Questo libro si propone come strumento conoscitivo, tra i più completi, della fenomenologia inerente gli omicidi seriali in Italia. Di Pasquale offre con rigore scientifico unesauriente panoramica del fenomeno e attraverso unanalisi degli studi stranieri ci conduce alla situazione Italiana.
Attualmente America si calcolano più di 5000 vittime di serial killer allanno, in Italia negli ultimi cento anni sono stati catturati 43 serial killer e si contano 200 vittime accertate
Si tratta di un argomento che negli ultimi tempi ha destato un crescente interesse sia nellopinione pubblica, in ambito letterario e mediatico, sia in campo scientifico, giudiziario, criminologico e psichiatrico, dove tuttavia, soprattutto in Italia, sono ancora scarsi validi riferimenti teorici specialistici.
Nella prima parte fa riferimento alle classificazioni e definizioni operate negli anni, ponendo particolare accento sul profilo psicologico e sulla psicobiografia degli assasini e delle loro vittime. Successivamente si sofferma, descrivendo le attuali conoscenze a disposizione, sullimportanza di tenere in considerazione alcuni fattori di rischio per individuare preventivamente potenziali assassini seriali.
Affronta poi il tanto discusso interrogativo rispetto alla compresenza di una psicopatologia come primum movens degli omicidi in serie. Giunge a considerare lassenza di una nosografia specifica ed enfatizza la funzione essenziale della perizia psichiatrica per definire limputabilità e soprattutto la pericolosità sociale, entrambe deducibili solo attraverso un approfondito studio della biografia e delle dinamiche interne del singolo soggetto.
Lautore ritiene tale indagine indispensabile per orientare le misure necessarie ad arginare lelevato rischio di una reiterazione dei delitti.
Conclude la prima parte esponendo una sintesi di quelli che a suo giudizio sono i tratti distintivi del profilo del serial killer.
Contemporaneamente esorta gli operatori del campo ad affinare le tecniche di indagine ed esecuzione, promuovendo una più precoce identificazione degli indicatori di pericolosità sociale, e quindi una maggior prevenzione a fronte dellattuale insufficienza strumenti terapeutici atti ad arrestare un fenomeno che, altrimenti troppo spesso, si è mostrato dotato di un potere distruttivo ingestibile.
Secondo De Pasquali i serial killer hanno in comune una stessa pulsione, la "necromania", che definisce " perversione dellistinto di vita che determina unattrazione patologica per la morte. Il bisogno del rapporto diretto con la morte è compulsivo e induce il soggetto a uccidere ripetutamente".
Questa affermazione lo induce a considerare lassassino seriale pericoloso in modo "perenne" e a denunciare gli attuali sistemi cautelari che più volte hanno permesso la reiterazione degli omicidi attuando pene troppo flessibili.
Nella seconda e ultima parte riporta in modo schematico ma completo, sulla falsa riga dei criteri nosografici esposti, le schede psicobiografiche di ognuno dei 43 serial killer italiani indagati dal 1843 al 1997.
Vengono illustrate con rigore, per ogni scheda: le caratteristiche del singolo soggetto, delle vittime, il movente, la dinamica degli omicidi, il comportamento al momento dellarresto e durante il processo, la perizia psichiatrica (se richiesta), il verdetto, dove si trova ora il soggetto e in fine la psicobiografia.
Questa peculiare tecnica di esposizione ha permesso allautore di riassumere ed evidenziare ulteriormente la presenza di tratti identificativi specifici che, per alcuni aspetti, accomunano tali individui e il loro modus operandi nellagire le proprie fantasie omicide.
Nel complesso il libro offre al lettore, grazie allutilizzo di uno stile chiaro e fruibile anche dai non specialisti, unutile strumento che inquadra i punti cardine su cui si focalizzano le attuali conoscenze sui serial killer, fornendo altresì unanalisi completa del panorama italiano dellultimo secolo.
Marcella Senini