La sociometria ha sviluppato dei test psicometrici capaci di fornire interessanti informazioni circa la dinamica dei rapporti interpersonali allinterno di un gruppo, quale risultato del gioco dei legami affettivi di attrazione, repulsione o indifferenza fra le persone che lo compongono, delle scelte e dei rifiuti (reciproci o meno), delle valutazioni degli atteggiamenti degli altri, della percezione degli altri. È evidente che questo tipo di indagine è possibile soltanto nel gruppo primario, nel gruppo "faccia a faccia", nel quale cè una conoscenza diretta di tutti i membri e nel quale il rapporto interpersonale è prevalentemente di natura affettiva.
Gli strumenti che più di altri sono usati per la valutazione sociometrica sono il questionario sociometrico di Moreno (1964), lanalisi relazionale di Tagiuri (1954) ed il differenziale semantico di Osgood e collaboratori (1957).
Il più conosciuto è il questionario sociometrico di Moreno che, attraverso le risposte ai cosiddetti "criteri sociometrici", consente la costruzione di una "sociomatrice" in cui vengono riportate le scelte ed i rifiuti (rispetto ai criteri sociometrici) di ciascun membro del gruppo nei confronti di tutti gli altri membri. I criteri sociometrici possono essere di tipo affettivo (ed allora individuano lo psicogruppo) o di tipo funzionale, di valutazione delle capacità (ed allora individuano il sociogruppo). Lanalisi della sociomatrice consente lindividuazione di una serie di indici ("leadership" o totale delle scelte ricevute; "esclusione"
o totale dei rifiuti ricevuti; "espansione affettiva" o totale delle scelte e dei rifiuti operati dal soggetto; "espansione sociale" o somma delle scelte e dei rifiuti sia fatti che ricevuti, eccetera) che consentono di individuare la struttura del gruppo, i sottogruppi che lo compongono, i punti di contatto tra i diversi gruppi, la forza del legame che tiene coeso in gruppo ("indice di coesione"), la posizione dei singoli soggetti rispetto al gruppo in modo da definirne il ruolo relativo. La sociometria ci dice che:
- il nucleo fondamentale del gruppo è rappresentato dai soggetti appartenenti alla fascia "media", dai "conformisti", che rappresentano lelemento di stabilità del gruppo stesso; che il ruolo che ciascuno ha nellambito del gruppo dipende più dal grado di accettazione da parte degli altri piuttosto che dalle scelte operate dal soggetto ("origine sociale del ruolo"); il comportamento del soggetto non è certamente ininfluente, perché è lui che deve farsi accettare, ma lultima parola spetta comunque al gruppo e non dobbiamo meravigliarci, perciò, se lelemento fondamentale per laccettazione è il conformismo visto che i conformisti sono la struttura portante del gruppo; ogni soggetto appartiene contemporaneamente a più gruppi sociali (famiglia, amici, lavoro, associazioni, eccetera) ed in ciascuno di essi può avere un rango sociale diverso e pertanto un giudizio globale sulla personalità del soggetto in termini sociali può derivare soltanto dalla valutazione dellinsieme dei ruoli nei quali è implicato e dal modo con cui riesce ad assolverli.
La conoscenza delle dinamiche del piccolo gruppo "faccia a faccia" è importante perché, come abbiamo detto, la patologia psichiatrica è generalmente una patologia del piccolo gruppo, ed anche quando sono presenti contrasti con la società in generale, questi finiscono per riflettersi sul più ristretto gruppo primario. È per questo che è necessario appuntare la nostra attenzione sul legame interpersonale che lega il soggetto al gruppo ed è per questo che è stato introdotto il concetto di "percezione sociale" per indicare quella capacità che ci consente di valutare gli altri e, in particolare, le intenzioni degli altri nei nostri confronti.
La percezione sociale è valutabile mediante lanalisi relazionale di Tagiuri ed il differenziale semantico di Osgood. Lanalisi relazionale può essere considerata come unestensione del questionario sociometrico di Moreno, nel senso che chiede ai soggetti di esprimere, oltre a scelte e rifiuti, anche supposizioni di scelte e di rifiuti da parte degli altri componenti del gruppo e fornisce, pertanto, informazioni su:
- preferenze ed avversioni del soggetto verso gli altri membri del gruppo; sentimenti che gli altri hanno realmente nei suoi confronti; sue supposizioni sui sentimenti degli altri (percezione degli altri); supposizioni degli altri sui suoi sentimenti (percezione da parte degli altri).
Mediante il differenziale semantico, il soggetto esprime, attraverso una coppia di aggettivi, una valutazione di se stesso e degli altri e di confrontare questi giudizi con quelli espressi dagli altri. Da queste indagini emerge che i soggetti scelti sono percepiti come più vicini e quelli rifiutati più distanti; e così, per quella che è stata definita come "similarità percepita", si tende ad amare di più chi si ritiene più simile a noi e si giudica più simile a noi chi più si ama.
Non ci soffermeremo oltre su questo argomento rimandando chi fosse interessato, allampia disamina che Salvatore Principe e lo scrivente ne hanno fatto nel volume "Salute Mentale e Società" (1989).
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