Le personalità è qualcosa di immutabile ed atemporale come sembrano suggerire i vari DSM o si modifica e con il tempo con i trattamenti ?
Se consideriamo la personalità come un insieme di tratti ne dedurremo una risposta negativa o positiva solo assai parzialmente; se la consideriamo invece come un insieme di caratteristiche socio cognitive la risposta è positiva.
A questo problema è dedicato il libro dei tre ricercatori, medici, del San Raffaele di Milano. Cesare Maffei (1951) è Ordinario di Psicologia Clinica in Psicologia, Marco M. Battaglia (1959) è Professore Associato in Psicologia, Andrea Fossati (1967) è ricercatore e docente di Tecniche sperimentali in Psicologia nonché Responsabile dellUnità di psicodiagnostica dei disturbi di personalità Servizio di Psicologia clinica e Psicoterapia.
La concezione di C.R. Cloninger della Washington University in St. Louis (1994) d una personalità costruita su quattro dimensioni del temperamento (ereditate su base genetica) e su tre dimensioni del carattere (influenzate dallapprendimento sociale e dalle attese culturali dei ruoli) mette a disposizione un modello teorico della personalità che permette di individuare con discreta approssimazione quali siano le parti modificabili e quali meno modificabili di una persona.
Il problema è assai interessante, non solo per gli psichiatri e gli psicoterapeuti, ma anche per gli educatori, visto linfittirsi delle diagnosi personologiche dopo lultima edizione del DSM-IV.
Cesare Maffei, nella prima parte "Personalità e sviluppo", fa una disquisizione teorica sulle teorie dei sistemi evolutivi. Egli afferma che le dinamiche dello sviluppo della personalità funzionano come un sistema emotivo-cognitivo interattivo che, attraversando anche temporanei stati caotici, può rivelare una personalità sana o "complessa " o " complicata ". La personalità complessa può trovare la maniera di tollerare la sua instabilità e di gestirsi, mentre la personalità "complicata" oscilla tra diversi stati caotici contrastanti, che possono cristallizzarsi in ununica scelta comportamentale. Il terapeuta cercherà di evitare questultima impasse.
Marco Battaglia, nella seconda parte "Genetica del comportamento e sviluppo", apre il suo scritto con una sconcertante citazione talmudica che incita allignoranza, che egli si affretta a smentire. Il suo apporto è rigidamente genetico con lutilizzo del metodo di ricerca gemellare unipolare, bipolare, longitudinale ed i metodi di interazione gene-ambiente. Secondo Battaglia lutilizzazione contemporanea di metodi della psicopatologia dello sviluppo e della genetica comportamentale può apportare dei vantaggi nella comprensione di parecchie problematiche psicologiche, anche se il loro utilizzo si rivela spesso complicato.
Andrea Fossati, nella terza parte "Evoluzione, personalità, psicopatologia", focalizza e mette in discussione dei punti fondamentali sulla tassonomia della personalità, intesa, anche dal DSM-IV , come qualcosa di fondamentalmente atemporale ed immutabile. Le emozioni legate al temperamento si manifestano dalla prima infanzia e sono automatiche, mentre il carattere rappresenta un modello esplicito delle aspettative consce Nel suo scritto egli fornisce dei contributi originali alla comprensione del disturbo infantile da deficit di attenzione che nelletà adulta si traduce eterotipicamente in un Disturbo Antisociale.
Il libro non è di facilissima lettura per coloro che non siano addentro nelle problematiche trattate, mentre rischia di essere quasi ovvio per coloro che si occupano di questo ramo.
Probabilmente esso deriva dalla raccolta di lezioni universitarie tenute dai tre docenti.
Lo raccomanderei, comunque, a qualsiasi psichiatra o psicologo che sia incespicato ed abbia battuto la fronte sulle diagnosi di disturbi della personalità. Cioè a tutti.
Antonio Augusto Rizzoli
(Venezia)