L'EVOLUZIONE DELLA PROFESSIONALITA' DELL'INFERMIERE PSICHIATRICO.
BREVI RIFLESSIONI SU UN'ESPERIENZA PERSONALE
Vera Bondi'
Centro Salute Mentale, A.S.L. n.8, Siracusa, Italia
1 - Quel posto dalle alte mura.
Dopo aver conseguito il diploma di Infermiere Professionale ho ricevuto presso l'Ospedale Neuro-Psichiatrico di Siracusa (O.N.P.) il mio primo incarico in una struttura pubblica: era il 1985.
Confesso che ero un po' spaventata all'idea di varcare le alte mura di quel posto, dal quale provenivano storie incredibili, pazzesche, riguardanti persone lì ricoverate che mi mettevano ansia e preoccupazione.
Infatti, se da un punto di vista teorico quanto mi era stato spiegato mi risultava chiaro, dal punto di vista pratico, invece non lo era affatto. Se da una parte di sembrava normale occuparmi delle pratiche sanitarie quotidiane, quali prelievi, trascrizione della terapia su apposito quaderno, ritiro della farmacia, collaborare con la caposala all'inventario, dall'altra parte entravo in uno stato d'ansia quando mi trovavo di fronte ai pazienti psichiatrici.
Sul piano emotivo, infatti, provavo un enorme imbarazzo nell'instaurare un dialogo con loro. Non capivo cosa mi dicessero, sia perché parlavano uno stretto dialetto sia perché si esprimevano in maniera confusa (scoprii in seguito che la maggior parte di loro era analfabeta).
Quando chiedevo ai colleghi come dovevo comportarmi, li sentivo rispondere: lascia perdere, sta delirando; stai attenta che nessuna faccia male a se stesso ed agli altri; controlla i loro indumenti e che non abbiano nascosto corde, posate, penne o altri oggetti pericolosi... in questo caso chiamaci.
In realtà, i colleghi più anziani, addestrati quasi esclusivamente alla cura materiale dei pazienti - funzione che era a loro stata attribuita dalla vecchia scuola psichiatrica - facevano del loro meglio per prendersi cura dei degenti; si avvalevano dell'aiuto di quelli più tranquilli e meno disturbati sul piano psicopatologico per preparare la tavola per i pasti, lavare i piatti, riordinare le stanze ecc.
Il confrontarmi con i colleghi ed averli vicini mi consentiva comunque di sentire meno ansia nell'approccio con il paziente.