Psichiatria Democratica critica Sirchia.
Un problema articolato e complesso come la salute mentale non si può affrontare "dando l'impressione di rincorrere la cronaca". L'allarme viene lanciato dal segretario nazionale di Psichiatria Democratica, Emilio Lupo, a seguito dell'insediamento dell'osservatorio sulla salute mentale e dalle dichiarazioni del ministro Girolamo Sirchia rispetto alle questioni della depressione e degli attacchi di panico.
Rilevato che il ministro non intende riformare la 180, Lupo sottolinea che "dopo la significativa esperienza maturata in molte regioni non possiamo atteggiarci come se fossimo alla ricerca di una proposta che, invece, c'è ed è il progetto-obiettivo tutela della salute mentale 98-2003, dove sono indicati strumenti e strategie che le regioni debbono recepire con atti propri. Il problema sottolinea Lupo, è stimolare le regioni che non fanno o sono in ritardo su un terreno delicato e dotarle delle risorse economiche necessarie, fissate dalla legge nel 5% della spesa sanitaria.
Nell'Osservatorio, sottolinea l'esponente di Psichiatria democratica, "riteniamo amaramente che prevalgono i tecnicismi, che vengono posti forzatamente come problemi fondamentali. Si ripropone, invece, l'errore già rilevato da Psichiatria Democratica nel corso della conferenza nazionale sulla salute mentale, dove rimasero fuori gli utenti e non venne data voce alle migliaia di operatori che lavorano in maniera oscura sul territorio".
"L'Osservatorio; nato come strumento agile per dare indicazioni chiare sul problema complessivo della salute mentale, tale deve rimanere e non vorremmo che si soffermasse solo su alcune tematiche, come appunto la depressione, gli adolescenti, gli attacchi di panico".
"Noi diciamo 'no' alla 'psichiatria dei lutti', quella, cioè che emerge nei media in presenza di fatti cruenti, riteniamo che queste parcellizazioni vadano inserite in un contesto più generale, dalla ricerca scientifica ai bisogni quotidiani della gente, dai servizi 24 ore su 24 alle risorse per farli funzionare ,al collegamento con la realtà circostante e con le aree di confine (tossicodipendenze, anziani, portatori di handicap, materno-infantili)".(AGI)
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