Pubblichiamo, corredato dall'elenco delle associazioni firmatarie, un importante documento fatto girare nella lista psic-ita da Gerardo Favaretto. Mestre 14 novembre 1997, All'Onorevole Rosy Bindi Ministro della Sanita' ROMA e, p.c. All'Onorevole Romano Prodi Presidente del Consiglio ROMA Onorevole Livia Turco Ministro degli Affari Sociali ROMA Prof. Iles Braghetto Assessore alla Sanita' della Regione Veneto VENEZIA Prof. Amalia Sartori Presidente del Consiglio Regionale Veneto VENEZIA Prof. Giancarlo Galan Presidente della Giunta Regionale Veneto VENEZIA Assessore alle Politiche Sociali Regione Veneto Raffaele Zanon VENEZIA Preg. mi Sigg. Capigruppo del Consiglio Regionale Veneto VENEZIA Presidente della V Commissione Regione Veneto VENEZIA Segretario della V Commissione Regione Veneto VENEZIA Ill.mo Sig. Procuratore della Repubblica di Belluno - Padova - Rovigo- Treviso -Venezia - Verona - Vicenza Tribunale dei diritti del Malato - Sede Nazionale ROMA Direttori Generali ULSS e Aziende Sanitarie del Veneto LORO INDIRIZZO
Documento sui Servizi Psichiatrici del Veneto- Collegio dei dirigenti medici di 2. Livello e dei clinici universitari di Psichiatria, con funzioni apicali, del Veneto; - PSI.Ve, Sezione della Societa' italiana di Psichiatria del Veneto; - S.l.R.P., Sezione della Societa' italiana di Riabilitazione Psico-Sociale del Triveneto; - Psichiatria Democratica, sezione del Veneto; - A.l.Tsa.M., sezione del Veneto; - Dl.A.PSl.GRA, sezione del Veneto; - Psiche 2000, sezione del Veneto; - CGIL - CISL - UIL, Segreterie del Veneto Le Associazioni e le Organizzazioni indicate sopra riconoscono la validita' sostanziale dei principi e delle linee guida del progetto obiettivo regionale '89 -'91 e di quello nazionale '94 -'96 (D.P.R. 7 - 4 '94) sulla salute mentale. Nella regione Veneto le prescrizioni ed i vincoli contenuti in tali progetti, in gran parte, non sono stati rispettati ed attuati. Non sono state eseguite, in particolare, le prescrizioni sull'assistenza psichiatrica - della Legge Regionale n. 39 del 30.8.'93 Riorganizzazione e riconversione della rete ospedaliera". - della deliberazione della G.R. n. 1781 del 19.4.'94 "Norme di attuazione Legge Statale 412/91 in materia sanitaria. - della nota dell'Assessore alla Sanita' dei 25.5.'95 prot.n.1420/20511 Riprogrammazione interventi area psichiatrica"; - della deliberazione della G.R. del 30.10.95 n. 5505 "parere vincolante sui provvedimenti n. 916 del 6/7/95 come integrato da altre delibere"; - delle linee guida individuate dal Ministero della Sanita' del 20.12.'96, prot.n.900,1/224/3202/2 sulla questione specifica della dismissione degli ospedali psichiatrici e delle case di salute; - della L.R. n. 5 del 3.2.'96, art. 18, relativamente all'aggiornamento del progetto obiettivo sulla tutela della salute mentale; - Legge concernente "Misure di razionalizzazione della finanza pubblica" legge collegata alla Finanziaria '97 art. 1 commi 20 - 21 -22 -23; Nella Regione Veneto continuano, altresi', ad essere fatti molto gravi: - la mancanza di sensibilita' al problema della salute mentale e di disponibilità a farsi carico dello stesso, nel rispetto della normativa vigente, di molte dirigenze di Aziende Sanitarie; - il divario progressivamente crescente fra gli investimenti di risorse, nel settore pubblico, in altre aree della Sanita' e quelli nella salute mentale e, di conseguenza, la differenza progressivamente crescente, fra gli standards terapeutico - assistenziali delle altre aree della sanita' e quelli della salute mentale; - la richiesta indiscriminata, in alcune aree, di compartecipazione alle spese sanitarie e sociali ai familiari, per dismissioni spesso soltanto formali; - la inattendibilità di molti dati che la Regione ha sull'assistenza psichiatrica. Le Associazioni e Organizzazioni indicate sopra, con riferimenti precisi a situazioni reali, esistenti ancora oggi dichiarano che: - gli edifici degli Ospedali psichiatrici e delle Case di Salute esistenti nella Regione, o il ricavato da eventuali alienazioni, in gran parte non sono stati utilizzati, come prescritto, a vantaggio della psichiatria, ma per altri usi; - il personale derivante dalle dismissioni degli Ospedali psichiatrici e delle case di salute non è stato attribuito di fatto, come dovuto, alle équipes psichiatriche territoriali, fino a raggiungere gli standards previsti;
