TELEMATICA E MEDICINA CATANIA, Aula Magna ex Monastero dei Benedettini, Università degli Studi Servizi on-line realizzati da Fabio Sambataro e Manuela De Leonardis Relazione del Dr.
Calogero Rinzivillo (Direttivo Naz. A.I.I.M.-Associaz.
Ital. Informatica Medica)
Eccellentissime Autorità, Illustri Convegnisti, porgo breve indirizzo di saluto e ringraziamento agli organizzatori per l’invito, quale componente del Direttivo Nazionale della AIIM- Associazione Italiana Informatica Medica, storica associazione che opera attività scientifica e di consulenza tecnica ‘oggettiva’ di Enti e soggetti istituzionali, che da decenni parla e scrive rapporti di informatica medica (ad es. memorabile è il rapporto sugli standard per le card elettroniche sanitarie). L’Associazione Italiana è collegata alla Associazione Mondiale di Informatica Medica che fa da consulente tecnico della Organizzazione Mondiale della Sanità. Io forse avrò l’onore di rappresentare l’Italia nel gruppo di lavoro mondiale proprio nel settore dell’informatica ospedaliera. Quindi la Sicilia ancora una volta protagonista nel settore strategico della tecnologia avanzata. Infatti notevole è la soddisfazione nel rivedere il Territorio del Catanese e la Sicilia tutta di nuovo sede, dopo alcuni anni, di un grande evento tecnologico e medico: questa terra, grazie all’Università, alla lungimiranza del M. Rettore Rodolico, dei vari Enti Locali e di Aziende, ha organizzato infatti con successo nel 1985 il 1° e poi il 6° Congresso Nazionale di Informatica Medica, per i quali ci impegnammo con entusiasmo. L’Università di Catania già nel 1991 impiantò una rete telematica a fibra ottica ad alta velocità, vera primizia per i tempi; ha partecipato al progetto CEE Telematique e ha avuto vari riconoscimenti tecnologici, fra cui ultimo quello per il sito Web.Pertanto c’è un’oasi tecnologica da coltivare e rilanciare con forza. Pertanto forte e sentito è il plauso a questa grande e meritoria iniziativa, che coinvolge come relatori ed organizzatori gli attori migliori della scena politica, sociale, culturale e didattico-scientifica del nostro Territorio. La superba sinergia oggi dimostrata non deve venire più dispersa, questa voglia di riscatto mediante la terziarizzazione telematica del Mezzogiorno deve venire finalmente perseguita, a partire dalla informatica e telematica medica e sanitaria, grazie al contatto degli attori sopraccitati (Regioni, Enti Locali, Università, Club Services) con le forze sociali, imprenditoriali e sindacali per una concertazione di progetto orientata come fine alla promozione della salute, della alta formazione, del . Quest’ultima ricade nel settore prioritario del welfare e della tutela della salute, consentendo mediante strumenti quali la telediagnosi ed il teleconsulto, la teleconferenza, la tele-robotica chirurgica, la teleprenotazione e la tele-refertazione, con testi, immagini, tracciati e grafici che viaggiano al posto del paziente (cosiddetto ‘ospedale virtuale’ e ospedale ‘intelligente’), ecc . E non ultimo consentendo risparmio ecomico, quale strumento ‘oggettivo’ di controllo della spesa e anche di ottimizzazione territoriale (vedi isolette e comunità montane), di riduzione di costi di impianto ‘fisico’ di presidi (basta per molti casi un collegamento con centri avanzati di riferiment, cioè l’ ospedale virtuale che ‘va’ via cavo nel territorio (reti di telediagnosi e tele-terapia) e anche a casa del malato (telemedicina domiciliare ); nonché di riduzione dei tempi morti e dei tempi-spazi di attesa, di viaggi della speranza, ecc.; il tutto con investimenti tecnologici e riorganizzativi produttivi, quindi mediante non tagli indiscriminati ma con una complessa ma razionale ed indifferibile ottimizzazione spazio-temporale delle risorse umane e tecnologiche che lo strumento tecnologico avanzato aiuta a perseguire, anche se non bisogna vederlo come un Totem tecnologico che, accendendolo, risolve ‘da solo’ i problemi socio-sanitari. Infatti, il paradigma delle buone realizzazioni informatiche prevede che, diversamente da alcune delusioni/illusioni del passato, assieme alle due componenti classiche di un ‘sistema informatico’ vendute dagli operatori commerciali, 1- hardware (centrale, periferico locale, periferico remoto e geografico) e 2- software (operativo e applicativo), si tengano in conto e si acquiscano ‘anche e spesso prima’ almeno altre tre essenziali componenti che consentono, per realizzare un ‘vero’ ed appropriato sistema informativo e telematico: 3- mindware (cioè, ad es., la opportuna mentalità dei potenziali utenti e operatori coinvolgibili e la volontà/convinzione specifica dei referenti socio-politici e culturali); per questo aspetto, il ruolo dei formidabili attori sociali, culturali, accademici e socio-politici qui presenti è essenziale; 4- orgware, cioè, ad es., ripensare l’organizzazione per processi come metodo e per qualità come fini (invece che per prassi che da mezzo diventava un fine perpetuando vecchi sistema autoreferenti e non ‘confrontabili-emendabili’); finalizzando-orientando