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Specifichiamo che le notizie che ospitiamo nella rubrica dell' "Informazione scientifica", soprattutto quando risultano non accompagnate da commenti, non rispecchiano affatto le opinioni della redazione, che si limita ad un "passa parola" e non cessa di invitare chi ci legge ad intervenire anche con proposizioni di radicale dissenso.


DA MED-WEB:
ROMA, 23 MARZO - In singolare coincidenza con la festadel papà, il 19 marzo è stato attivato il numero verde 167-130.480 che, per iniziativa della Società diandrologia, fornirà informazioni e consigli specialistici sulledisfunzioni erettive.
Il numero telefonico, precisano gliorganizzatori del servizio, servirà a creare un ponte tra medici,specialisti e pazienti. Questi ultimi resteranno rigorosamenteanonimi, ma nel contempo potranno ottenere indicazioni utili adaffrontare un problema che talvolta, proprio per le sueimplicazioni psicologiche, rischia di essere trascinato dalpaziente senza un'adeguata soluzione.
Del resto, sottolineano i vertici della Sia, è giuntoil momento di pensare alla figura dell'andrologo sul territorio:uno specialista sempre più a contatto con il medico genericoe, dunque, anche con i pazienti. Infatti, sebbene indirizzatosoprattutto al pubblico, il servizio può essere di supporto anche aimedici di base qualora si trovassero a dover gestire pazientidifficili, magari solo sul piano dell'impatto psicologico.
Trascurata per anni, sommersa nella rete fittissimadei pregiudizi, dei tabù e della "vergogna", ladisfunzione erettiva ha assunto le dimensioni di problema sociale: stimeattendibili valutano sui tre milioni i casi di impotenzaconclamata in Italia.

(notizia ricevuta da Gennaro Esposito)


Da MED-WEB:
NEW YORK, 26 MARZO - Una persona su tre negli Stati Uniti dorme soltanto sei ore per notte, invece delle otto ore raccomandate dai medici.
"Le persone non hanno idea di quanto siano importanti le ore di sonno. La maggior parte di noi ha bisogno di otto ore di sonno a notte per sentirsi bene ed essere in salute" avverte Thomas Roth della National Sleep Foundation.
"E molte persone hanno convinzioni errate rispetto al sonno. Per esempio, il 42 per cento è convinta che invecchiando si riduca il bisogno di riposo. E' vero che gli anziani tendono a svegliarsi di frequente durante la notte rispetto ai più giovani, ma il bisogno di un sonno della durata di otto ore rimane costante".
La mancanza di riposo, oltre a causare disturbi fisici, può anche essere pericolosa: ogni anno circa 1490 persone muoiono negli Usa a causa di automobilisti che si addormentano al volante.

( da Gennaro Esposito )


da: J.Clin.Psychiatry 1998 Feb;59 (2):76-80
LA SERTRALINA E' EFFICACE NELLA SINDROME DISFORICA PRE-MESTRUALE
Ricercatori del Dipartimento di Psichiatria di Washington hannodimostrato che la Sertralina possiede una buona efficacia nel ridurre isintomi somatico-comportamentali della Sindrome Disforica Pre-mestruale.
In uno studio compiuto su 31 pazienti affette dalla sindrome, Young & Cohanno dimostrato una differenza statistica significativa tra il placeboe la sertralina controllando le differenze in doppio-cieco con l'uso diun questionario (Calendario dell'Esperienza Pre-mestruale-COPE)(p=.0052per i sintomi comportamentali e p=.014 per i sintomi somatici).
Lo studio (durato 7 mesi) ha dimostrato, quindi, una rispostasignificativa al trattamento con SSRI, ma somministrati esclusivamentenella fase luteinica del ciclo mestruale.
Gli autori sottolinenano l'importanza di questa ricerca sia per quel cheriguarda i costi delle terapie per le pazienti, sia per giungere ad unamaggiore comprensione dell'eziologia della Sindrome DisforicaPre-mestruale.

( da Gennaro Esposito)


Da: Med-E-Letter - Marzo 1998
GRAVIDANZA E ANTIDEPRESSIVI
Gli inibitori del reuptake della serotonina (SSRI) dominano il trattamento della depressione. Recentemente, l'uso di fluoxetina in gravidanza venne associato con anomalie neonatali minori (NEJM, 1996; 335:1010).
Questo studio multicentrico prospettico ha paragonato i risultati delle gravidanze in 267 donne trattate con fluvoxamina, paroxetina e sertralina durante il primo trimestre di gravidanza con i risultati di 267 donne di controllo trattate con farmaci di cui era nota la assenza di teratogenicità. Le donne trattate con SSRI erano per lo più primigravide, fumatrici e con una storia di aborto pregresso. Il trattamento con SSRI non é stato associato con un rischio aumentato di malformazioni maggiori (il tasso per entrambi i gruppi é risultato circa il 4%) e neppure con un basso peso neonatale.
Le frequenze di nati morti, aborti e parti prematuri é risultato simile in entrambi i gruppi. Questi risultati sono importanti dal momento che molte gravidanze non sono programmate e le donne che assumono SSRI possono divenire gravide prima di avere la possibilità di decidere se interrompere il trattamento o meno. I dati avallano la sicurezza dei più recenti SSRI in gravidanza. (JAMA, 25.2.98)

