Le RS esplorano, come vedremo più avanti, i diversi aspetti che caratterizzano un'entità psicopatologica e ne danno una valutazione quantitativa (in termini di gravità o di frequenza). Gli strumenti che richiedono una risposta dicotoma (SI/NO, presente/assente) sono strumenti di rilevazione più che di misurazione ed è improprio perciò chiamarli RS. Le RS, che esplorano prima la presenza/assenza delle variabili e poi la gravità di quelle presenti, sono tanto strumenti di rilevazione che di misura. Come strumenti di rilevazione, esse rappresentano un punto di riferimento sia personale, perché evitano che alcune variabili non vengano indagate dall'esaminatore per disattenzione o dimenticanza, sia interpersonale, perché tutti coloro che le usano devono valutare tutte le variabili che l'Autore ha ritenuto necessarie per esplorare compiutamente quella specifica entità.
Ogni variabile (o definizione, o voce, o "item") esplora un singolo comportamento. Di solito le RS sono composte da un certo numero di item; solo alcune, come, ad esempio, la Global Assessment of Functioning scale - GAF (Endicott et al., 1976) che rappresenta l'asse V della classificazione diagnostica multiassiale del DSM-IV (1994), o la Visual Analogue Scale - VAS di Aitken (1969), sono composte da un solo item.
Spesso gli item vengono associati tra di loro a formare dei cluster1 o dei fattori; si parla di cluster quando l'Autore indica a priori quali sono gli item che, a suo giudizio, concorrono alla definizione di una certa condizione psicopatologica più complessa, di fattori, quando è l'analisi fattoriale, condotta su di una casistica rappresentativa, che indica quali item sono più strettamente correlati tra loro nella definizione della condizione psicopatologica.
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