Mraio Amore*; Stefano Salvatori**

*Ricercatore, Clinica Psichiatrica, Bologna

**Pharmacia and Upjohn, Milano

Secondo lo studio ECA, la prevalenza a 6 mesi degli stati fobici (agorafobia, fobia sociale e fobia semplice) è del 7,7% e lifetime del 12,6% (1) prevalenza che arriva al 14,2% nello studio di Eaton et al. (3). Per quanto riguarda l'agorafobia si va dal 2,1% di Lee et al. (88) al 6,9% di Canino et al. (9).

Il valore più basso per quanto riguarda la fobia sociale è segnalato dallo stesso Lee et al. con una prevalenza lifetime dello 0,5%, mentre il valore più elevato è segnalato da Kessler et al. (89) con il 13,3%; in questi studi veniva usata, quale strumento di valutazione la Composite International Diagnostic Interview e non la DIS (Diagnostic Interview Schedule).

E' di particolare interesse, ai fini di questa review, citare il lavoro di Cornier et al. (72) i quali hanno trovato che tra i pazienti che risultavano negativi alle indagini strumentali cardiologiche, in seguito a dolore toracico atipico, la maggior parte era portatrice di due o più fobie semplici.

Lo stato fobico è inoltre spesso presente nei casi di CAD (Coronary Artery Disease) e di ischemia coronarica.

La fobia sociale è infine in frequente comorbidità con la depressione maggiore e l'abuso di alcolici (91, 93).

Nei pazienti fobici si registra una elevata "dipendenza finanziaria"; infatti in un gruppo di pazienti fobici seguiti da Leon et al (10) il 35,69% degli uomini ed il 54,05% delle donne non aveva lavoro al momento dell'indagine e il 12,72% degli uomini e il 28,02% delle donne non lo aveva neppure nei 5 anni precedenti la diagnosi. Anche negli stati fobici, quindi, i costi indiretti sono rilevanti.