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9 - Problematiche emergenti: le nuove drogheIl numero di droghe presenti sul mercato illecito è incontinuo aumento e anche se alcune di queste sostanze scompariranno presto,altre resteranno stabilmente presenti per anni. Inoltre, nuove modalitàdi consumo appaiono repentinamente per poi essere sostituite da altre.Alcune sono sostanze realmente "nuove", ma, altrettanto frequentemente,ciò cui si assiste è la presenza di aspetti "nuovi" che riguardanole persone che assumono sostanze già conosciute da tempo, le motivazionidell'assunzione, il sistema di produzione e la rete di distribuzione. Un sistema di Servizi che intende seguire questi cambiamenti rischiadi trovarsi sempre in grave ritardo e non in grado di cogliere in temporeale le modificazioni che i consumatori, i produttori e le regole deimercati impongono. D'altra parte, non giova alla comprensione del fenomenol'utilizzo esclusivo degli schemi di riferimento che i servizi, pubblicie del privato sociale, hanno costruito in questi anni, basandosi sullecaratteristiche e le necessità degli utenti eroinomani. La risposta ai nuovi bisogni e tendenze, se vuole essere fondata, perquanto possibile, su presupposti razionali e non semplicemente su una sortadi "esigenza etico-professionale" di dare immediatamente risposte al problema,magari con azioni generiche e scoordinante, dovrà basarsi, innanzitutto,su un preliminare approfondimento conoscitivo della diffusione e dellecaratteristiche del consumo di droghe sintetiche a livello locale. Si tratta di un'informazione che, oltre a costituire il fondamento deiprogrammi di prevenzione, risulta indispensabile anche alla costruzionedi una mappatura complessiva del problema (a livello regionale e nazionale),nell'ottica di allestimento di un sistema di monitoraggio più ampio("sistema rapido di allerta") che l'Unione Europea ha chiesto aiGoverni dei vari Paesi (e di conseguenza agli operatori del settore) divoler con ogni mezzo contribuire a realizzare. Oltre a questo, è opportuno che le iniziative da realizzare tenganoconto di una serie di riflessioni preliminari sulla strategia complessiva: non vi è società che non abbia assistito alla diffusionedi sostanze psicoattive al proprio interno. Gli adolescenti non sono educatia crescere in un mondo senza droghe, ma in un ambiente caratterizzato dall'assunzione,anche legale, di sostanze (farmaci, tabacco, alcool), che produce la convinzionedi una "non pericolòsità" delle sostanze stesse; inoltre,le sostanze illegali stimolano curiosità e la ricerca di sostanzediverse;i danni delle droghe in genere compaiono, dopo un uso prolungato, mentregli effetti piacevoli e ricercati si manifestano immediatamente;per molti giovani l'assunzione di sostanze assume le caratteristiche diun rito di passaggio, di una fase di sperimentazione, in un'etàcaratterizzata da un atteggiamento esplorativo, di cui l'assunzione dirischi può essere una manifestazione esteriore;un uso sperimentale - a volte puramente "ludico-ricreativo" - un'estremavariabilità di pattern d'uso e di durata dell'assunzione - sonocaratteristiche frequentemente riscontrabili in molte nuove forme di consumo;tali problematiche, in quanto connesse con l'uso di sostanze psicoattive,coinvolgono sicuramente i Sert, ma sarebbe estremamente riduttivo e fuorvianteconsiderare tali servizi come punti di riferimento esclusivi per problematicheche sono invece connesse, in gran parte, con quelle più generalidell'adolescenza. Sarebbe, invece, opportuno che personale dei Sert, operatoridi altri servizi, enti e associazioni attive sulle problematiche degliadolescenti, iniziassero a realizzare collaborazioni progettuali finalizzatea costruire, nel medio termine, una rete dì prevenzione/assistenza;nel caso si individuino soggetti a rischio o che usano sostanze senza averele caratteristiche di consumatori abituali, è opportuno non classificarlicome tossicodipendenti o comunque come soggetti con problemi, ma creareda parte dell'équipe le condizioni per ridurre i rischi legati all'assunzionedi sostanze e promuovere comportamenti