l’organizzazione e la relativa informatizzazione all’utente (binomio paziente-operatore) invece alla procedura; ottimizzandola al miglior rapporto-relazione tra aumento del beneficio (di salute), riduzione dei costi (sia macroeconomici sia sociali) e appropriatezza dei tempi e metodi del Sistema Regione e Sistema Paese invece che, semplicemente, mirare alla sterile rapidità o minore costosità ‘contabile’ microaziendale sanitaria. Non a caso alcune tra le migliori documentate esperienze informative e telematiche sono state realizzate quando hanno collaborato Enti Ospedalieri pubblici e privati, società di consulenza organizzativa e società informatiche, sotto l’egida e la forma della ricerca sanitaria tecnologica e scientifica. Ad es. ciò è successo con progetto Telemedicina del Ministero dell’Università, al quale ha partecipato anche il Policlinico Catania ove io lavoro, la Cattolica, ecc. Altrimenti, senza la componente ‘orgware’, un buon sistema hardware + software sarà meno o poco efficace allo scopo, pur essendo efficiente e moderno come mezzo, addirittura risultando talvolta esso perfino inappropriato causa incompleta / inappropriata riorganizzazione (e talora ristrutturazione edilizia = intelligent building) rispetto ad edifici e prassi risalenti a molti decenni, poiché non si farebbe altro che trasferire le vecchie inefficienze nel nuovo sistema informatico, operando in modo più rapido e digitale ma senza modificarne l’appropriatezza e la qualità percepita e oggettiva. Sarebbe come collegare un moderno lettore di dischi digitali con delle casse acustiche inappropriato, la qualità percepita ed anche oggettiva del suono dipenderà dal gracchiare delle vecchie casse e non dal moderno lettore musicale. 5- didaware-eduware-, cioè didattica e formazione primaria e continua, nei settori scientifici e tecnologici, specie in quelli che hanno maggiori ricadute in termini di servizio alla società e di ottimizzazione dei flussi degli individui e delle risorse. Se l’orgware e la tecnologia è il vero motore della ripresa dei Sud del Mondo (vedi l’India che, mediante la telematica e i parchi tecnologici, dal nulla è divenuto il secondo paese produttore al mondo di software), il carburante è la formazione e la scienza e va inserito nei cosiddetti ‘think-tank’ cioè istituendo ‘poli dei cervelli’ che imparano e poi fanno o insegnano a fare, solo così generandosi un volano moltiplicatore (‘leverage’, cioè la tecnologia, fra cui potente è la telematica e la telemedicina, come ‘leva’ sociale) dello sviluppo sociale avanzato, della occupazione qualificata, in definitiva consentendo investimenti produttivi di dividendi sociali ed economici e di riscatto territoriale. A tutto ciò possiamo aggiungere il fattore ‘e’: e-learning, e-health, e-ECM, e chi ne ha più ne metta. Ad es. il M. Rettore ed il Preside di Medicina di Catania, realizzando il primo Master di Telemedicina e avviando altre iniziative recenti assieme ad Enti locali e di sviluppo meridionale, anche richiamandosi alle passate valide esperienze di informatica e tecnologiche del nostro Ateneo. hanno posato una prima ma importante pietra verso la costruzione di un edificio virtuale ma non finto, anzi che potrà avere sviluppi fecondi e risultati concreti per la nostra società regionale. Pertanto, concludendo, sgorga dal cuore e viene rafforzata dall’intelletto una proposta forte ma ben motivata dalle precedenti considerazioni, cioè la dimostrata vocazione e fecondità per le tante valide esperienze e iniziative tecnologico-scientifiche, industriali e didattiche, anche con risvolti sociali e occupazionali : si propone la edificazione, nel sito metropolitano-provinciale di Catania con la collaborazione dei soggetti sopra citati e qui intervenuti al Convegno (ognuno per il suo verso ed il suo ruolo) di un Polo Tecnologico Regionale, scaturente a sua volta da un ‘Progetto S.T.A.R.T.’ - Stazione Telematica Alta-formazione Regionale e Telemedicina - al quale progetto pluri-partner, si potrebbe assegnare un plurifondo o una finanza di progetto mista pubblico-privato, tenuto conto ad es. dei finanziamenti prevedibili per la informatizzazione della Pubblica Amministrazione Regionale o altri finanziamenti orientati allo sviluppo territoriale e alla riorganizzazione dei servizi pubblici; con un forte e necessario ruolo socio-propulsivo e di risorse umane e logistico-organizzative anche per partner non economici quali forze sociali, club services, Ateneo, ecc.). Start, si sa, vuol anche dire ‘partenza’ e, nel campo della tecnologia avanzata, si suol dire che ‘chi non parte ora è già in ritardo’. E ritardo attuale rischia di cumularsi al ritardo storico della nostra amata terra e del nostro benemerito popolo di Sicilia che merita migliori sorti.
| Dato l'alto numero degli avvenimenti congressuali che ogni anno vengono organizzati in Italia e nel mondo sarebbe oltremodo gradita la collaborazione dei lettori nella segnalazione "tempestiva" di congressi e convegni che così potranno trovare spazio di presentazione nelle pagine della rubrica. |