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titolo elzeviro

Il potere gratifica l'uomo pi˜ d'ogni altra cosa.
Il potere dý il potere di aver soldi e di scegliere amici e partner. Non sempre il potere garantisce la bella vita, ma, dicono i napoletani "Cummanný Ë meio che fottere".
C'Ë chi Ë preparato da generazioni al potere, c'Ë chi vi arriva da umili origini, dopo aver invidiato, servito ed ingoiato ogni sorta di amarezze.
Mi chiamo Anton Eitorovic Richter e sono un medico di origine mista, metý nobile e metý ebrea, che, in Curlandia, lavora alla "Reale Fabbrica per la Confezione delle Salme" (“RFCF”) di Treiskio. Sono incaricato del Reparto Confezione Salme Psichiatriche, che non produce troppo. Le fabbriche vicine a noi, Arteriezia e Mescinque, hanno un fatturato migliore.
Josif Scemonikoff , il mio superiore, Ë arrivato al potere. C'Ë arrivato dopo essere stato cacciato da un'altra istituzione ed esser stato messo a catena, corta, in una fattoria di campagna. Gode il potere e lo gestisce come si immagina i potenti debbano comportarsi. Veste cardigan e Timberland, ha sempre in tasca a destra una pipa diritta, a sinistra il Nokia. E'molto ingrassato il che conferisce al suo viso ottuso e duro un'espressione spiacevole. Mi ricorda i maiali de “La fattoria degli animali”, forse Napoleon.
Assapora alternativamente l'oralitý ora del tabacco ora del cellulare. La scatola rotonda di trinciato inglese giace sul lunghissimo tavolo di noce, il Nokia viene brandito con voluttý : voce pacata, toni profondi, pause di riflessione. Pause di silenzio, pause di vuoto. Scemonikoff Ë un uomo d'azione, non di pensiero. D'azione altrui, ben s'intende. Insomma non ama faticare ne' con le mani e neppure con il cervello.
E forse non puo'.
Mi riceve con l'amabile cortesia dell'uomo superiore. Mi dice subito che ama quelle orribili istituzioni che sono gli Ospedali Psichiatrici: " Gli Ospedali Psichiatrici sono bellissimi, io ho visitato San Clemente, San Servolo e penso che posti pi˜ belli, a parte il materiale umano, non ci siano e ho sempre pensato che nei posti pi˜ belli dovrebbero organizzare viaggi visitando fortificazioni, conventi ed ospedali psichiatrici.".
Il "materiale umano" sono i poveri malati, malati che il potere ignora. Josif Scemonikoff Ë laureato in Medicina, ora ha un elevato ruolo dirigenziale e percepisce venti milioni al mese.
Josif Scemonikoff mi ha sempre messo a disagio, una sensazione tra la pietý, l'irrisione e la rabbia. Al fondo il convincimento che sia un utile idiota al potere vero, quello che Ë al di fuori della fabbrica delle salme. La voce Ë sicura, non dubita e non lo sfiora il dubbio di aver detto qualcosa di improprio, addirittura di esecrabile. Ne dirý ben altre. Il dubbio apparteneva a RenÈ Descartes, un nome che Josif Scemonikoff ricorda a malapena dal Liceo, chi era costui?
Guardo attorno sul tavolo lucidato. Entra una segretaria smilza, secca, con gli occhiali ed un'elevatissimo e sottile potere di seduzione repressa. La segretaria lo sa ? Non lo sa ? Josif Scemonikoff prosegue il suo monologo, anche la segretaria Ë per lui "materiale umano". Sul tavolo enorme spicca, aperta in due una partecipazione - non un invito - di nozze, corona baronale, il Barone e la Marchesa di Gavnoscheisse hanno il piacere di annunciare le nozze della loro figlia Alcina Diamante.
