Mozione conclusiva del seminario del 7 aprile organizzato dai gruppi parlamentari dellUlivo (Democratici di Sinistra, La Margherita, Verdi, Comunisti Italiani, Udeur, SDI)
Verso la conferenza nazionale non governativa sulla Salute mentale
Le trasformazioni culturali, scientifiche, cliniche ed organizzative che in Italia si sono realizzate in questi 25 anni nel campo della Salute Mentale fanno parte di un significativo patrimonio dinnovazione che pretende di essere ulteriormente valorizzato e sviluppato con il contributo attivo di molteplici soggetti (politici, amministratori locali, operatori, ricercatori, formatori, famigliari, utenti, volontariato, cooperazione sociale ecc).
La tutela e la promozione della salute mentale, che deve restare parte integrante delle politiche nazionali e regionali per la salute, pone problemi complessi che se non attentamente gestiti ed assistiti possono divenire drammatici e sfociare in deprecabili forme di abbandono e/o di nuova istituzionalizzazione.
La persona con disturbi psichiatrici, anche gravi, deve poter ricevere le cure opportune e, quando necessario, adeguate forme di tutela. Le buone pratiche realizzate in questi anni in Italia, come anche lOMS ha più volte evidenziato, hanno ampiamente dimostrato che ciò si può realizzare senza ricorrere mai a pratiche repressive e violente e a nuove forme dinternamento.
Le politiche dei governi di centrodestra hanno prodotto, disattendendo del tutto il P.O nazionale, momenti di abbandono dei servizi e dei pazienti, riduzione delle risorse a disposizione, tentativi di trasferimento al privato di funzioni e attività proprie del pubblico.
E quindi fondamentale perché non sinneschi un processo regressivo (che in talune situazioni sembra presentarsi in modo allarmante) che a questo settore vengano destinate le risorse necessarie per adeguare le risposte dei servizi alle vecchie e nuove domande di salute, per sviluppare in modo adeguato la ricerca e la formazione, per dotare i servizi dei mezzi idonei (personale, strutture, risorse economiche) per sviluppare e per sostenere unefficiente rete di servizi sanitari e sociali capace di includere i soggetti più a rischio di emarginazione, a sostenere ed alleviare i carichi famigliari, a rendere compiuti i diritti di cittadinanza (labitare , il lavoro, le relazioni sociali).
Nella fase attuale limmiserimento delle risorse disponibili e la disattenzione del governo statale e di molte regioni nei confronti di questo settore stanno determinando difficoltà crescenti: 1) nella possibilità della presa in carico delle situazioni più gravose; 2) nella capacità di dare risposte adeguate a nuovi soggetti (minori, giovani, immigrati) e a nuove domande; 3) nelle attività di prevenzione e promozione della salute.
Contemporaneamente si assiste: 1) ad un numero ogni giorno crescente di utenti in strutture residenziali con insufficienti garanzie di gestione; 2) alla delega al privato di competenze del servizio pubblico; 3) ad un processo sempre più accentuato di medicalizzazione della sofferenza; 4) ad un abuso immotivato di prescrizione di psicofarmaci (in particolare ai bambini); 5) a tentativi di controriforma che il centrodestra periodicamente ripropone evidenziando in modo demagogico, il tema della pericolosità, del rifiuto delle cure, del controllo sociale.
Per tutti questi motivi i partecipanti allAssemblea - i gruppi parlamentari e le forze politiche dellUlivo, le rappresentanze degli operatori, dei familiari, delle associazioni scientifiche, delle forze sociali e del volontariato - si impegnano a promuovere con tutti i soggetti interessati una conferenza nazionale non governativa sulla salute mentale (dopo la prima conferenza governativa tenuta nel gennaio del 2001), da prepararsi attraverso un percorso partecipato nelle diverse realtà regionali che deve vedere come protagonisti operatori, amministratori, utenti, famigliari, ricercatori e formatori, il mondo del volontariato e della cooperazione sociale
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