(da Gennaro Esposito)


Da: Med-E -Letter - Marzo 1998
SESSO E CEFALEA
L'autore esamina il rapporto tra sessualità e sindrome cefalalgica. Tale rapporto è stato poco studiato data l'abbondanza di letteratura umoristica sulla cefalea sessuale.
Storicamente è nota una cefalea idiopatica da stress sessuale: risale a osservazioni di Domino (1987) che rilevò una forma simil-emicranica in donne con trascorsi di abusi sessuali.
Secondo la classificazione dell'Ad Hoc Committee della I.H.S. si distingue attualmente:
- Cefalea coitale. Insorge durante o alla fine del rapporto e in genere precede l'orgasmo. Dolore pulsante, solitamente occipitale, si accompagna in genere a contrazione della pupilla e dei muscoli facciali. Più frequente nei maschi, è trattabile con propanololo o con un ansiolitico.
- Cefalea orgasmica benigna, o cefalea esplosiva. Violenta e improvvisa, insorge subito prima o, tipicamente, durante l'orgasmo. Dolore frontale o occipitale o diffuso, può durare ore o giorni. Colpisce per di più pazienti con storia di emicrania. Trattabile con propanololo o ergotamina tartrato.
- Cefalea posturale. Insorge dopo l'orgasmo e viene esacerbata in posizione ortostatica e con la manovra di Valsalva, mentre sembra ridursi in clinostatismo. Probabilmente dovuta ad abbassamento della pressione liquorale, può durare per settimane. Si giova di antiinfiammatori, vasodilatatori, inalazione di CO2.
- Cefalea masturbatoria. Insorge dopo masturbazione ma il numero relativamente basso di casi riportati in letteratura non ha permesso di considerarla entità clinica a sé stante. (Saladino. Riv. sessuol. vol.19 n. 1)

(da Gennaro Esposito)


da MEDWEB del 23 aprile 1998
NEW YORK, 21 APRILE - Il nuovo farmaco contro l'impotenza si prepara a battere tutti i record di vendita, almeno negli Stati Uniti, dove è già disponibile.
Nella prima settimana i medici americani hanno prescritto ventimila confezioni del farmaco, passate a 54 mila la settimana dopo. Del resto si calcola che due quarantenni su dieci e sette settantenni su dieci abbiano problemi di erezione, per un totale di 140 milioni di uomini.
E il farmaco offre due vantaggi indiscutibili: è una pillola, a differenza di altri prodotti che devono essere iniettati o inseriti nel tratto urinario; contrariamente ai prodotti da inettare, che provocano l'erezione a prescindere da altre stimolazioni, il nuovo farmaco non esclude gli altri tipi di stimolazione che avvengono di solito in un rapporto sessuale.

(da Gennaro Esposito)


CLEVELAND, 29 APRILE - L'esercizio fisico può ridurre il rischio di essere colpiti dalla malattia di Alzheimer.
Secondo uno studio condotto dalla School of Medicine dell'Università di Cleveland, tra le persone esaminate quelle colpite da Alzheimer avevano fatto meno esercizio fisico negli anni precedenti, rispetto alle persone sane. "Questo non significa che la ginnastica protegge sicuramente dalla malattia, ma soltanto che una costante attività fisica sembra diminuire il rischio di svilupparla.
La sedentarietà è quindi uno dei fattori di rischio" spiegano i ricercatori. Walter Koroshetz, dell'American Academy of Neurology, concorda con i risultati dello studio: "L'esercizio fisico stimola la produzione di ormoni e di processi biochimici che sono benefici per il cervello così come per il cuore e la circolazione".

( da Gennaro Esposito )


da: "Il Mattino", sabato 9 maggio 1998
Si sta parlando molto in queste settimane della pillola anti-impotenza (Viagra) e l'opinione pubblica e i mass media stanno imperversando sul suo uso e sulle sue indicazioni.
In Italia, intanto, al Dipartimento di Urologia dell'Università La Sapienza di Roma, il Professor Giovanni Alei lancia una originale tecnica diagnostica per stabilire chi dovrà assumere il farmaco, in base alla diagnosi del tipo di impotenza. "Vengono applicati dei cavetti di un apparecchio rigiscan all'organo maschile, mediante il quale si monitora l'evento erettile in tempo reale secondo i parametri di rigidità e tumescenza; successivamente il paziente viene sottoposto alla visione di un videotape a contenuto erotico.
Dopo 15 minuti di videostimolazione, si inizia ad effettuare una o più farmacoinfusioni intracavernose di prostaglandina pgE1. Per i pazienti che ottengono un'erezione nei primi 15 minuti con la sola stimolazione visiva è possibile avanzare il sospetto di impotenza psicogena; per quelli risultati insensibili alla stimolazione e all'iniezione si ipotizza il sospetto di impotenza di origine organica (vascolare). I pazienti, infine, con un responso negativo al video e risposta positiva alla somministrazione endocavernosa di prostaglandina necessitano di ulteriori approfondimenti diagnostici.

