GLI PSICOFARMACI E LA FUNZIONALITASESSUALE NELLA PRATICA CLINICA Catello Orazzo, Francesca Bortolotti e Palmiero Monteleone
Istituto di Psichiatria, Seconda Università di Napoli
1) INTRODUZIONE2) LE DISFUNZIONI SESSUALI SECONDARIE A TRATTAMENTO CON PSICOFARMACI E IL DSM IV3) BASI BIOLOGICHE DELLE FUNZIONI SESSUALI 4) GLI ANTIDEPRESSIVI E LA FUNZIONALITA' SESSUALE 5) GLI ANTIPSICOTICI E LA FUNZIONALITA' SESSUALE6) I SALI DI LITIO E LA FUNZIONALITA' SESSUALE7) LE BENZODIAZEPINE E LA FUNZIONALITA' SESSUALE8) CONCLUSIONI9) BIBLIOGRAFIA E TABELLE
Introduzione L'attuazione di una terapia psicofarmacologica crea spesso problemi di natura sessuale che vengono vissuti dal paziente con grande disagio, talvolta fino al punto da indurlo ad interrompere il trattamento (drop out). A tale proposito, appare necessario fare due importanti considerazioni: 1) un'elevata percentuale di soggetti portatori di una psicopatologia soffre di disfunzioni sessuali indipendentemente dalla psicofarmacoterapia praticata; 2) nella popolazione generale è stata calcolata una prevalenza di disfunzioni sessuali tra il 9 e il 50%, con una media intorno al 30% (5). Pertanto, quando ci si trova di fronte ad una disfunzione sessuale in un soggetto in trattamento con psicofarmaci, risulta estremamente importante valutare se tale condizione rappresenta l'espressione del disturbo psichiatrico sottostante, se essa è collegata, col significato di effetto collaterale indesiderato, alla terapia psicofarmacologia, oppure se la sua esistenza è indipendente da entrambi i fattori, essendo preesistente o comunque non correlata ad essi. Nel trattare le disfunzioni sessuali faremo riferimento allo schema di Masters e Johnson (47) che suddivide l'attività sessuale in quattro fasi: eccitamento, plateau, orgasmo e risoluzione. Le difficoltà sessuali possono insorgere in una o più di queste fasi. Qaundo la disfunzione insorge nella fase dell'eccitamento, si concretizza come riduzione della libido e della propensione ad avere rapporti sessuali, e quindi, nel maschio, con la mancanza dell'erezione, nella donna, con la mancanza della lubrificazione vaginale. I disturbi della fase del plateau danno luogo, nella donna, alla mancanza della vasocongestione vaginale con le relative modificazioni anatomiche che caratterizzano questa fase, e, nell'uomo, alla mancanza dell'ulteriore incremento dell'erezione e della relativa dilatazione del glande. I disturbi dell'orgasmo danno luogo, nei due sessi, ad anorgasmia, a precocità o ritardo dell'orgasmo e all'orgasmo doloroso. L'unico disturbo della fase di risoluzione è rappresentato dal priapismo: erezione peniena, in genere dolorosa, che dura oltre i tempi considerati fisiologici. © POL.it 2000 All Rights Reserved |