Nobiltý e cultura : aperto, con un coltello indiano quale segnalibro, "Filosofia geopolitica dell'Europa". Il massimo del Maxim, noto teorico dei matrimoni tra ideologia e potere, ha infatti coniugato Arteriezia con il famoso Rechtsanwalter.
Josif Scemonikoff discetta, linguaggio sicuro, tirate da manager, passa alle confessioni. Il patetismo mi allaga. So che suo padre era un modesto mugiko della bassa Ucraina, vicino al paese dove nacque Svesdovski, l'usurpatore.
"Allora il problema Ë questo: ti posso sparare un'americanata? Se volete avere successo comportatevi come se aveste giý successo. Ti posso raccontare un aneddoto? Quando sono venuto, io avevo esaurito una fase storica, avevo allora trent'anni, avevo esaurito una fase storica, non sei pi˜ un enfant prodige, cominci a diventare una caricatura di te stesso, la posizione era instabilissima".
Mi spiega come ha fatto ad accedere alla sua posizione. Annuisco, la storia la so benissimo perchÈ gira da vent'anni per tutta la Regione, come quella per cui lo trovarono disperso in un'oasi di non so quale deserto ed era stato depositato un certificato di malattia (fasullo). Tace della sua iscrizione al circolo “Pedva”, associazione segreta che governa la Curlandia. Lo Zar e'il capo dell'associazione.
Infervorato scambia il mio sgomento per comprensione e ci affonda dentro, va liscio come il burro. Burro in spagnolo significa "asino". " L' Asino d'Oro" e altre storie. Penso a quanto guadagna questo temibile imbecille. Guadagna cinque volte piu'di me e fa questi discorsi.
Passa a parlare dell'organizzazione, la mette gi˜ dura :" No, non ti dÚ nessun mezzo, tu devi vedere cosa sei capace di fare con questa roba, l'organizzazione non Ë un dato su cui qualcuno puÚ intervenire, le tue capacitý di fare devono essere dimostrabili in qualsiasi situazione". Brandisce la pipa e il coltello.
Non riesco ad entrare nella logica, il filo mi sfugge. Self-made man, questo Ë il suo modello. L'ho trovato negli Stati Uniti, ma erano molto pi˜ contenuti. Cerco di rispondere, ma mi dice che sono concitato. Effettivamente la pazienza si sta logorando, ho ben altre cose da dirgli che discettare su argomenti da pub. Josif Scemonikoff perde le staffe :" Di fatto tu hai la responsabilitý di gestire e questa va quasi al di lý delle configurazioni formali. A questo punto se tu vai su una barca, mi piace molto, io leggo, io vado in barca, ma soprattutto mi piace acculturarmi. Allora succede un gran casino, la prima testa che cade Ë quella del comandante, prima ancora di sapere chi ha ragione, chi ha torto. "Non avevo individuato la sua reverenza verso la cultura, ma l'idea di essere decapitato per colpe non mie non mi alletta. Josif Scemonikoff va per le spicce, sa che i Tribunali rivoluzionari non vanno per il sottile, che la barca vada male non c'Ë dubbio, ma che fare quando la nave Ë disalberata, l'equipaggio inesistente e la sentina Ë piena d'acqua? Gli cito i miei contatti con qualche politico locale. Lui aggiunge che quello Ë uno che va a ombre. Ma, ribatto, ho lavorato molto seguendo le sue indicazioni, che poi vada ad ombre mi consta non sia il solo (ricordo le enormi quantitý d'alcool, soprattutto whisky, trangugiate da altro personaggio a lui vicino). Ma taccio, alla fine Josif Scemonikoff, un supponente sportivo rude e rozzo, Ë un astemio o quasi, bastandogli ormai l'orgia del potere. Non insisto, so che anche la seconda moglie lo sta piantando e che, in qualche maniera, deve sfogarsi sui poveri disgraziati che lavorano con lui. Passa al fisico :" La prossima volta porto una pistola lanciarazzi" ed agita un coltellaccio. Mi spiega che l'ha comperato in Tibet, in cambio di