PSICOFARMACI E GUIDA - REVIEW G.P. Guaraldi*, D. Bonetti**, I. Galliani**, G. Gibertoni***, M. Venuta* Il presente lavoro è attribuibile in parti uguali agli autori * Cl. Psich., Università di Modena ** Istit. Med. Legale, Univ. di Modena *** AUSL Modena; collab. Clin. Psich., Univ. di Modena.
Metodi di ricerca Approccio farmacologico. Studia l'applicazione delle conoscenze farmacologiche alle situazioni di guida. Gli studi devono tenere conto che un farmaco può limitare direttamente le funzioni senso-motorie dei guidatori per i suoi effetti sul SNC, ma che vi sono altre variabili come gli effetti collaterali precoci e tardivi, l'intossicazione acuta e cronica, le politerapie, l'uso di altre sostanze, le caratteristiche metaboliche e farmacocinetiche individuali, la personalità e la psicopatologia di base: tutte variabili che possono influenzare significativamente le performance. Infatti, vi sono studi che confermano l'influenza anche di questi fattori sugli effetti psicomotori di una sostanza psicotropa (19). Ciò va spesso a complicare la valutazione degli effetti farmacologici individuali; infatti, diviene difficile individuare la relazione fra malattia di base e farmaci prescritti, o quale sia determinante fra gli effetti di diversi farmaci somministrati in politerapie, o di diverse sostanze, come alcool o stupefacenti. Approccio sperimentale. Come già accennato prima nei "problemi metodologici", nonostante siano state spese molte energie per valutare oggettivamente gli effetti farmacologici sulle performance, i ricercatori si sono spesso scontrati con difficoltà metodologiche e con lavori scientifici valutati come incompleti o poco realistici. Le principali critiche riguardano i disegni sperimentali inappropriati, la mancanza di una "routine sperimentale" comune che permetta di comparare i dati ottenuti, ed in generale la scarsa comparabilità di molti parametri comportamentali spesso contrastanti tra loro, il basso potere discriminatorio di molti test usati, il grado di ansia scatenato dai diversi test (19), l'utilizzo sperimentale di volontari sani con risultati poco utili, vista, per esempio, la diversa sensibilità alle BDZ fra soggetti ansiosi ed i controlli (25). I principali test utilizzati per lo studio degli effetti farmacologici sulle funzioni psicomotorie sono (19): - CFF (critical flicker fusion) per le capacità percettive-sensoriali e per le capacità elaborative del SNC. - CRT (choice reaction time) per le performances psicomotorie. - Auditory or visual reaction time and vigilance per i tempi di reazione e le funzioni percettivo-motorie. - SCTT (simulated), CTT (compensatory) - Tracking task per la coordinazione sensomotoria. - MW (Maddox Wing) per il bilancio muscoli extraoculari. - TAP (constant tapping - tapping speed) come test motori. - Letter cancellation come test cognitivo-motorio. - LARS e LSEQ come scale per la valutazione della sedazione. - EEG, studio poligrafico del sonno, durata e qualità. - Simulatori di guida computerizzati con la valutazione di vari parametri comportamentali. - Guida su circuito e guida su strada o su autostrada (più "monotono") con la valutazione di varie capacità e funzioni. Approccio epidemiologico. Esso utilizza interviste strutturate a soggetti coinvolti od a familiari, utilizzate per cogliere aspetti della personalità o il ruolo dei life events (42), analisi di casi clinici e della letteratura, e prelievi di sangue, liquidi biologici e tissutali in soggetti deceduti in incidenti stradali. Anche in questo campo non sono mancate le critiche relative soprattutto alla scarsa sensibilità di molti sistemi di screening, all'incapacità a testare alcuni metaboliti attivi, e la eccessiva presenza di falsi positivi e/o negativi (19). Vediamo comunque le principali acquisizioni riguardanti le tre categorie principali: benzodiazepine, neurolettici, antidepressivi. © POL.it 2000 All Rights Reserved |