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PSICOFARMACI E GUIDA - REVIEW

G.P. Guaraldi*, D. Bonetti**, I. Galliani**, G. Gibertoni***, M. Venuta*

Il presente lavoro è attribuibile in parti uguali agli autori

* Cl. Psich., Università di Modena

** Istit. Med. Legale, Univ. di Modena

*** AUSL Modena; collab. Clin. Psich., Univ. di Modena.

 

 

 

 

INTRODUZIONE

Problematiche metodologiche

METODI DI RICERCA

Benzodiazepine

Neurolettici

Antidepressivi

CONCLUSIONI

BIBLIOGRAFIA

Neurolettici

In letteratura sono molto meno i lavori dedicati ai neurolettici, farmaci di elezione per le psicosi schizofreniche, ma spesso usati, in associazione, per molte psicopatologie dove è richiesta sedazione e significativa ansiolisi. Anche per questa categoria di psicofarmaci possono essere ritenuti validi gli aspetti epidemiologici, le problematiche metodologiche e le modalità di ricerca esposti in precedenza. In particolare il peggioramento delle capacità di attenzione, di concentrazione, e psicomotorie in pazienti psicotici in terapia può essere dovuto alla cura stessa, alla malattia di base od alla combinazione dei due fattori.

È noto che i neurolettici possono essere potenzialmente parkinsonizzanti e sedativi con peggioramento dei tempi di reazione ed in generale delle capacità di guida. D’altra parte il miglioramento clinico di una psicosi acuta reintegra la vigilanza e migliora le performances di guida (22).

Risultati. È noto che la dopamina faciliti la rispondenza motoria, cioè determina un miglioramento della funzione relativa alla attivazione neuronale ad input eccitatori od inibitori.

I neurolettici (che bloccano la trasmissione dopaminergica) sembrano, però, non intaccare nella stessa maniera tutte le risposte motorie agli stimoli ambientali. Alcune risposte sembrano completamente preservate, come le risposte di fuga a stimoli nocivi, mentre altre sono disturbate, come la capacità di prevedere le conseguenze di una potenziale noxa (39). Sembra che la tioridazina (alla dose di 10-20 mg) possa essere considerata "neutra" dal punto di vista psicomotorio; la sulpiride (50 mg) produce un qualche peggioramento che è molto più consistente per la clorpromazina (10-20 mg) ed ancora maggiore per il bromazepam (6 mg). È stata inoltre studiata l’associazione di tali farmaci con l’alcool: la tioridazina e la sulpiride mostrano effetti addizionali medio-lievi, mentre la clorpromazina, associata all’alcool, ha gravi effetti negativi sulle capacità di guida. La coordinazione psicomotoria più scadente si ha comunque con il bromazepam (38).

Il peggioramento delle performances e della sedazione, specialmente da parte della clorpromazina, rispetto alla tioridazina, sembra confermato (26). L’aloperidolo provoca un peggioramento delle prestazioni, e presenta, assieme alla flufenazina ed alla perfenazina il maggior rischio di effetti extrapiramidali (4).

Una formulazione di NL particolarmente usata è quella depot. Viene riscontrato un peggioramento delle performances di guida in pazienti schizofrenici, specialmente per quel che riguarda i disordini motori, la precisione nella guida, i tempi di reazione a situazioni improvvise (es. alla luce rossa del semaforo o degli stop della vettura davanti) con flupentixolo dec. e con flufenazina dec. (22).

Da qualche tempo sono stati introdotti anche sul mercato italiano alcuni neurolettici cosiddetti "atipici" come clozapina, risperidone (e, recentemente, olanzapina). Per quanto riguarda la prima molecola, si è notato che il tempo di comparsa degli effetti desiderati e non, presenta un tipico andamento fasico per cui la maggioranza degli effetti collaterali, tra cui anche la sedazione, si verifica nelle prime settimane o mesi di trattamento (5). Il risperidone può provocare cefalea ed agitazione, ed in misura minore, sedazione (1).

Pur non essendo farmaci frequentemente usati nella pratica psichiatrica meritano un rapido accenno gli antistaminici. Tali farmaci possono provocare effetti avversi sulle performance di guida con peggioramento delle capacità psicomotorie e sonnolenza con una relazione dose dipendente (43).

Attualmente sono però disponibili anche antistaminici "non sedativi" (terfenadina, mizolastina) che al contrario di quelli "sedativi" (difenidramina) hanno minori effetti sulle abilità di guida (30).

Conclusioni. Anche per i neurolettici, sembra confermato che un loro uso provochi un peggioramento delle performances di guida; inoltre vi sono meno evidenze di un reale beneficio della terapia sulle abilità compromesse dalla psicopatologia di base, come invece è stato riscontrato con le BDZ nella cura dei disturbi d’ansia (22).

Altri studi, invece, evidenziano che durante il trattamento con NL di pazienti psicotici (che prima del trattamento esibivano un peggioramento significativo delle performance psicomotorie) non si riscontravano differenze significative nei confronti del campione sano. Ciò potrebbe indicare che gli antipsicotici somministrati a pazienti psicotici non deteriorano la guida, ma al contrario migliorano la vigilanza (3). Nella pratica clinica si dovrebbe tenere conto non solo dell’effetto antipsicotico, ma anche di quanto il raggiungimento di tale effetto viene pagato con una alterazione comportamentale, psicomotoria e cognitiva (4).

Poiché, comunque, appaiono molto importanti nel danneggiare le capacità di guida soprattutto gli effetti farmacologici riguardanti i disordini motori, la precisione della guida ed i tempi di reazione, ed i disturbi riferibili alla patologia di base come l’attenzione e la concentrazione (18), saranno questi i parametri da monitorare in maniera elettiva da parte del medico nei pazienti schizofrenici cronici. A tale proposito assume una particolare importanza anche la possibilità di utilizzare le tecniche di riabilitazione per migliorare o recuperare le funzioni perdute (22).



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