PRESENTAZIONE DEI PERCORSI di Umberto Nizzoli
Un percorso è attraversare un territorio seguendo un tracciato. Il territorio è Personalità/Dipendenze (P/D), e tutto ciò che la precede o la avvolge.
La rivista di Erit-Italia, l'Associazione Italiana degli Operatori delle Tossicodipendenze, pubblici e privati, perché poco importa della loro appartenenza, quanto piuttosto della loro dedizione alla materia e delle volontà di farne un campo di sperimentazione e di ricerca impegnata eticamente.
Il percorso offre così degli esempi che aprono lo sguardo su aree tematiche specifiche. P/D, sulla sua interezza, continua a svilupparle. Ma vediamoli, gli esempi.
La lettura delle dipendenze patologiche rimanda a fenomeni complessi la cui apparente contraddittorietà non esime dal ricercarne un filo unitario di approccio (BUSCEMA, Massimo, Reti Neurali Artificiali nelle Tossicodipendenze. Vol. 7, Fascicolo I (2001), p. 17-22).
La ricerca degli antecedenti della dipendenza ha messo in risalto il ruolo diretto dei genitori dei tossicodipendenti attuali. Così ci si interroga sugli esiti futuri che gli odierni tossicodipendenti possono favorire nei loro figli, così come sulle capacità di accudimento che un tossicodipendente ha quando è genitore (FAVA VIZZIELLO, Graziella, SIMONELLI, Alessandra, PETENÀ, Ilaria, Attaccamento e psicopatologia tra clinica e ricerca. Applicazione dell'Adult Attachment Interview ad un gruppo di donne tossicodipendenti. Vol. 6, Fascicolo I (2000), p. 9-28).
La popolazione in carico ai servizi pubblici e privati tende a manifestare un tasso crescente di co-morbilità che impegna duramente i servizi chiedendone adeguate revisioni (GERRA, Gilberto, FRATI, Fulvio, La ricerca sui disturbi psichiatrici nei pazienti tossicodipendenti ed alcolisti. Vol. 6, Fascicolo I (2000), p. 73-87).
Ai servizi si rivolgono nuovi bisogni. A volte però essi sono il frutto di false ideologie come ad esempio quella che vorrebbe una prevalenza di consumatori di droghe molto più alta fra le popolazioni immigrate che fra gli autoctoni. Eppure l'accesso degli immigrati ai servizi è complicato da molti ostacoli che meritano di essere riconosciuti ed affrontati (Immigrazione e abuso di sostanze, tra integrazione ed esclusione sociale. Ruolo dei Servizi. Piattaforma di Bagnolo. Vol. 6, fascicolo III (2000), p. 137-140).
I servizi e i loro prodotti, vanno misurati nella loro efficacia. Occorre apprendere a prevedere i risultati attesi per potere poi, con l'aiuto di una precisa raccolta-dati, riscontrarne l'esito. Purtroppo spesso mancano le risorse adeguate; ma la ricerca consente di individuare strumenti di grande aiuto (MARSDEN, John, NIZZOLI, Umberto, CORBELLI, Claudia, MARGARON, Henri, TORRES, Miguel Angel, CASTRO DE PRADO, Isabel, STEWART, Duncan, GOSSOP, Michael, Nuovi strumenti europei per la ricerca sugli esiti del trattamento: affidabilità del "Maudsley Addiction Profile" (MAP ERIT-Version) e del "Treatment Perceptions Questionnaire" (TPQ) in Italia, Spagna e Portogallo. Vol. 6, Fascicolo II (2000), p. 49-60).
Pur nella penuria di risorse, comunque i servizi vanno resi con le condizioni di maggiore trasparenza e rispetto dei diritti dei cittadini-utenti che ne sono i clienti. Per questo i servizi seguono percorsi di miglioramento della qualità delle loro procedure (VAN DER UPWICH, Guus, GHIRARDINI, Michela, Gli standard di qualità dei servizi per i tossicodipendenti. Vol. 5, Fascicolo III (1999), p. 65-78).
La qualità però è soprattutto qualità professionale e capacità di soddisfare i clienti. Ne è esempio la certificazione ISO 9000 del Sert di Reggio Emilia (NIZZOLI, Umberto, MONTANARI, Giampiero, La costruzione ed implementazione di un sistema qualità in un Ser.T.: l'esperienza di Reggio Emilia. Vol. 7, Fascicolo I (2001), p. 89-96).
Problemi simili a quelli posti dal paziente tossicodipendente, si riscontrano con gli alcoldipendenti. I servizi pubblici e privati devono imparare a confrontarli tanto più che sempre più spesso sono chiamati dalle norme ad occuparsi di alcol. Ecco perché allora urge un inquadramento delle problematiche alcolcorrelate (HEATHER, Nick, Oltre l'alcolismo: recenti prospettive sulla dipendenza e sulle problematiche da alcolismo. Vol. 5, Fascicolo III (1999), p. 5-19) e l'acquisizione di strumenti per un corretto approccio diagnostico che sappia orientare adeguatamente la terapia degli alcolisti (CECCANTI, M., BALDUCCI, G., ATTILIA, M.L., ROMEO, M., Il paziente alcolista: inquadramento diagnostico ed approccio terapeutico riabilitativo. Vol. 5, Fascicolo III (1999), p. 29-41).
Problemi analoghi si pongono in materia di tabagismo. Anche qui si tratta di conoscere le problematiche del paziente tabagista (RICCI, Giampietro, BASILE, Grazia, TONO, Alice, Tratti di personalità in fumatori e non fumatori: studio esplorativo in una popolazione di corsisti dei "gruppi per smettere di fumare" svolti nel territorio dell'ULSS 13 di Dolo-Mirano. Vol. 6, Fascicolo III (2000), p. 35-41) per sapere che cosa fare con lui (FANTOZZI, Fulvio, Dipendenza da tabacco: che fare?. Vol. 6, Fascicolo II (2000), p. 61-67).
P/D desidera accompagnare i servizi ed i loro operatori a confrontarsi con tutte le forme di dipendenza patologica.
E' in atto uno sforzo per diversificare le risposte alle varie tipologie di pazienti affetti da dipendenza patologica pur continuando a valorizzare l'esperienza acquisita nella cura delle tossicodipendenze.
Una linea di ricerca e di lavoro si rivolge alla patologia da gioco d'azzardo (CAPITANUCCI, Daniela, BIGANZOLI, Angela, Tossicodipendenza e gioco d'azzardo: risultati di una ricerca preliminare. Vol. 6, Fascicolo III (2000), p. 23-33).
La rete sta cambiando gli stili di vita ed i modelli di apprendimento. Essa però entra fortemente nel processo di sviluppo individuale impattando sul suo cognitivo e alterando il suo emozionale. La rete è un campo di influenze della salute mentale individuale e collettiva e può meritare l'interesse del clinico (BRICOLO, Francesco, "Correlare" la salute mentale all'uso della tecnologia digitale. Revisione critica della letteratura. Vol. 7, Fascicolo I (2001), p. 11-16).
A testimonianza che a fenomeni multicausali e multidimensionali si debba rispondere con procedure multidisciplinari e con inquadramenti multiassiali, si legga COVRI, C., NIZZOLI, U., et al., Prevenzione, assessment e trattamento dei disturbi del comportamento alimentare presso il Sistema DCA dell'Azienda USL di Reggio Emilia. Vol. 6, Fascicolo II (2000), p. 77-98, che apre l'interesse del lettore alle patologie alimentari.
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