrali delle varie virtuali modalità rappresentative dell'uomo: il tema del pensiero mitico (prof. Prini), quello del non detto in situazione di rapporto terapeutico (prof Ancona), e quello del rapporto tra lo scenario della mente e quello della rappresentanone filmica (prof. Volterra).

L'argomento è di grande attualità, molta attenzione suscita il mondo virtuale nato dalle moderne tecnologie informatiche e della comunicazione. il rapporto dell'uomo con queste dimensioni che scaturiscono dalla tecnologia della codificazione elettronica dell'informazione, è talora così esasperato da assumere franche coloriture patologiche.

Ciò giustifica una esplorazione degli aspetti psicologico-psichiatici del problema. Si cercherà però di andare oltre la lettura di questo fenomeno emergente. Ci si propone, in questa occasione di considerare, in una prospettiva umanistica, la natura virtuale di tutti i mondi che l'uomo da sempre crea con la sua attività. In questo senso la stessa conoscenza del mondo e di per sé è riconducibile ad una costante opera di lettura della realtà, che trasforma il mondo esterno in una rappresentazione codiicata, prima neurologicamente, poi semanticamente.

L'ambiente esterno, grazie ai codici biologici naturali, trova “rappresentazione” di sé a partire dai livelli più bassi dell'organizzazione neurologica, come nel caso della trasduzione recettoriale. Ai più elevati livelli della coscienza personale e collettiva, gli eventi vengono mentalizzati ed organizzati dai codici convenzionali semantici.

Questi generano gli sconfinati mondi dcl simbolico e dell'ìmmaginario, costituiti rispettivamente dai significati condivisi e da quelli privati, che sempre convivono nella mente dell'uomo. La naturale frattura fra la lettura fatta dai codici dell'immaginario e da quelli del simbolico, genera quei modi patologici di comunicare, che popolano di fantasmi il regno della comunicazione simbolica. Ie stesse figure della malattia mentale si possono ricondurre, in quest'ottica, a quella capacità poietica dell'uomo, che si esprime nella solarità dei simboli socializzati e nell' oscurità delle private metafore.

Possiamo considerare tali figure come il frutto di scritture sovradeterminate da quei codici semantici, innnaginari e simbolici che creano le rappresentazioni del mondo, e costituiscono l'incerta mappa della realtà sulla quale si orienta l'uomo. Sul versante della terapia si considererà il ruolo della parola e dei farmaci, entrambi frutto della creatività dell'uomo, capaci di modulare la sofferenza.

La parola, coi suoi codici semantici, infatti modifica il senso delle rappresentazioni del mondo che sostengono la sofferenza, mentre i farmaci, con i loro messaggi biochimici, vanno ad interagire con il mondo di quei codici biologici naturali, che sono la matrice più profonda dei processi mentali.


Programma del Congresso

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