L'uomo dei ragni Ovvero una storia di una straordinaria follia Maria Teresa Ferla Professore a contratto di Psicopatologia (Facoltà di Scienze dell'Educazione), Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano Psichiatra, Servizio di Psichiatria Azienda Ospedaliera "Maggiore della Carità", Novara (Direttore: Professor Eugenio Borgna)
Discussione L'esperienza psicotica che abbiamo descritto nel caso clinico è contrassegnata dalla presenza di una strutturazione delirante che si è consolidata come continuità di senso in un'esistenza che, sul piano della relazione con il mondo si andava, invece, via via sempre più disgregandosi fino a raggiungere la più completa solitudine nel contesto di un autismo ricco (nel senso di Minkowski). La rottura con il mondo si è invece colmata quando il paziente si è ritrovato, contro la sua stessa volontà, ricoverato nel nostro reparto. La plasmabilità, l'osmoticità dell'autismo schizofrenico rispetto alle altre esperienze autistiche (depressive, maniacali) trova qui un'altra documentazione così come la ricostruzione psicogenetica del delirio all'interno dello sviluppo storico dell'esistenza del paziente, si è mostrata in tutta la sua comprensibilità. È stato possibile curare cioè ascoltare, incontrare, comprendere questo paziente psicotico anche grazie al clima e alle caratteristiche del luogo di cura: i luoghi della Psichiatria (siano essi reparti ospedalieri, ambulatori o comunità) debbono essere luoghi privi di ogni forma di coercizione, aperti nel contesto dell'ambiente in cui sono inseriti e caratterizzati da un rispetto della persona malata, della sua storia e dei suoi valori. A fianco di una farmacoterapia, che non può essere selvaggia o decapitante sintomi a volte essenziali per la sopravvivenza del paziente, si associa una psicoterapia come comunicazione interpersonale al di là di ogni connotazione tecnica e nella quale fondamentale è la partecipazione emozionale ai vissuti del paziente e al suo soffrire. © POL.it 2000 All Rights Reserved |