una scatola di formaggini "Tigr". E' anche un grande affarista il nostro, soprattutto se si tratta di fregare qualche povero tibetano. Non gli importa quello che dico nÈ quello che scrivono gli utenti, non gli importa perchÈ non tocca il suo potere. Peccato non vi sia pi˜ il potere divino, quello che veniva dato, prima della Rivoluzione Francese ai monarchi. Manager per virt˜ divina, poi fa un'affermazione storica : " Se ti trovi una stanza dove gli altri scoreggiano cosa devi fare tapparti le orecchie". Giý, ma il naso ? Tapparsi il naso e votare, come scriveva Montanelli nel 1948? E' disposto a fare delle concessioni, Ë forte, ha il potere :" Te lo dico non per piaggeria, in cui sei alcune spanne al di sopra, sul piano giuridico professionale tra te e loro non c'Ë partita e su questo non c'Ë problema". Lo puÚ fare, perchÈ, in cambio di questo elevato apprezzamento sarÚ costretto a compiere ciÚ che vuole lui : il capitano Ë bravissimo, la barca piena di buchi, tagliamo la testa al capitano. La Marina Inglese aveva dei codici diversi, ma questo yachtista domenicale ne applica una sua personale versione. Gentile, gentilissimo, la voce si eleva e diviene meno ricca di tonalitý basse : " E su questo non commetterÚ mai errori perchÈ sul piano professionale probabilmente, questa Ë una mia convinzione, hai ragione tu.".
Mi ha dato ragione, Ë un vero gentleman, quindi cercherý di farmi fuori. Solo che gli manca l'occasione, Ë quella che cerca. Non ho trattato la ciurma come "materiale umano" : " E questo significa non tanto avere ragione perchÈ loro sono in catene, e comunque la ragione ce l'hai tu dal punto di vista della legge, ma farli funzionare farli felici di lavorare, pur anco essendo dei galeotti". Non ho mai pensato ai miei collaboratori come a dei galeotti, non mi vedo nelle funzioni del kapÚ. E va sulla politica :"Non si puÚ essere onesti intelligenti e comunisti ad un tempo". Memore dei tanti incontri avuti con fior di personaggi, della loro acutezza, della loro scaltrezza, della loro cinica onestý, soprattutto di quelli che hanno perso o sono stati sacrificati dalla macchina dei partiti questa non la accetto. Me lo legge in faccia, sto zitto, che dire di fronte ad un interlocutore del genere ? Troiskio e'da sempre visceralmente ortodossa e Scemonikoff e'il loro uomo.
Ma Scemonikoff plana sul letterario e cita Dostojevskij sottolineando umilmente che l'ha letto in traduzione. Dice che v'Ë una bellissima novella chiamata “L'urlo”, dove un morente urla per tredici giorni perchÈ non puÚ portarsi via i soldi. Fa, evidentemente, una sintesi tra Edward Munch e quel racconto di Ivan Nicolaevic Tolstoi “Smert Ivana Iliciý” (La morte di Ivýn IlÏc), forse influenzato dagli Espressionisti esposti ad Arteriezia. La voce diventa nasale e sale ancora di tono. Storce la bocca, gli sussulta la pancia, assume un'espressione vieppi˜ maialesca.
“PerchÈ sai abbiamo ha ogni mezzo per farti fuori, non ti fare nessuna illusione, non ci occorre neppure il penale, a noi basta l'amministrativo. Lo Zar ha aderenze dappertutto, lo sai, vero? Cosa vuoi che contino avvocati e Tribunali, lui ti precede”. Parla alla grande e innalza un monumento verbale all'abilitý dell'intrigo dello Zar. Alla fine, a lui, ha fatto avere venti milioni al mese per usarlo quale sergente o nostromo. E meno male, pare che “produzione” avesse punte da capogiro e sussurrano anche che egli abbia, invece, tratto da un brutto coma alcolico quello di cui tesse le lodi. Lo Zar gliene e'stato grato anche perche' apprezza sempre pi˜ il bourbon e la vodka, soprattutto da quando la sua capacita'amatoria e'scomparsa. Ma la nera Zarina non gliela fa certo tornare.