(da Gennaro Esposito)


PARKINSON: FINALMENTE UN DOPAMINO-AGONISTAIN FASCIA A
di Gennaro Esposito

La recente decisione della Cuf di inserire in fascia A il nuovo dopaminoagonista ropinirolo è la definitiva consacrazione dell¹orientamentoterapeutico sul morbo di Parkinson che si è andato evolvendonel corso degli anni. L'idea, cioè, che la levodopa vada il piùpossibile risparmiata per ritardare il momento in cui la preziosa molecoladarà origine a discinesie e fluttuazioni motorie disabilitanti.
«Anche se ancora oggi la levodopa viene daalcuni utilizzata a dosaggi pieni», spiega Gianni Pezzoli, direttoredel centro per il Parkinson ICP di Milano «possiamo dire che ormail'impiego immediato dei nuovi farmaci consente di instaurare il trattamentocon levodopa, in associazione con altre molecole, dopo due, quattro annidall'esordio della malattia. Si può proseguire, inoltre, anche finoal decimo anno con dosaggi bassi: 400-560 mg di levodopa al giorno controi sei, dieci grammi dei primi tempi».
D'accordo con l'impiego inizialedi un dopamino agonista si dichiara anche Tommaso Caraceni, parkinsonologodell'Istituto neurologico C. Besta di Milano. Con un paio di importantiprecisazioni: «Si può raccomandare di iniziare col ropiniroloanche ai pazienti di età inferiore ai 60 anni ma l' approccioè assolutamente obbligatorio per gli ultrasettantenni che mal sopportanogli effetti collaterali della levodopa. Per i soggetti tra sessanta e settant' anni,infine esiste un ventaglio più apertodi possibilità: si può anche prescrivere subito l'associazioneper ottenere la migliore qualità di vita senza esagerare con lalevodopa».
Il miglioramento delle condizionidi vita del paziente dopo quindici, vent'anni di malattia è ormaiun obiettivo che si può centrare scegliendo e combinando in modoopportuno gli strumenti farmacologici, ma non solo: «La maggioranzadei pazienti trae grandi benefici dalla fisioterapia», osserva Pezzoli.«Anche per questo è importante che il paziente afferisca adun centro specializzato in Parkinson (per informazioni rivolgersi all'Aip,n.d.r.). E' importante che il neurologo lavori a stretto contatto col fisiatraper personalizzare i programmi di riabilitazione. L' andatura strisciantee i disturbi dell' equilibrio non sono sempre controllabili coi farmacima si possono spesso correggere con la ginnastica».
In attesa che si perfezioni la tecnica dei trapianti di cellule fetali,acquista credito anche l' elettrostimolazione che dovrebbe essere sperimentatain Italia a partire dall' anno prossimo.Spiega Caraceni: «L'elettrostimolazione,per ora è da riservare ai pazienti dietà inferiore ai sessant' anni senza lesioni vascolari. Sullacarta è una terapia rivoluzionaria e potrebbe rivelarsi utile perridurre le dosi dei farmaci limitandone gli effetti indesiderati».
Anche per il ropinirolo vale la regola generale: «Almeno inizialmentenon va utilizzato a dosaggio pieno», spiega Caraceni. «Poichéil farmaco ha un effetto alfa-litico si possono verificare casi di collasso.
La dose ottimale va raggiunta in tre, quattro, cinque settimane».L' assorbimento dei dopamino-agonisti (DA) a differenza della levodopanon risente dei pasti anche ricchi in proteine. In più, il ropinirolo,diversamente dal dopamino-agonista ergolinico bromocriptina, non presentarischi di connettivizzazione polmonare a lungo termine.
Gli specialisti,inoltre, si aspettano dai dopamino agonisti sintetici come il ropinirolo un contributo nel rallentare la perdita delle cellule dopaminergicheche nei malati avviene al ritmo del 3-5 per cento all'anno.
«Rallentarela progressione della malattia significa migliorare le condizioni di vitadel paziente a lungo termine», sostiene Pezzoli. «Ma, al momentoper il ropinirolo l'effetto neuroprotettivo è certo solo neglianimali: i risultati positivi nell';uomo sono promettenti ma ancorapreliminari. Il DA sintetico stimola il recettore esterno senza costringerela cellula a lavorare per trasformare la levodopa in dopamina: ne derivache la cellula rimane in una condizione di riposo, al riparo dagli insultiche possono danneggiarla».

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