| La metafora dell'immediatezza della relazione La metafora dell'immediatezza della relazione è bene espressa dalla strana espressione di "tempo reale" usata spesso specialmente dai giornalisti. In realtà sembra essere il contrario, dato che il tempo reale dovrebbe essere quello che decanta, "passa" come si conviene al tempo, "dà tempo", in altre parole utilizza i periodi di vita per superare gli spazi, ritmare gli interventi per affinare, modificare, adeguare, limitare o ampliare. Il ritmo ossessivo di una serie di atti, come sanno bene i chirurghi, o di una serie di passi, come sanno bene cantanti lirici o ballerini, serve per rimodellare la realtà in schemi e condizioni necessarie. Il salto di questi anancasmi (il viaggio, il trasporto, l'invio tramite ufficio postale, l'esigenza che l'altro, finito di parlare, mi guardi corrucciato o mi sorrida) potrebbe limitare i rapporti mentali, oltre che favorirli rendendoli immediati. Li limita, paradossalmente, proprio perché li rende immediati: "certi rapporti armonici si creano e durano grazie a un sistema complesso di menzogne, di rinunce, una sorta di balletto complice di gesti e atteggiamenti", per dirla con José Saramago, il che, per inciso, si adatta assai bene al rapporto medico-paziente, permeato di silenzi, di scheletri nell'armadio, di negazioni, di attenuazioni, omissioni e cambi di registro, con buona pace dei bioetici e dei loro comitati. [ TORNA ALL'INDICE DELL'ARTICOLO ]
|