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L'isteria - Il mito del male del XIX secolo - Giuseppe Roccatagliata LIGUORI EDITORE Pag.333 Euro 22,50

Il testo di Roccatagliata oltre ad essere una dettagliata storia dell’isteria, è anche il tentativo, certamente ben riuscito, di spiegare la nascita di tale concetto e la sua evoluzione all’interno di dinamiche sociali e culturali. Sembra essere però, anche una riflessione sulla donna, un racconto delle difficoltà del mondo femminile a poter vivere liberamente la propria affettività, la propria sessualità nell’ambito di una cultura paternalista in cui la gratificazione sessuale doveva essere necessariamente subordinata per la donna, al vincolo matrimoniale e ad un futuro di madre. L’uomo, invece è colui che giudica, è il codice maschile paterno che decide ciò che la donna può fare, può dire, può sentire: "L’isteria diviene allora un grido di aiuto, una protesta sofferta, una precisa richiesta erotica che superate le disparità non ha più ragione di essere."

L’autore si sofferma in particolare ad un inquadramento dell’isteria nell’ambito del XIX secolo, ma i continui rimandi, i richiami a epoche precedenti ricostruiscono un preciso filo narrativo da Ippocrate al XX secolo.

Nei diversi capitoli Roccatagliata passa in rassegna le teorie di tutti i maggiori studiosi dell’isteria: Pinel, Georget, Briquet, Benedikt, Krafft-Ebing, Morel, Charcot, Freud, Tanzi, Bianchi, Kraepelin e altri.

Le modalità originali con frequenti richiami alla cultura classica, travolgono il lettore con informazioni, curiosità, riflessioni e racconti che creano una panoramica a trecentosesanta gradi.

La storia dell’isteria inizia con la teoria dell’utero vagolante, errabondo nel corpo perché carente dell’orgasmo affiancata poi, dall’ipotesi "vaporosa": emanazioni gassose si formano per fermentazione degli umori uterini e attraverso il midollo spinale e le radici nervose possono giungere al cervello, denaturarne lo stato fisiologico e dare luogo ai sintomi isterici. È nel XVIII secolo che si attua lo spostamento fondamentale verso il cervello della regione interessata dal processo patogeno che sostiene l’isteria, con la nascita di un modello neuro-ideo-genetico comune sostenuto poi nel secolo successivo da una visione medica più scientifica e da profondi cambiamenti sociali.

Ma tra le tante teorie che si sviluppano in tale direzione particolarmente interessante è quella che sottolinea il rapporto fra isteria e melanconia: la sintomatologia isterica sarebbe una sovrastruttura psicogena, reazione alla sofferenza melanconica, disturbo questo primario. L’iperestesia cenestesica e il disturbo dell’umore "malinconico" sono per Feuchtersleben i due fattori di comorbidità per l’origine dell’isteria.

E nel parlare di isteria Roccatagliata ci parla anche di amore; amore che per Platone esprime la spinta al bello e all’appagamento dei bisogni, dai più primitivi, come la fame e la sete, ai più elevati, come il desiderio di conoscenza e di creatività, che contemplano il rispettivo oggetto che appaga: il cibo, l’acqua, la scienza, la creazione artistica, la riflessione sull’essere. Per Platone l’amore è di natura servile, al fine di ottenere ciò che si desidera. La famiglia, privatizzando sentimenti e patrimonio, impedisce la felicità e la libertà del singolo. Aristotele, invece, inquadra l’eros come pulsione somatica che esprime un desiderio irrazionale che rischia, se innapagato di generare pathos, sofferenza e malinconia. Meglio allora, un amore sereno e tranquillo, poco eccitante ma equilibrato oscillante fra amicizia e desiderio sessuale soddisfatto nell’ambito della famiglia.

Nel testo la storia dell’isteria diviene anche storia della psichiatria che si intreccia necessariamente con i grandi cambiamenti ideologici e culturali. Marx, Proudhon, Le Bon sono anch’essi indiscussi protagonisti.

Una lettura decisamente appagante grazie anche allo stile vivace e scorrevole e all’esaustività dei contenuti; tra i dati storici traspaiono inevitabilmente la clinica e la psicopatologia unite ad una straordinaria e delicata attenzione al complesso mondo femminile. Questo viaggio attraverso l’isteria è, inoltre, un prezioso aiuto per una maggiore comprensione di certa sintomatologia conversiva e dissociativa che richiama ad una sessualità ancora difficile da vivere pienamente e serenamente.

Lisa Attolini

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