Ritorna alla lode Ë chiaro che vuol convincermi ad andarmene. “So, so che sei bravissimo, lo dicono tutti, ma hai anche un carattere...”. Questa storia del carattere viene fuori quando non sei d'accordo con qualcuno di loro, l'ho giý sentita nei film americani. Parla di un suo confidente, un suo amico che ho aiutato al di lý delle mie possibilitý e che, anch'egli, ha sempre trovato modo di ripagarmi, un brutto figuro, come lui. Squilla il Nokia e sento la voce nasale dello Zar.
“Certo dobbiamo fare quell'investimento alla fine sono solo nove miliardi e otto” sussurra Scemonikoff che si Ë investito della parte del dirigente aziendale, ma la risposta che gli viene fornita attraverso il telefono lo rimette nell'abituale stato di soggezione e continua solo a ripetere “SÏ, sÏ, sÏ”.
PuÚ, finalmente, riprendere con me il colloquio. Credo si senta molto gatto con il topo dopo essere stato, lui, lungamente, sorcio. Suonano sinistre parole di minaccia “Ti facciamo vedere noi, noi abbiamo il potere”. Gli dico di andare al diavolo, che faccia quello che vuole, lavorare con gente simile Ë poco gratificante (eufemismo) e dica anche al suo Zar, Voskriesen Svesdoski, di andare a quel paese, quello da cui proviene (4.321abitanti).
Perche', tradizione russa, egli si Ë insediato come Boris Godunoff , facendo il reggente per molti anni. Rimane interdetto ed assume un'espressione paziente. “Ma ti rendi conto che ti roviniamo ? Ti rendi conto che dovrai andare in Australia? Ti rendi conto che hai finito di vivere ?”. Forte del fatto di aver sempre fatto egregiamente e senza colpa alcuna il mio dovere lo invito a farlo, a rovinarmi, ma gli chiedo perchÈ.
E, allora, salta fuori la sorcitudine : “Cosa vuoi sei troppo sui giornali, vai anche in Televisione, sai troppe lingue, noi non abbiamo bisogno di gente come te, ti daremo una lezione che ti metterý a terra... ”. Poi dice che e'contentissimo della produzione, molte salme, qualita'eccellente, vengono a noi da tutta la Curlandia.
L'idea sarebbe quella di tirargli in testa il testo cacciariano, ma, in realtý, Scemonikoff Ë solo un replicante che esegue le cose per cui Ë stato impostato e quello che dice ha tanto l'aria del “deja entendu” attraverso fumi di alcool in cene da uomini. Ma Ë talmente incredibile quello che dice che sto a sentirlo, sembra abbia ripassato la parte dopo essersi rivisto “Il Portaborse”. Passa alle citazioni : “Io sono convinto che l'uomo che l'uomo non fa la storia, ma al massimo salta sul predellino della storia, non esistono nÈ Napoleoni nÈ Hitler, esiste solo gente che sta capendo quello che sta succedendo. Io qui stranamente ho avuto un intuito, me ne sono reso conto dopo che avevo capito, la regione fa questo sui giornali, ma il morto sulla sanitý, il morto per le strade”.
La storia, quest'uomo, questo cinovnik (impiegato), parla di storia ? C'Ë puzzo di bruciato per la mia povera testa di addetto alle salme psichiatriche e mi ricordo di Giovanni Jervis e Franco Basaglia quando riferivano cose incredibili su chi li amministrava. E'chiaro, siamo in un'ottica di tipo “Wahn”, ma possibile gli altri non se ne accorgano ?