responsabili. Anche il "luogo fisico" dell'incontro tra gli operatori e i giovanidovrebbe essere, se appena possibile, diverso dal tradizionale Sert doveaffluiscono gli eroinomani e, comunque, i pazienti più "gravi". Il personale dell'équipe potrebbe incontrare tali persone incentri di ascolto per adolescenti o consultori giovani, opportunamenteincentivati e sostenuti, oppure potrebbe essere punto di riferimento peril gruppo studenti e/o docenti dei centri d'informazione e consulenzadelle scuole secondarie, allo scopo di dare loro identità esupportarli rispetto alle seguenti funzioni: saper cogliere e leggere situazioni di disagio più o meno strutturatoo di precoce uso/abuso di sostanze psicoattive;saper informare sulle vecchie e nuove droghe in termini scientifici;saper inviare ai servizi più specializzati le situazioni maggiormenteproblematiche;saper raccogliere informazioni sui comportamenti e le abitudini dei giovani,anche in riferimento all'uso di sostanze psicoattive, legali e illegali. I tre macrosettori su cui articolare gli interventi sono: 1) l'informazione - articolata su due livelli: uno rivolto a'tuttigli adolescenti e uno per le persone che già utilizzano sostanze.L'informazione, strettamente connessa con il punto 2), dovrà esseresensibile ai cambiamenti rapidissimi di questo settore, con particolareattenzione all'uso di più sostanze, alla comparsa dei nuovi prodotti,alle combinazioni possibili di sostanze diverse e ai cambiamenti nellemodalità d'assunzione; 2) La prevenzione - Le campagne preventivo/informative dovrebberoessere articolate prevalentemente a livello locale, prevedendo il coinvolgimentodelle famiglie e una articolazione degli obiettivi. Gli operatori di prevenzionedovrebbero lavorare, in particolare, sulle motivazioni che spingono lapopolazione "target" a usare sostanze. Dovrebbe essere posta particolare attenzione ai se-guenti punti: - fornire informazioni accurate e imparziali; - porre attenzione alle variabili personali che possono esporrealcuni individui ogruppi a una aumentata vulne-rabilità nei confrontidell'influenza dei pari - insegnare a fronteggiare situazioni difficili e ad assumeredecisioni soprattutto in contesti in cui vengono esercitate forti pressioninegative; - promuovere un miglioramento dei livelli di comunicazione tragli adolescenti e i loro genitori, insegnanti, altri educatori e adultiin genere; - proporre alternative concrete, piacevoli e accettabili peri giovani, rispetto all'uso di sostanze e a modalità di divertimentostrettamente connesse con comportamenti a rischio; prevedere nuovi progranimidi prevenzione che sappiano incontrare le esigenze di quanti abbandonanoprecocemente la scuola; 3) La prevenzione secondaria. Comprende gli interventiche mirano a ridurre i rischi e i danni una volta che gli interventi diprevenzione primaria non abbiano avuto esito favorevole. In tale interventonon c'è alcuna condivisione della "cultura del consumo", ma la consapevolezzache in una fase della vita, come quella adolescenziale, lo "sperimentare"può far.parte dei processo di confronto con il gruppo dei pari el'uso di sostanze, vissuto in genere come facile soluzione, crea meccanismidi incomunicabilità con il mondo degli adulti. Le strategie ipotizzabili possono comprendere: la promozione di Campagne informativo/preventive volte a evitarel'emarginazione di chi usa sostanze, a stimolare la conoscenza degli effettie dei rischi, delle conseguenze a breve e a lungo termine, degli indirizzicui rivolgersi per chiedere aiuto;il contatto dei giovani consumatori nei luoghi classici di consumo e diaggregazione giovanile (discoteche, pub, etc.) con la proposta di materialeinformativo sulle sostanze psicoattive;ricerca di possibilita d incontro tra giovani e le istituzioni in luoghidiversi dai Sert: la realizzazione di protocolli d'intesa con gli operatori dicategoria legati all'ambiente del divertimento, al fine di ridurre i rischilegati all'assunzione di tutti i tipi di sostanze e ai comportamenti eccessivamentepericolosi dal punto di vista psico-fisico.
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