- ai pazienti degli Ospedali psichiatrici e delle Case di Salute, dismessi o in corso di dismissione, non e' stata data sempre una sistemazione idonea ai loro bisogni. In molti casi la nuova collocazione e' solo formale ed amministrativa. In molti casi la situazione di queste persone, oggi non e' rispettosa nemmeno della dignita' della persona;- i servizi di diagnosi e cura esistenti (SPDC), in gran parte, continuano ad essere collocati in sedi non adeguate, con spazi molto carenti, personale insufficiente ed arredi assai precari. Gli stessi servizi in alcune realta' (per es.: Cavarzere, creato ex novo, Conselve, Marostica) sono stati separati, in modo forzato e non condivisibile, dalle altre specialita' che affluiscono all'area dell'urgenza-emergenza; - i centri di salute mentale (CSM), le strutture residenziali territoriali (CTRP e CA ) in gran parte non hanno i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi previsti dal D.P.R. del 14.01.1997; - le strutture residenziali territoriali (C.T.R.P. e C.A.) sono fortemente insufficienti rispetto ai bisogni in quasi tutto il territorio regionale, per cui spesso si e' costretti a ricorrere a ricoveri impropri o a cercare soluzioni obbligate, non accettabili, spesso anche dispendiose, lontane dalla famiglia e dal luogo abituale di residenza; - day hospital (DH) e centri occupazionali sono numericamente insufficienti, spesso collocati in sedi inadeguate, dotati di, personale numericamente insufficiente e carente di alcuni specifici profili professionali; - il personale dell'equipe è numericamente insufficiente in gran parte del territorio regionale, con differenze anche molto consistenti rispetto agli standards previsti (per es.: sono assenti o insufficienti, quasi ovunque, gli educatori e gli OTA). Le carenze numeriche del personale penalizzano tutti i programmi della cura ed in particolare non consentono una adeguata assistenza domiciliare organizzata e continuativa; - alcune Aziende sanitarie non hanno ancora attivato l'area dell'Handicap e le strutture corrispondenti, cosicché le persone portatrici di handicap, continuano ad essere in carico impropriamente ai servizi psichiatrici con una erogazione di assistenza non economica e tecnicamente non adeguata e talvolta nell'area dei servizi per gli anziani; - in altre situazioni, invece, i pazienti psichiatrici vengono attribuiti impropriamente ai servizi per l'handicap; - nella situazione attuale le carenze di risorse a disposizione dei servizi sono tali per cui sono piu' penalizzate proprio le persone con deficit piu' gravi e piu' bisognose di assistenza. Sono assai carenti i fondi per la formazione e l'aggiornamento professionale, cosicche' gli spazi ed i momenti culturali pubblici per gli operatori sono assai ridotti, nonostante la presenza e la disponibilita' nella regione di due universita' e di societa' scientifiche pubbliche qualificate; la Regione non ha emesso ancora alcun regolamento tipo, come dovuto, del Dipartimento di salute mentale e questi, ove realizzati, sono, nella quasi totalita', organizzazioni spontaneistiche, non riconosciute adeguatamente dalle aziende sanitarie. Le affermazioni riportate sopra, riferite a situazioni concrete, reali e verificabili, indicano che il bisogno di salute mentale della popolazione del Veneto, nelle condizioni attuali, non può essere adeguatamente soddisfatto. Le carenze esistenti penalizzano fortemente la cura dei disturbi psichici nei servizi pubblici della Regione e mortificano gli utenti, sconvolgono spesso le famiglie e frustrano l'impegno dei molti operatori impegnati ogni giorno a migliorare, malgrado tutto, la qualita' delle prestazioni. Per queste ragioni le Associazioni e le Organizzazioni indicate sopra, ribadendo la propria disponibilita' a collaborare con gli Enti e le Autorita' preposte, denunciano l'inadeguatezza delle risorse e, di conseguenza la situazione di crisi grave esistente nei servizi psichiatrici della Regione Veneto, alle Autorita' in indirizzo ed ai Cittadini e chiedono un intervento diretto ed urgente delle Autorita' interessate, nel rispetto delle competenze, dei doveri e dei diritti di ciascuno, per superare la grave situazione attuale. QUALORA DOVESSE MANCARE UN RISCONTRO POSITIVO E SOSTANZIALE, A BREVE TERMINE ALLA SOLUZIONE Dl QUESTO PROBLEMA, LE STESSE ASSOCIAZIONI E ORGANIZZAZIONI ATTUERANNO ULTERIORI E PIU' INCISIVE INIZIATIVE. Collegio dei Dirigenti Medici di 2' livello di Psichiatria e dei Clinici Universitari d Psichiatria Giuseppe Carucci PSIVE - Sezione del Veneto dalla Società Italiana di Psichiatria Andrea Robotti S.l.R.P. -Sezione dei Triveneto della Società Italiana di Riabilitazione Psico Sociale Renzo Rizzardo Psichiatria Democratica - Sezione del Veneto Presidente Giuseppe Pullia AITSAM - Sezione del Veneto Don Ermanno Crestani DIAPSIGRA - Sezione del Veneto Claudio Cegalin Psiche 2000 -Sezione del Veneto Coord. Reg. Mariano Barbieri CGlL Veneto - Segretaria Regionale Angiola Tiboni CISL Veneto - Segretario Regionale Dino Bertocco UIL Veneto -Segretario Regionale Gabriele Vesco
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