Rientra la segretaria occhialuta con un'aria masochista da “Emmanuelle”: Ë un bel tipo da romanzo erotico, niente che dire, messa sul set di qualche produzione avanzata renderebbe al mille per cento. Anche la voce tesa e tremante si adatta al personaggio .Si dice che lo Zar, ai tempi d'oro, non disdegnasse incontri ravvicinati. Ha perso un'occasione.
Qualcuno, Lui, aspetta Josif Scemonikoff, ma il logo Ë “una Commissione”, pare che l'azienda sia retta solo da cento e pi˜ commissioni, in cui i vari membri, in cambio di un piccolo gettone di presenza, debbono solo dire sÏ. Inutile dire che il replicante Ë Presidente di dodici commissioni pi˜ quelle che presiede in assenza di Lui.
Posa il coltello e gli dico che esiste un linguaggio metaverbale per cui accogliere uno con il coltello in mano Ë chiara espressione di quello che gli si vuol fare. Capisce che l'ho pizzicato anche sul galateo e rinnova le sue minacce “Vedrai, vedrai cosa ti faremo..”. Questa non Ë una Fabbrica di Salme, ma un Collegio di Barnabiti, "Le Querce", degli anni Trenta. Scemonikoff avrebbe dovuto fare l' "educastratore", Ë un miracolo che questo figlio di mugiko abbia preso una laurea. E' un miracolo che gliela lascino.
Esce, lo saluto (sarý l'ultima volta) e me ne vado.
Dopo qualche giorno incontro un giornalista che mi dice, “Ma sa cosa mi ha detto Scemonikoff?” e mi ripete la solfa di minacce che avevo giý sentito. Racconto a questo giovanotto l'illuminante incontro con il damerino. Fa profferte di tesimonianze e si allontana. So che tacerý.
Lo Zar, quando lo vedo, per fortuna lui Ë sempre in carrozza, si offende e va in ismanie perchÈ non lo saluto. Ha una grinta pitecantropica ed ha smesso di tingersi i capelli, accentuata dallo strabismo divergente. Scemonikoff, invece, immemore di quanto mi ha detto, mi saluta in continuazione e continua, bontý sua, a darmi del tu. Mi ha perfino invitato ai suoi lunedÏ, mattinate in cui ama sciorinare i suoi pensieri profondi. Mellifluo e strisciante, il sostituto di Scemonikoff , un ceceno dall'aria sadica e servile, Darigonoff, mi ossequia. Sembra impossibile, eppure Ë pi˜ frustrato del suo capo. Ha raggiunto una vetta di produzione - in settori diversi dalla Salme Psichiatriche, questo Ë un settore deficitario - notevolissima. Ora ha messo su, vicino alla fabbrica, un negozio pubbliche relazioni, l'Orquaq. La Zarina e gli Zarevici - ben tre figli dello Zar lavorano alla RFCF - mi guardano sprezzanti dal basso delle loro stature curlandiche. La Zarina ha una malformazione che l'ha resa cattiva, gli Zarevici sono noti per i loro piccoli imbrogli. I pope, quando mi incontrano, si voltano dall'altra parte, lasciandomi avvolto nel tepore del lezzo di sudato e di incenso (Troiskio Ë una cittý devota, i pope lavorano molto).
In cambio prostituzione e gioco d'azzardo sono i dilettosi divertimenti dei troiskiani. Il patriarca pare possegga perfino un bordello messo su con capitali Svesdoski .Anche il mio consulente legale, un mezzo ebreo che si Ë cambiato nome, che si vanta dell'amicizia dello Zar ed ha ricevuto da lui l'Ordine della Commenda Prepuziale Permagna, mi saluta, ma mi sta lontano. Ieri mi ha detto "Torniamo amici". Guardavo i suoi denti gialli, sapendo che e'il responsabile locale della “Pedva” ad Arteriezia, la nota citta'd'arte della Curlandia.
Sono un uomo finito. Chi disse che Kafka uso'la fantasia?
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